Giancarlo Pontiggia è il vincitore del Premio Poesia Città di Fiumicino 2018

Giancarlo Pontiggia, vincitore del Premio Poesia Città di Fiumicino – foto della premiazione, Fiumicino 27 ottobre 2018 –

Con “Il moto delle cose”, (Mondadori, 2017)  Giancarlo Pontiggia vince la quarta edizione del Premio Poesia Città di Fiumicino per l’opera di poesia.

Lo ha deciso la Giuria Tecnica composta da Milo De Angelis, Fabrizio Fantoni, Luigia Sorrentino e Emanuele Trevi nel corso della serata di premiazione sabato 27 ottobre all’hotel Best Western di Fiumicino nel  corso della quale sono stati premiati tutti gli altri poeti arrivati in finale. Al secondo posto ex equo per l’opera di poesia, Corrado Benigni con “Tempo riflesso”, (Interlinea, 2018) e Lorenzo Chiuchiù con “Le parti del grido”, (Effigie, 2018).

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Premio Poesia Città di Fiumicino 2018

A Fiumicino, sabato 27 ottobre, nella sala convegni dell’Hotel Best Western Rome Airport, (via Portuense, 2465) si svolgerà la serata finale del “Premio Poesia Città di Fiumicino” con le letture dei poeti, la proclamazione del vincitore per l’Opera di Poesia e le consegne dei premi. L’appuntamento è alle 18.30. Ingresso libero.

La Giuria Tecnica, composta da Milo De Angelis, Fabrizio Fantoni, Luigia Sorrentino e Emanuele Trevi, nel corso della serata,  designerà il vincitore della quarta edizione del Premio Poesia Città di Fiumicino per l’ “OPERA DI POESIA”.

I finalisti sono:

Corrado Benigni, “Tempo riflesso”, Interlinea 2018;
Lorenzo Chiuchiù “Le parti del grido”, Effigie 2018;
Giancarlo Pontiggia, “Il moto delle cose”, Mondadori 2017.

Per la sezione “PREMIO ALLA CARRIERA”, vincitore Giuseppe Conte.

Per la sezione “PREMIO OPERA PRIMA”, vincitrice Maria Borio con “L’altro limite”, Collana gialla LietoColle, 2017.

Per la sezione “PREMIO POESIE INEDITE”, vincitore Giovanni Ibello.

Per la sezione “PREMIO TRADUZIONE”, vincitore il libro “Poesie” di René Char, tradotto da Giorgio Caproni, a cura di Elisa Donzelli, Einaudi 2018. Continua a leggere

I 90 anni di Giancarlo Majorino


Il 7 aprile 2018 in occasione del novantesimo compleanno di un grande maestro della poesia contemporanea, Giancarlo Majorino, il Piccolo Teatro di Milano organizza un incontro con il pubblico al Chiostro Nina Vinchi.

Un pomeriggio di poesia al Chiostro Nina Vinchi dedicato a un grande poeta, milanese, classe 1928. L’incontro, introdotto da Maurizio Cucchi, vede la partecipazione, con il festeggiato, di Vivian Lamarque, Fabrizio Bernini, Angelo Lumelli, Tiziano Rossi, Mario Santagostini.

Letture di Viviana Nicodemo e Paolo Bessegato.

Intermezzo musicale di Umberto Faini.

 

Olimpia, il ventre sacro del mito

Luigia Sorrentino ph. GIanni Rollin

di Bianca Sorrentino

Alcuni luoghi custodiscono in sé un senso del sacro che li eleva dalla loro natura terrena: non fa eccezione la città di Olimpia, che, per via del nome etimologicamente legato al monte sede degli dèi, non poté mai essere disgiunta dal suo ruolo di centro di culto, tanto che nell’immaginario collettivo essa continua a essere pervasa da un’aura di spiritualità profondissima, nella grazia delle sue rovine. La traccia di questo mistero attraversa le pagine di Olimpia, il poema con il quale Luigia Sorrentino si fa soglia e accoglie verità che arrivano da un tempo altro, dal tempo prima dei giorni.
Così, da una Grecia che incessantemente sprigiona la sua forza antica e nello stupore rivela la sua contemporaneità, questi versi cristallini proiettano il lettore su un sentiero che, da un antro oscuro, conduce al bagliore che inonda chi riesce ad approdare a un nuovo orizzonte: viaggio che è dunque iniziazione e, insieme, serena accettazione dell’insolubilità di certi interrogativi che, tormentando furiosamente l’uomo, finiscono per ancorarlo alla sua dimensione mortale. Una sensibilità viscerale – che è simbolo del Femminile – permette a Luigia Sorrentino di accarezzare le eterne questioni dell’umano; ma è la sua qualità di autrice che le consente di trascendere i temi su un piano più alto, nella ricerca di una lingua raffinata, inattuale, che al contempo risuoni nella sua naturalezza: le parole di Olimpia – donna e città, bianca e altissima – non ammettono repliche, sono figlie della poesia irrevocabile dei tragici greci, che come nessun altro seppero dar voce al mito.

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Maurizio Cucchi e Milo De Angelis

Venerdì 17 novembre 2017 ore 18 Maurizio Cucchi ha presentato “In noi giungerà l’universo – La poesia di Milo De Angelis. E’ questo il terzo incontro del ciclo REALTÀ DELLA POESIA OGGI.  Continua a leggere

Premio Poesia città di Fiumicino 2017

I finalisti e i vincitori del Premio Poesia Città di Fiumicino 2017

Incisione del 500, di Sebastian Munster, raffigurazione dei porti di Roma nella zona della moderna Fiumicino, quello di Traiano e quello di Claudio.

La Giuria Tecnica del “Premio Poesia Città di Fiumicino” – composta da Milo De Angelis, Fabrizio Fantoni, Luigia Sorrentino, Emanuele Trevi – ha selezionato  i tre finalisti della sezione “Opera di poesia” e i vincitori delle sezioni “Premio alla carriera”, “Premio opera prima” e “Premio poesia inedita” che partecipano alla terza edizione del premio.

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Al poeta Milo De Angelis il prestigioso Premio Lerici Pea alla Carriera

Milo De Angelis con la gattina Luna – credits ph. Viviana Nicodemo

È Milo De Angelis, tra le voci più significative della poesia italiana contemporanea, il vincitore della 63esima edizione del Premio Lerici Pea “alla Carriera”.

La consegna del riconoscimento si svolgerà domenica 8 ottobre, ore 18, a Lerici, nella suggestiva Villa Marigola, sede storica di questa sezione del premio, messa gentilmente a disposizione da Crédit Agricole Carispezia.

Tra i più rappresentativi premi di poesia nel panorama letterario italiano, il Lerici Pea è realizzato con il sostegno della Fondazione Carispezia nell’ambito del bando “Eventi Culturali”.

La cerimonia di premiazione prenderà inizio con i saluti di Lucilla Del Santo, Presidente del Premio Lerici Pea 2017”, Leonardo Paoletti, Sindaco di Lerici e Alberto Balbarini, Vice Presidente della Fondazione Carispezia.

Seguirà alle 18.30 la proiezione di un estratto del documentario “Sulla punta di una matita – Conversazioni con Milo De Angelis”, regia di Viviana Nicodemo (edito da Mimesis): un suggestivo ritratto di De Angelis che punta i riflettori sui luoghi dell’anima del poeta, scrittore e critico letterario.
Alle ore 19.00 Adriana Beverini, Responsabile della sezione “alla Carriera”, introdurrà Milo De Angelis a dialogo con Francesco Napoli e Stefano Verdino; a seguire, lo stesso De Angelis leggerà una selezione delle sue poesie accompagnato dalla performance musicale della fisarmonicista Ylenia Volpe.
Contestualmente, verranno esposte in visione al pubblico le Antologie del Premio Lerici Pea, dalle più datate, a cura di Carpena edizioni, ad oggi.

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Che cos’è la poesia?

              Milo De Angelis / Credits ph. Viviana Nicodemo

di Luigia Sorrentino

Ci sono poeti che una volta entrati nella nostra vita non ci lasciano più. E in questo reciproco cercarsi,  noi, che li abbiamo scelti fin dall’inizio, quando eravamo veramente troppo giovani, quando non eravamo nemmeno in grado di capire fino in fondo i loro versi,  torniamo a interrogarli, pronti a entrare e a uscire da quelle parole che ci parlano, o che generano in noi un improvviso silenzio, per rintracciare la risposta definitiva alla stessa fastidiosa e insistente domanda: “Che cos’è la poesia?Continua a leggere

Vitaliano Trevisan, “Works”

Vitaliano Trevisan

Il lavoro come condanna e perdizione, il lavoro come cellula primordiale dell’organismo umano, il lavoro che marchia anima e corpo di un’intera vita.

Vitaliano Trevisan Works, 2016 Einaudi Stile libero Big, € 22,00
Con una scrittura originale come un classico pezzo di jazz, che ne ha fatto uno degli autori italiani piú importanti della sua generazione, in questo romanzo autobiografico Vitaliano Trevisan racconta il lavoro nel luogo in cui è una religione, il Nordest, dagli anni Settanta fino agli anni Zero. E attraverso questa lente scandaglia non solo le mutazioni del nostro Paese, ma la sua stessa vita: il fallimento dell’amore, i meccanismi di potere nascosti in qualunque relazione, la storia della propria e di ogni famiglia, che è sempre «una storia di soldi». Continua a leggere

La poesia a Pordenonelegge 2017

 

Luis Sepùlveda ha scelto il festival Pordenonelegge per presentare in anteprima “Storie ribelli” (Guanda), il volume che raccoglie i ricordi di una vita avventurosa, vicende di cui sono protagonisti amici e maestri come Pablo Neruda, Josè Saramago, Tonino Guerra. Farà tappa alla diciottesima edizione della “Festa del Libro” nella giornata conclusiva, domenica 17 settembre, al Teatro Verdi.
E con Sepùlveda a Pordenonelegge 2017, dal 13 al 17 settembre in oltre 30 location cittadine, si daranno appuntamento per le proprie presentazioni autori e case editrici nazionali e internazionali, che regaleranno 37 anteprime al pubblico del festival.
Il programma, promosso da Fondazione Pordenonelegge.it e curato dal direttore artistico Gian Mario Villalta, è consultabile online, giorno per giorno e autore per autore, sul sito www.pordenonelegge.it.

La Poesia a Pordenonelegge è  un festival nel festival: partecipano un centinaio di autori in cinque giorni, decine di incontri e focus sulla poesia internazionale. Continua a leggere

Milo De Angelis, “TUTTE LE POESIE” 1969-2015 (con una nota inedita)

Milo De Angelis credits ph. Viviana Nicodemo

In occasione della recente uscita del libro MILO DE ANGELIS “TUTTE LE POESIE” (1969-2015), Prefazione e Nota biobibliografica di Stefano Verdino, (Mondadori, 2017)  pubblichiamo, per gentile concessione dell’autore, l’introduzione alle poesie giovanili scritta da Milo De Angelis, contenuta nel volume e una sua nota inedita scritta per Luigia Sorrentino.

 

NOTA INEDITA
DI MILO DE ANGELIS
(Milano, 27 giugno 2017)

Sono stati anni fecondi, quelli che hanno dato vita a “Somiglianze”. Dalla fine del 1968 al 1975 c’è stata come una furia espressiva, un’ispirazione permanente che quasi ogni giorno generava dei versi, mentre nel mondo fuori di noi fervevano utopie e ansie di rivoluzione. Tutto questo ha fatto nascere il mio primo libro, nel 1976, ma anche molti testi che ho deciso all’ultimo momento di escludere e che pure facevano intravedere alcuni temi ossessivi (l’adolescenza, il suicidio, la ragazza spartana, la solitudine testarda, il gesto atletico) che percorrono “Somiglianze”. Li ripropongo ora. I migliori sono forse quelli scritti dopo il 1971, ossia dopo l’incontro con tre poeti importanti della mia formazione: Franco Buffoni, Michelangelo Coviello e Angelo Lumelli, con cui c’è stata una discussione estenuante e feconda su ogni riga di ogni poesia. Ad Angelo poi come ho scritto nella nota introduttiva – devo il ritrovamento miracoloso di queste poesie, da lui custodite per più di quarant’anni con una cura e una fedeltà ammirevoli e commoventi.

Da “SOMIGLIANZE” (1976)

T.S.

I

Ognuno di voi avrà sentito
il morbido sonno, il vortice dolcissimo
che si adagia sul letto
e poi l’albero, la scorza, l’alga
gli occhi non resistono
e i flaconi non sono più minacciosi
nella luce chiaroscura del pomeriggio
mentre mille animali
circondano la lettiga, frenano gli infermieri
il disastro del respiro sempre più assopito
nei vetri zigrinati
dell’autombulanza, appare
il davanzale di un piano, il tempo
che sprigiona i vivi
e li fa correre con la corrente nelle pupille,
l’attimo dell’offerta, per scintillarle.
E improvvisa, la quiete
della vigna e del pozzo, con la pietra levigata
dividendo la carne
una calma sprofondata dentro il grano
mentre la donna sul prato partorisce
sempre più lentamente,
finché il figlio ritorna nella fecondazione
e prima ancora, nel bacio e nel chiarore
di una camera, il grande specchio,
il desiderio che nasce, il gesto.

II

E poi avrete sentito, almeno una volta
quando il liquido, delicatissimo,
esce dalla bocca, scorre giallo nel lavandino
e la sonda e le sirene sempre più lontane.
Il respiro si affanna, finisce, riprende
quanta pace nella spiaggia gelata dal temporale:
una canoa va verso l’isola corallina
e sotto l’oceano si accoppiano le cellule sessuali
non ci sono eventi irreparabili
ma solo le spugne cicliche,
gli insetti che hanno coperto l’aria:
ecco un colore di madreperla, una roccia nella sabbia,
l’accappatoio che toglie con un solo gesto
solennità della luce, la meraviglia, la prima
e la femmina del pellicano
chiama la nidiata sparsa nella tempesta
e forse vede qualcosa, tra gli scogli,
qualcosa che si muove
domani correrà con i suoi bambini
mescolata, per respirare
nel turchese profondo della marea
che sale in superficie, sta rinascendo adesso
e trova una terra diversa, un’altra voce.

INTRODUZIONE DI MILO DE ANGELIS ALLE POESIE GIOVANILI
(In Appendice pag. 377, “TUTTE LE POESIE” 1969-2015, Mondadori, Lo Specchio, 2017
Prima Edizione giugno, 2017) Continua a leggere

L’ossessione matematica del canto

di Tommaso Di Dio

L’ultimo libro di Milo De Angelis, Incontri e agguati (Mondadori, 2015) ci costringe nuovamente a fare i conti con uno degli autori che più hanno influenzato la scrittura e l’idea stessa della poesia negli ultimi 40 anni di letteratura italiana. Ogni autore che oggi intenda scrivere, sia in prosa che in versi, non può non essersi misurato e finanche scontrato con il suo paradigma. Ogni sua singola poesia che giunga ai nostri sguardi finisce ormai per apparirci epifenomeno di una medesima matrice: una fibra che si è incistata nella sintassi di fine Novecento e ha cominciato a vibrare, fino a raggiungere un calor bianco che continua a emanare una radiazione peculiare e ossessiva, continua, assillante. A conti fatti, non c’è mai un nuovo libro di De Angelis; ogni libro ripropone sempre il medesimo appuntamento, il medesimo strappo, giunge all’ultimo: mostra una fase, la frazione di un’onda straordinariamente coesa, che procede costante da Somiglianze ad oggi. A questo stadio (come fu per Zanzotto), ogni singolo verso termina e trova eco nell’Opera, in quel triangolo buio e ribollente, tutt’altro dall’inerte monumento, quel pozzo di continui attingimenti che, come un infinito intensivo, testimonia di una ferita aperta fra noi e la vita, fra noi e la scrittura.

Fin dal titolo, il libro di De Angelis ci chiama ad intendere la poesia secondo le categorie della relazione e della violenza. A me pare che bisogni leggere le due parole scelte come titolo più come una dittologia che come una coppia di termini fra loro giustapposti: l’uno è l’intensità dell’altro, l’uno descrive e rivela l’altro. Il libro Incontri e agguati racconta per via di scorci – eppure mai così congiunti narrativamente – il rapporto di somiglianza violenta che siamo chiamati a conoscere quando entriamo nel regno della scrittura poetica. Per De Angelis, la poesia non è tiepido calcolo linguistico, neppure astratta e nemmeno organica ricerca di un piano di dialogo fra noi e quel nido di serpi a cui siamo soliti dare il nome di realtà; dentro il suo dettato tutto appare rigoroso, decisivo: scollamento e poi sbalordito contatto – ovvero: iato – fra ciò che vive e quelle forze oscure che animano ciò che vive. C’è nella sua scrittura l’insistere di una pressione; si può percepire, ad ogni verso; insiste una forza, larga e fulminea, che da dentro preme ogni cosa che appare del mondo e giunge a toccare l’epidermide di chi ha perso, una volta per tutte, il nome di Dio: «Vicino alla morte tutto è presente/ non c’è infanzia né paradiso/ tu cadi in un urlo segreto/ e non parli/ cerchi un arcano/ e trovi solo materia, materia/ che non trema e ti guarda impassibile/ e avvicina muta i due estremi» (p. 25). La prima parte del libro può lasciare interdetto il lettore, per la costruzione narrativa, per le cadenze morbide, inusuali nella poesia di De Angelis; soltanto ad un’ennesima lettura, se ne coglie il valore iniziatico, di percorso di spoliazione e approssimamento. Infine sorge una grande inquietudine quando ci si ritrova al cospetto di versi che ti costringono, con tale ingannevole seduzione, alla vicinanza di quel limite estremo che in Occidente chiamiamo morte. Dice la scrittura: «Vieni, amico mio, ti faccio vedere,/ ti racconto» (p. 9); più avanti incalza: «[…] Ascolta,/ vienimi vicino» (p. 23); il tutto per porre più prossimi all’oscena parola, al canto muto e scabro che, nell’orecchio dell’uomo «invaso della domande» e posto al bordo di se stesso, terribilmente intima: «Sarai una sillaba senza luce» (p. 17), «formerai a poco a poco la parola niente» (p. 18). Continua a leggere

Milo De Angelis e Viviana Nicodemo

Milo De Angelis e Viviana Nicodemo saranno a Roma alla Casa delle Letterature (Piazza dell’Orologio, 3), martedì 6 giugno 2017 alle 18:00 per la presentazione del libro  LA PAROLA DATA, a cura di Luigi Tassoni (Mimesis, Edizioni, 2017).

Il volume raccoglie le principali interviste degli ultimi anni fatte al poeta Milo De Angelis (dal 2008 al 2016) e realizzate nei modi più disparati: dal vivo, via mail, per telefono, per posta. Il libro contiene un DVD, un film-documento di Viviana Nicodemo  SULLA PUNTA DI UNA MATITA  che attraversa, in modo mirabile, i temi che hanno ossessionato l’opera poetica di De Angelis: la giovinezza, la città, la morte, la gioia, il gesto atletico. Il documento della Nicodemo  pone in essere una narrazione densa e precaria come se tracciasse “sulla punta di una matita” con un tratto quasi geometrico, la vita del poeta, con abbozzi, appunti sparsi, ricordi, ma anche attraverso versi cruciali di uno dei più significativi poeti del nostro tempo.

Parleranno del libro e del film-documentario, Franco Buffoni, Fabrizio Fantoni e Luigi Tassoni. A seguire, proiezione del film realizzato da Viviana Nicodemo.

 

Sulla punta di una matita – Conversazioni con Milo De Angelis
Regia e soggetto: Viviana Nicodemo
Montaggio: Fabio Cinicola
Musiche originali: Stefano Nanni
Viola: Danilo Rossi
Pianoforte: Stefano Nanni
Operatori: Roberto Barbierato, Fabio Cinicola, Viviana Nicodemo
Colorist: Riccardo Casiccia
Interventi di: Milo De Angelis
Con: Bianca Brecce, Chiara Catellani, Lucia Landonio, Selvaggia Tegon Giacoppo
Italia, 2017
Durata: 52′ Continua a leggere

Viviana Nicodemo, “Figure del grido”

Viviana Nicodemo presenta una quarantina di immagini inedite per la mostra fotografica ‘Figure del grido’ a cura di Carlo Micheli che inaugura a Mantova il 20 maggio 2017, ore 18, alla Casa del Rigoletto, durante Mantova Poesia – Festival internazionale Virgilio. Continua a leggere

Cosa significa essere poeta negli anni della rivoluzione russa?

A Milano, giovedì 27 aprile, ore 19:30 al LABORATORIO FORMENTINI (Via Marco Formentini, 10): POETI NELLA RIVOLUZIONE RUSSA, a cura di Milo De Angelis.

Voce recitante: Viviana Nicodemo
Musiche: Bianca Brecce

Alexandr Blok, Marina Cvetaeva, Sergej Esenin, Vladimir Majakovskij, Boris Pasternak.

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Presentazione a Milano “La parola data” di Milo De Angelis e prima visione del film “Sulla punta di una matita”

sulla punta di una matita from Viviana Nicodemo on Vimeo.

SULLA PUNTA DI UNA MATITA (52′).

Conversazioni con Milo De Angelis
Soggetto e regia Viviana Nicodemo
montaggio video e audio Fabio Cinicola
musiche originali Stefano Nanni
viola Danilo Rossi, pianoforte Stefano Nanni
operatori Roberto Barbierato, Fabio Cinicola, Viviana Nicodemo
colorist Riccardo Casiccia
con Chiara Catellani, Lucia Landonio, Selvaggia Tegon Giacoppo

Lunedì 20 marzo 2017, ore 18 e 30
SPAZIO OBERDAN
Viale Vittorio Veneto, 2 – Milano Continua a leggere

PRESENTAZIONE a Milano: Milo De Angelis “LA PAROLA DATA” e proiezione del film “SULLA PUNTA DI UNA MATITA” di Viviana Nicodemo


A Milano, lunedì 20 marzo 2017, SPAZIO OBERDAN, Viale Vittorio Veneto, 2 presentazione del libro LA PAROLA DATA (interviste a Milo De Angelis 2008-2016), con introduzione di Luigi Tassoni, Mimesis Edizioni 2017 e proiezione del film SULLA PUNTA DI UNA MATITA di Viviana Nicodemo.

Intervengono
Corrado Benigni
Gabriela Fantato
Stefano Raimondi

MILO DE ANGELIS – CREDITS PH/VIVIANA NICODEMO

Milo De Angelis è il protagonista del film documentario di Viviana Nicodemo girato nei luoghi della sua ispirazione: la Milano del centro storico, la Milano periferica, il Monferrato della sua infanzia e ancora un labirinto di strade, ponti, vigneti, albe, tram, bar, cinema, depositi, baracchini notturni, in tutti i luoghi in cui respirano le sue parole. Continua a leggere

Milo De Angelis, “L’infinito presente”

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Milo De Angelis, (Credits / Viviana Nicodemo)

di Luigia Sorrentino

Per comprendere il percorso poetico di Milo De Angelis è necessario soffermarsi sulla familiarità e sulla relazione che il poeta ingaggia tra la potenza di una voce maschile e un’altra, femminile, caratteristica essenziale e centrale dell’intero discorso poetico. Spesso questa presenza si manifesta in una fugace apparizione o in una traccia improvvisa e drammatica del verso, percepita da una lontananza, da un luogo mitico e leggendario che il poeta rivive nella modernità assoluta dei suoi versi, in un infinito presente. Continua a leggere

La follia dell’assoluto: Paul Celan e Ingeborg Bachmann

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Ingeborg Bachmann e Paul Celan durante l’incontro del gruppo 47 a Niendorf nel 1952.

Giovedì 12 gennaio 2017 19:30 La Casa della Poesia di Milano al Laboratorio Formentini (Via Formentini , 10) PRESENTA: La follia dell’assoluto: Paul Celan e Ingeborg Bachmann, serata a cura di Milo De Angelis.

Voce recitante di Viviana Nicodemo.
Esecuzioni musicali di Bianca Brecce e Alice Marini. Continua a leggere

Gianluca Fùrnari, la rivelazione poetica del 2016

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Gianluca Fùrnari, Premio Poesia Città di Fiumicino per l’Opera Prima 2016

di Luigia Sorrentino

Carmina vel caelo possunt deducere lunamI canti possono trarre giù dal cielo la luna. – E’ il verso tratto da Le Bucoliche di Virgilio e posto in epigrafe a Vangelo Elementare di Gianluca Fùrnari (Raffaelli Editore, 2015): ciò che non è concesso all’uomo può farlo la poesia. Il canto del poeta è capace di generare un’energia fenomenica superiore, e, con quella forza attiva, compiere la realtà, trasformarla, per poi trovare in essa piena corrispondenza. I Carmina ai quali fa riferimento Fùrnari, conservano nell’etimo l’antico significato di incantesimi, sorgenti di illusioni, rituali, capaci di riunire, mettere insieme, una forza reale, tangibile, che supera l’immaginabile. I Carmina sono un’azione collettiva molto più forte di quella compiuta da un uomo solo: “Eravamo invincibili nel canto/ come rivolta, noi dominavamo/ la forza formidabile dei nomi”. Continua a leggere

Sebastiano Aglieco

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Sebastiano Aglieco (credits/Viviana Nicodemo)

Il dolore delle rondini

Senti che non c’è più respiro
tutto avanza nel respiro
tutto ci acceca nel poco tempo
in ciò che sarà splendente
nella fragile luce del mattino.

Baciami, abbracciami prima del livore
prima ancora che non so
abbracciami con le parole che non ci
saranno, portate dal dolore delle rondini:
Noi verremo ancora qui
nella casa che hai custodito per noi sotto la grondaia
per noi, solo per noi. Continua a leggere

Compie quarant’anni “Somiglianze”, di Milo De Angelis

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Milo De Angelis

 

Giovedì 10 novembre 2016, ore 20, Quarant’anni di Somiglianze con Milo De Angelis. Casa della Poesia, Laboratorio Formentini, via Formentini 10, Milano.

La somiglianza

Era
nelle borgate, camminando in fretta
quell’assolutamente
oltre
che dai libri usciva nella storia
radendo le bancarelle, d’estate.
Domanderemo perdono
per avere tentato, nello stadio,
chiedendogli di lanciare un giavellotto
perché ritornasse l’infanzia.
Non si poteva
ma la somiglianza era noi
nell’immagine di un altro, ravvicinato, nel sole
volevamo trattenere il nostro senso
verso lui
in un gesto da rivivere: chi poteva sancire
che tutto fosse al di qua?

Prese la rincorsa, tese il braccio. Continua a leggere

Vincenzo Frungillo, “Le pause della serie evolutiva”

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Vincenzo Frungillo (credits /  Stefano Carloni)

Prima ancora del lutto e della perdita, il tema di questo libro è la violenza, una violenza perpetrata sulle creature. Dalla ferita iniziale prende avvio un itinerario in cui l’io s’aggira tra terre straniere fino ad approdare su una spiaggia desolata. Il tutto si presenta come una fenomenologia scandita per stazioni, dove il passo è segnato da una precisa tessitura metrica. Il graduale avvicinamento alla fonte del male termina in uno spazio di compressione, qui ha inizio l’identificazione della voce poetante con quella di tre figure storiche (l’epicureo Lucrezio, il suo discepolo Memmio, l’eroe greco Epaminonda). Continua a leggere

Padri 2: “Il tema del padre nella poesia italiana del Novecento”

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A Milano, al Laboratorio Formentini, giovedì dalle ore 19:30 alle ore 20 secondo appuntamento: “Il tema paterno nella poesia italiana del Novecento”.

A cura di Milo De Angelis.

Letture di Viviana Nicodemo

Giovanni Pascoli, Umberto Saba, Camillo Sbarbaro,  Salvatore Quasimodo, Leonardo Sinisgalli, Alfonso Gatto,  Pier Paolo Pasolini, Franco Loi, Cesare Viviani,  Roberto Mussapi, Maria Pia Quintavalla, Mario Benedetti, Alberto Bertoni, Giuseppe Genna.

Casa della Poesia di Milano – Via Formentini,10

 

A “Poietika”, Milo De Angelis

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E’ ancora qui questa parola dura e lucida, ostinata ed indocile. E’ ancora qui che scruta a valle dalla crepa della sua trincea. Sta all’erta come chi protegge il varco, il sentiero ossuto tra le rocce dove uomini e muli all’improvviso compariranno.

E noi vi andammo con il nostro carico di fervore. Così raggiungemmo la cima prima di sera.

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Paul Celan & Nelly Sachs

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Il 28 aprile 2016 al Laboratorio Formentini (Milano-Brera) alle 19.30 Viviana Nicodemo e Milo De Angelis presentano: “Paul Celan e Nelly Sachs“.

Versi, lettere e brani musicali si alternano in una serata che mette in scena il legame fra i due grandi poeti, Paul Celan e Nelly Sachs, che si sono conosciuti e frequentati negli anni Cinquanta e Sessanta, legati profondamente dalla comune esperienza dell’ esilio e dallo sconfinato amore per la poesia.

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Alla Casa della Poesia di Baronissi, Milo De Angelis

Venerdì 29 gennaio 2016, alle ore 20,30 in diretta streaming (su www.potlatch.it) da Casa della poesia con un ospite straordinario: Milo De Angelis. La serata è un segmento del progetto “IL BAMBINO FEROCE. Poesia italiana contemporanea” coordinato e condotto dallo storico della poesia Francesco Napoli.