Nazim Hikmet, in memoria di te

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a cura di Luigia Sorrentino

In memoria di te

Nazim Hikmet nacque a Salonicco nel 1902. Fu amico di Pablo Neruda e allievo di Vladimir Majakovskij. Oppositore al regime di Kemal Ataturk, fu condannato a 28 anni di carcere (1938) con l’accusa di incitamento alla ribellione. Per la sua liberazione, nel ’49 firmarono a Parigi, insieme a tanti altri, Sartre e Picasso. Morì esule in Russia, il 3 giugno del 1963.

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Yasamaya dair

Yasamak sakaya gelmez,
büyük bir ciddiyetle yasayacaksin
bir sincap gibi mesela,
yani, yasamanin disinda ve ötesinde hiçbir sey beklemeden,
yani bütün isin gücün yasamak olacak.

Yasamayi ciddiye alacaksin,
yani o derecede, öylesine ki,
mesela, kollarin bagli arkadan, sirtin duvarda,
yahut kocaman gözlüklerin,
beyaz gömleginle bir laboratuvarda
insanlar için ölebileceksin,
hem de yüzünü bile görmedigin insanlar için,
hem de hiç kimse seni buna zorlamamisken,
hem de en güzel en gerçek seyin
yasamak oldugunu bildigin halde.

Yani, öylesine ciddiye alacaksin ki yasamayi,
yetmisinde bile, mesela, zeytin dikeceksin,
hem de öyle ocuklara falan kalir diye degil,
ölmekten korktugun halde ölüme inanmadigin için,
yasamak yani agir bastigindan.

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Alla vita

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia. 

 
Partecipe in eguale misura dell’estrema dolcezza orientale e di una certa crudezza di ritmi di tipo occidentale, in queste “Poesie d’amore” (Mondadori Editore) Hikmet ci mostra le due facce della sua natura, lirica ed epica, saldate in un risultato unico. Versi immortali, che riassumono nell’elemento erotico i diversi aspetti dell’attività e dell’esperienza dell’autore, poeta d’amore perché prima di tutto poeta di battaglie e di idee.

Traduzione di Joyce Salvadori Lussu

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