Giorgio Luzzi, “Troppo tardi per Santiago”

 

LuzziNell’itinerario ormai annoso di Giorgio Luzzi, Troppo tardi per Santiago si segnala come il frutto più maturo di un impegno assiduo e risoluto. Così privo di “ornazione”, o di ornato. Così ricco di fiato.

A circolare dappertutto è un senso di degrado, di disfatta, o meglio: di tradimento. Dell’uomo che tradisce se stesso, la rissa nefanda, la “serva istoria”, i conti che non tornano mai, le crepe, le sconfitte, i nodi, i complotti, tra “mondo pesante” e “inganno del pensante”.

Sono le lacerazioni ecologiche, “il disonore” che “non ha tregua”, i massacri dei migranti, la raccolta schiava dei pomodori, i mercanti del tutto, oro e dignità, i “lugubri carnami”, la striscia di Gaza e l’odio che divide e la “sordida parete”, le “scacchiere di morte”, il “violentàme”.
Continua a leggere