Prendendo spunto da Goethe, «maestro del dire essenziale», Handke propone in questo poemetto una sua personale ricerca sul concetto di durata, l’entità che fornisce contorno a quanto ha la tendenza a dissolversi. Connessa al ripetersi degli eventi quotidiani, ma al contempo svincolata dalla permanenza in luoghi o itinerari consueti, la sensazione della durata è l’esito della fedeltà a ciò che l’individuo sente come più profondamente proprio: fedeltà al divenire di una persona, fedeltà a «certe piccole cose» che ci accompagnano «in tutti i traslochi», fedeltà infine a determinati luoghi, un lago, una piazza, una sorgente alla periferia di Parigi. La durata tuttavia non esiste a priori, bisogna cercarla, andarle incontro; un compito cui può assolvere soprattutto il poeta che, rimettendosi sempre in cammino come il viandante goethiano, con ogni nuova creazione ristabilisce il fragile equilibrio fra mutamento e continuità: nella poesia, la durata troverà così il suo punto di mai definitiva, sempre instabile quiete. La poesia – dice Handke – è uno dei migliori supporti in questa ricerca interiore. Ed è dunque naturale che questo libro di meditazione filosofica sia stato scritto in versi, quasi per bussare alla porta di quella condizione sapienziale tipica della poesia di ogni tempo. Continua a leggere
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Pina Bausch, scoperto un suo lungometraggio inedito
Si alza un velo, per chi non ha mai potuto assistere, al personalissimo, maniacale, misterioso e millimetrico metodo artistico della grande Pina Bausch con la sua compagnia, il Tanztheater Wuppertal, ora che nel suo archivio è stato scoperto un lungometraggio da lei diretto e mai reso pubblico: “Ahnen Ahnen”. La Bausch l’aveva realizzato nel 1987 quando stava girando “Il lamento dell’imperatrice” uscito nel 1990, unica altra sua produzione cinematografica nota fino ad ora. Continua a leggere
Addio a Lou Reed
Appuntamento
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Se n’è andato davvero questa volta, uno dei più grandi rocker degli ultimi cinquant’anni, dato per morto tante volte e poi puntualmente risorto… ma questa volta davvero non ce l’ha fatta: ora, può andare davvero sul lato “selvaggio”, l’ignoto come cantava in un brano che diventerà manifesto di una generazione “Walk on the Wild Side” : Lou Reed è morto a 71 anni, secondo quanto è rimbalzato inizialmente dai siti americani per poi diffondersi viralmente in tutto il mondo. L’eroe dei Velvet Underground aveva subito un trapianto al fegato nel maggio scorso. Ne ha dato notizia la rivista Rolling Stones.
Nato da una famiglia di origine ebraica, Lewis Allan Reed, questo il suo vero nome, era noto a Brooklyn il, 2 marzo 1942. Artista multiforme è stato cantautore, musicista, poeta e attore. La sua infanzia non fu affatto facile. Nel 1956, ancora adolescente, Reed venne sottoposto ad una terapia di elettroshock che avrebbe dovuto curare la sua bisessualità, all’epoca considerato un disturbo psichiatrico. Esperienza su cui nel 1974 scrisse la canzone “Kill Your Sons”. Continua a leggere
Intervista a Mario De Santis
Nello scaffale, Mario De Santis
a cura di Luigia Sorrentino
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“La polvere nell’acqua” di Mario De Santis (Crocetti, 2012) ha in esergo un verso di Paul Celan, “Vi è un’ora che fa della polvere il tuo seguito”. Siamo di fronte a un’opera fluttuante, liquida, che cerca di disegnare una forma poetica, che si muove tra realismo e visione per disegnare la Storia, il paesaggio, della nostra epoca.
Intervista di Luigia Sorrentino
24 febbraio 2013
Mario De Santis qual è l’ora che fa della polvere il nostro seguito?
“L’ora della consapevolezza estrema, dello squarcio disperato che la storia ci ha consegnato ed è quella di un taglio dei ponti sia con il passato che con il futuro. Celan, che alla polvere non poteva guardare solo come metafora, avendo egli nella polvere dei forni perso la sua storia personale e biologica, ne rifà metafora di una polvere che resta polvere, osservando il proprio futuro come polvere, ovvero ciò che sarebbe seguito e a cui nessun alito divino poteva ridare vita. Per me un presente dilatato di questa fase di 900 terminale e di inizio del XXI secolo in cui stiamo alla Storia come ci può stare l’orfano senza genealogia e senza futuro.” Continua a leggere