Friedrich Nietzsche, ‘Le poesie’

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Della produzione poetica di Friedrich Nietzsche – dalla quale trasse ispirazione la lirica d’avanguardia tedesca del primo Novecento – la ristampa einaudiana del 2011 (euro 15,00) ripropone tutte le composizioni sparse nelle opere filosofiche dell’autore: da Umano troppo umano (1878), Aurora (1881), La Gaia Scienza (1882-1887), Così parlò Zarathustra del 1883-1885, Al di là del bene e del male (1886), Nietzsche contra Wagner (1888), nonché gli Idilli di Messina (1882) e i Ditirambi di Dioniso (1885-1888). 
Tutta forza del pensiero filosofico nietzschiano passa, infatti, anche attraverso la sua produzione poetica. La curatrice e la traduttrice, Anna Maria Carpi, ha ritagliato in questo libro le composizioni poetiche tratte dalle opere piú importanti di Nietzsche, che consentono di interpretare il pensiero dell’autore da un punto di vista assolutamente inedito.
In Umano troppo umano, Friedrich Nietzsche chiude l’aforisma  376 con il motto: “Non ci sono amici, non ci sono nemici”, e chiude il primo libro dell’opera  con la doppia lirica  Unter Freunden (Fra amici). Con il componimento poetico, tenuto fuori dal ragionamento filosofico, Nietzsche celebra il piacere, e si ritrova in compagnia dei suoi simili, i poeti, appunto. Come scrive Anna Maria Carpi nell’introduzione al libro, per Nietzsche “E l’arte è, dopo la musica, la poesia lirica: lirica al suo massimo dispiegamento sono per lui anche le tragedie greche di Eschilo e Sofocle, dove l’orrore originario dell’esistenza, la forza bruta del tragico informe, violento, dionisiaco, si mitiga e riscatta nel bello apollineo della forma.”

Sentenza d’uccello

L’altro giorno a ristorarmi
stavo sotto cupe fronde
e un sommesso ticchettio
cadenzato uddi, piacevole.
Mi adirai, feci le smorfie
ma alla fine pur cedetti
ed anch’io come un poeta
cominciai a far tictac.

Mentre anch’io nel fare versi
fra le sillabe saltavo,
hoplà, mi scoppiò da ridere,
per un quarto d’ora risi,
tu un poeta, tu un poeta?
hai la testa fuori posto? –
“Signorsì, lei è un poeta!”
– così parlò Uccello picchio.

——

Vogel-Urtheil

Als ich jüngst, mich zu erquicken,
Unter dunklen Bäumen sass,
Hört’ ich ticken, leise ticken,
Zierlich, wie nach Takt und Maass.
Böse wurd’ ich, zog Gesichter,
Endlich aber gab ich nach,
Bis ich gar, gleich einem Dichter,
Selber mit im Tiktak sprach.

Wie mir so im Versemachen
Silb’ um Silb’ ihr Hopsa sprang,
Musst ich plötzlich lachen, lachen
Eine Viertelstunde lang,
Du ein Dichter? Du ein Dichter?
Stehts mit deinem Kopf so schlecht? –
“Ja, mein Herr! Sie sind ein Dichter!”
– Also sprach der Vogel Specht.

 —

Anna Maria Carpi insegna Germanistica all’Università di Venezia. Autrice di poesie e romanzi, per Einaudi ha curato i volumi Poesia tedesca del Novecento (“Piccola Biblioteca Einaudi”), Kätchen di Heilbronn ovvero la prova del fuoco di Heinrich von Kleist (“Scrittori tradotti da scrittori”) e Le poesie di Nietzsche. Ha inoltre tradotto le Poesie di Rainer Maria Rilke (“Biblioteca della Pléiade”), Musica del futuro di Hans Magnus Enzensberger (“Collezione di poesia”) e A metà partita di Durs Grünbein (“Collezione di poesia”).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *