Opere Inedite, Luca Sanfilippo

Luca Sanfilippo è nato a Roma nel 1980. Ha compiuto studi regolari e ha conseguito, nel 2000, la maturità scientifica.
Nonostante l’intelligenza particolarmente acuta e l’apparente semplicità con cui ha affrontato gli studi scolastici, ha iniziato, verso la fine del percorso, a mostrare segni di irrequietudine, arrivando a perdere un anno e a mettere in secondo piano i rapporti interpersonali.
Siè iscritto all’Università con rinnovato interesse, tenuto vivo, in particolare, dalla letteratura inglese. Luca attraverso gli studi universitari ha continuato a cercare di risolvere, cambiando ambienti e intessendo nuovi rapporti, i propri disagi e le proprie mancanze.
Nel 2004, la svolta. L’ incontro con una donna straordinariamente forte e creativa, gli hanno dato la spinta necessaria a compiere quella che Luca stesso definisce: ‘una rivoluzione attorno al proprio asse, repentina quanto violenta. Via, rapporti sociali e familiari, comportamenti, pensieri e tratti caratteriali.’Luca ha iniziato a interessarsi all’arte visiva e, nel 2007, quasi partendo da zero, ha deciso di iscriversi al corso di Illustrazione della Scuola Internazionale di Comics (che porterà a termine tre anni dopo) .
Questi ultimi tre anni, ci dice, lo hanno spinto sempre più verso la pittura e a un’idea del ‘fare immagini’, inteso come movimento spontaneo e non mediato dal pensiero: l’ideale di mani che si muovano da sole.

“A un certo punto, un punto non fissato dalla memoria, le mani hanno abbandonato il colore e hanno iniziato a comporre linee che si intrecciano dando forma a parole”.

“Parole nuove… dure all’inizio, ma sempre, via via, più sicure e morbide, più solide e misteriose.”
                                di Luca Sanfilippo

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PENSI CHE NE AVREMO ANCORA PER MOLTO?

Pensi che ne avremo ancora per molto?

Noi non avremo il nostro Mezzogiorno.
Siamo due treni lungo uno stesso binario:
mai contemporaneamente insieme nella stessa stazione.

Siamo la sabbia pronta a colmarci d’attesa,
ed il sorriso che rimette sottosopra il mio mondo di ceneri…
Siamo il cane ed ulula alla Luna le tue unghie affilate
e siamo il gatto,
sinuoso flette il suo vessillo sul mio muso di segugio…
e non perdo traccia e schivo gli inganni con cui intrecci il mio nome al tuo
e bracco e mordo l’attesa, quando sento arrendersi le unghie alla carne…

Avrai il coraggio di ululare il tuo nome perso nel mio?
Avrai il coraggio di soffiare il mio nome via,
via dal tuo vestito,
via dal tuo profumo,
via dal tuo corpo arresosi al mio?
Credi che ne avremo ancora per molto?
Credi che non sia capace di mordere?

Ed un sorriso rovescia di nuovo il mio piccolo mondo d’attesa:

sono la sabbia e sei il mare che mi rende fertile,
sono il fuoco e sei l’acqua che mi calma,
sono il sonno e sei il sogno venuto ad addormentarmi…;

sono la sabbia e sei la furia di azzurri venuti ad abbattermi,
sono l’assetato e sei il sale che non mi lusinga,
sono l’uomo caduto in mare e sei l’onda che prende a schiaffi la mia speranza…

Sono il sonno… e vorrei tanto svegliarmi nel sogno.
Sono la lancetta delle ore che non corre mai, mai troppo in fretta.
Sono l’assediato, che cerca di forzare il proprio fortino…
Sono quel sogno che mi dice corri e ti afferra le spalle strette.

Sono il bacio, che ti incornicia il volto fra le onde dei capelli,
sono il segreto che sussurra: ”Corri!”, alla tua pelle color latte.
Siamo due nomi nutriti nell’incomprensibile.
Siamo due cuori nutriti della parola che non attende rivelazioni.

Per noi non esiste il mezzogiorno, perché ne moriremmo.
Per noi non esiste sosta, perché smetteremmo di amarci.
Per noi non esiste capirsi, perché inizieremmo ad odiarci.

Sorrido e quello che mi domando è ciò che non posso chiederti:
”Speri che ne avremo ancora per molto? ”

TANTE…

…ed ogni volta la stessa.
Ogni volta tutto quello che non riesco a dirti.
Il segreto che non posso rivelarti.
Non a parole.
Non a parole convenzionali;
la mano che non riesce a scolpire,
la voce che non riesce a tracciare.
E il segreto rimane lì,
mai abbastanza prezioso.

Mai e sei la mia notte senza sogni,
Mai e sei il mio viaggio senza speranza.
Mai e sei la forza che non ho di infrangerti.
Mai…

E sei tutto quello per cui valga la pena vivere.

TROPPO PER UNA VITA SOLA

Ti ho pensata.
Più di quanto sia concesso ad un uomo pensare una donna in una sola vita.
Troppo per molte vite d’uomo.

Lasciami almeno vivere questi minuti insieme,
fa che ognuno di questi minuti valga una vita perduta.

Biografia
Oltre a scrivere poesie, Luca Sanfilippo realizza immagini a titolo gratuito per la Croce Rossa Italiana, quadri su commissione e partecipa a concorsi d’arte. Questa, la sua prima pubblicazione.

21 pensieri su “Opere Inedite, Luca Sanfilippo

  1. …WOOOOW!!!… Beh, tanto per cominciare grazie alla padrona di
    casa, per l’iniziativa coraggiosa e geniale.
    Creare uno spazio per sconosciuti, sul blog di un canale importante come rainews24, non è qualcosa da poter dare per scontato, da banalizzare.
    Grazie, luigia.
    E grazie per la selezione. Hai scelto forse la mia più rappresentativa e hai pescato fra le brevi in maniera da fare un mosaico ben fatto.
    Mi permetto una dedica… A BRUNA… con amore. Nonostante i graffi e i morsi della mia natura felina.
    …ti dico una cosina, Luigia, per far comprendere bene cosa intendo quando parlo di creazione di immagini o di un lasciar scrivere e tutte quelle solfe con cui scoccio in continuazione.
    ” Pensi che…” sicuramente rappresenta un qualche rapporto burrascoso… dei punti di vista che si confondono. Ma quando l’ho scritta avevo in testa tutt’altro (qualcosa di cmq indefinito) e non c’è in realtà nessun vissuto reale che giustificherebbe quei versi… mettiamola così, ogni tanto si può rischiare di scrivere un po’ senza pensare e quello che ne esce fuori ha più senso, più calore, più intelligenza di qualsiasi cosa potremmo dire coscientemente.
    ciao

  2. Eccoci Luca!
    Grazie a te per la tua vicinanza, per aver messo ‘il cuore’ nella poesia..

    Quello che mi chiedi su “Pensi che…” può diventare argomento di conversazione nel blog. Vedrai che se indirizzi ‘al plurale’ la domanda, qualcuno potrebbe risponderti, a parte me, naturalmente.

    Certo, ogni tanto si può rischiare di scrivere senza pensare a quello che ne esce fuori, come tu giustamente dici…

    Io penso che la poesia “Pensi che…” forse si fa carico della tua tensione esistenziale. Della necessità che avevi in quel determinato momento, di manifestarla.

  3. … beh, approfitto e allora pongo due domande…

    1)ma non trovate in fondo, che l’intelligenza della logica e della ragione, che porta allo sviluppo della madicina, della scienza e ai giochi linguistici di tanta filosofia, sia in real tà assai stupida? (…escludo le grandi intuizioni scientifiche, che sento tanto prossime a quello che facciamo noi artisti…eh, si, sono di parte)
    2)Trasformo un mio vecchio quesito… quanti come me, prediligono questo approccio di pancia, non mediato, non pensato e credono che il risultato sia sempre di gran lunga migliore?
    Io non sviluppo e aspetto… ma per quel po’ che ho letto, non credo sarò molto appoggiato… ti dirò dopo che penso…ciao

  4. …grazie Mattia, vorrei dirti che provvederò, ma serebbe una bugia. ”Tante”, fu scritta su un treno, di ritorno da un posto lontano e freddo, dove m’aspettava una donna calda e geniale. Le tempie bruciavano. La mano si mosse da sola, senza incertezze… lo ”spleen”(ma non ha nulla del carattere divino o drammatico dei romantici) era cominciato, era necessario lasciarlo parlare. Quanto meno, interromperlo sarebbe stato un peccato. Anche in questa, in fondo, di reale non c’è nulla. Ma in quel posto freddo sarei rimasto a lungo.

  5. Sono molto intense le poesie di Luca. Scorre qualcosa che riesce a prenderti e coinvolgerti fra i suoi versi. A toccarti con le sue immagini.
    Soprattutto la prima:”siamo la sabbia che riesce a colmare il mio mondo d’attesa ed il sorriso che rimette sottosopra il mio mondo di cenere” o ancora ” e non perdo traccia e schivo gli inganni con cui intrecci il mio nome al tuo e bracco e mordo l’attesa, quando sento arrendersi le unghie alla carne”. Davvero belli.
    Spesso, la poesia diviene un gioco fine a se stesso, un vuoto e sterile gioco pesato di parole. Qui invece si vede e si sente molto.
    Sono d’accordo con te Luigia col dire che ha messo il “cuore” in quello che ha scritto….
    E la penso come te Luca, quando si scrive poesie non è importante il dato materiale,la realtà concreta, non è importante descrivere. Si parte con qualcosa che è molto vago e sfumato, sicuramente molto sentito, e se ci si abbandona a quello spegnendo il cervello escono le cose migliori…..
    con l’arte la ragione ha ben poco a che fare.

  6. Le poesie sono molto belle, arrivano con semplicita’
    Tu sembri molto complicato e’ forse il tuo lato di pancia, come lo chiami tu, ad essere piu’ immediato e piu’ comprensibile delle tue parole dei commenti?
    O forse e’ un problema mio….
    Comunque bravo!

  7. COMPLIMENTI!!!!!!
    Le tue poesie sono bellissime, mi emoziano mi coinvolgono…. vorrei esprimere le sensazioni …le emozioni che mi trasmettono ma lo “scrivere” non è arte mia quindi mi limito a “goderne” in silenzio ma ti rinnovo i miei COMPLIMENTI
    grazie
    P.S. Specialmente PENSI CHE NE AVREMO ANCORA PER MOLTO?

  8. …Beh, wow… il commento di Arianna m’ha lasciato di sasso…
    è una specie di sinfonia.

    Chiara, sono sicuramente un ragazzo complicato, pieno di pathos… la mia forza e il mio dramma.
    Sicuramente farsi due risate con me è molto più semplice di quanto la do a bere. Sono uno di quei tipi che ogni tanto ha bisogno di due schiaffoni per esser portato via dalle proprie fantasie… il mio modo di pensare sembra complicato, così come il mio modo di parlare (una volta un’amica nel farmi una traduzione mi disse: ”Ma me lo potevi di che scrivi come parli?”)… il problema per chi legge non si pone, può evitare; il problema si pone per chi mi vive vicino… avrà a che fare con i miai commenti e le mie deduzioni; si tratta di capire che nascono così, come le poesie, con sensazioni vaghe, ma immediate come le poesie e i disegni. Sono di pancia anch’esse, sono fatte dalla stessa matrice, la mia.
    Io per parte mia, cerco di fare in modo che questa matrice sia sempre diversa e malleabile e tifo per chi, dalle mie fantasie risca di volta in volta a trascinarmi via.

  9. semplici, complicate, coinvolgenti, segrete, piene di immagini, sono belle, mi fanno sorridere, mi fanno incazzare…mi fanno battere il cuore. Sono contenta di poterti leggere qui!
    nico

  10. La bellezza di queste poesie è che per quanto uno si sforzi di trovare un senso razionale in quello che c’è scritto in questi versi, per quanto si possa cercare di vederci qualcosa di anche lontanamente spiegabile…beh non ci si riuscirà mai…perchè quello che c’è in queste poesie è una storia che non può essere raccontata, sono immagini improvvise, pungenti, romantiche, profumate, e proprio perchè inspiegabili ogni giorno diverse…dalle parole nascono musiche…che suonano insieme a quelle di chi legge ogni volta in un modo nuovo…non è forse questa la genalità di un poeta????

  11. Sigh!!! La mia Nick… qu scrivono tutti meglio di me.
    Alex… per sempre servo vostro…

    Allora io linko Luigia, grazie… si fa sempre presto a toglierlo poi… ciao

  12. Ho letto e riletto, ho pensato che quello che mi trasmette luca, è la forma di una canzone, un ritmo musicale, che sebbene nei temi non si avvicini alla mia sensibilità, produce un effetto di uno scrittore trasportato dalle sue parole musicale e sincero e questo è anche la poesia,parlo dal punto di vista di “io secondo me”…magari anche secondo qualcun altro, solo perché da qualche parte c’è scritto che c’è sempre qualcun altro che ha già detto ciò che pensiamo noi (dicendolo anche meglio). Qui appare un poeta trascinato anima/mente e corpo dalle sue parole e un corpo che detta ma non dà dritte battendo per primo la strada delle cose da dire.

  13. … grazie Vincenzo… non è che ho capito proprio tutto, ma mi suona bene… è quello che importa, ed è forse quello che importa nella vita… il come suona, non il capire…
    penso che un’artista non abbia il tempo di pensare a quanto è stato detto o rappresentato prima di lui. Ha il rapporto immediato col suo tempo che gli impone di esprimersi. Se è un vero artista, lascierà correre questa sua esigenza, e le immagini che ne scaturiranno saranno universali( e quindi in un certo senso, già dette), ma personali… anzi, forse proprio più che immagini personali, un’artista dovrebbe avere l’ideale di immagini universali… Guernica, rimane tale in qualsiasi punto del globo la trasporti… e anche se nessuno riuscirà a capirne il significato, molti ne intuiranno il senso e torno all’inizio, quando dico che capire, non importa, importa sentire, importa vivere…

  14. … Riccardo, perdona questo Caino informatico, ma al momento preferisco scrivere qui, su una piattaforma globale…
    non dico sia una regola immutabile, ma le risonanze reciproche vituali svaniscono in fretta quando le rispettive realtà cominciano a palesarsi…

    …cmq grazie, poesia epica non me l’avevano detto mai, m’avevano parlato di cavalcata, di fronte ad altre mie poesie, ma poesia epica… beh, ciao.

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