OIKOS, Poeti per il futuro

Oikos. Poeti per il futuro è un progetto poetico-civile dei Classici contro, vale a dire del gruppo di classicisti coordinati da Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani (Università Ca’ Foscari di Venezia) che ormai da anni ripercorrono i testi degli autori grecolatini per parlare delle questioni più spinose del presente (l’immigrazione, la giustizia, la bellezza, l’Europa e così via).

Nel 2020 e 2021, il tema dei Classici contro è appunto OIKOS: l’ambiente, la natura, cioè la nostra casa comune.

Il progetto, tra le varie iniziative in cantiere, si traduce in un’antologia contenente 150 poeti contemporanei di molti Paesi del mondo (Oikos. Poeti per il futuro, a cura di Stefano Strazzabosco, Premessa di F. Pontani e A. Camerotto, Disegni di L. De Nicolo, Mimesis/Classici Contro n. 18, Milano-Udine 2020) e in una serie di azioni, tanto in linea come in presenza – quando possibile –, che fanno dialogare i poeti con classicisti, insegnanti e studenti di vari licei italiani.

L’antologia, di cui esiste anche un’edizione minore con una selezione di 80 autori, riunisce alcune tra le voci più significative della poesia contemporanea: per fare qualche esempio, si va dal grande autore marocchino-francese Tahar Ben Jelloun, che come altri ha scritto una poesia apposta per Oikos, alla poetessa beat statunitense Anne Waldman, che dedica il suo testo (anche questo inedito e scritto per l’antologia) all’amica Patti Smith; dagli israeliani Tsuriel Assaf, Sabina Messeg, Maya Weinberg, Adi Wolfson, Elad Zeret, rappresentanti di una eco-poesia che è stata tra le prime a dedicare attenzione ai temi ambientali, alle cinesi Ming Di, Jami Xu e Xiao Xiao; dalla vietnamita Nguyen Phan Qué Mai ai messicani Homero Aridjis, David Huerta, Blanca Luz Pulido; dai colombiani Rómulo Bustos Aguirre, Juan Manuel Roca, Ángela García, Yirama Castaño Güiza, Myriam Montoya, Armando Romero al croato Drazen Katunaric, i cechi Petr Kral ed Erik Ondrejicka, il finlandese Jouni Inkala, gli svedesi Lars Gustaf Andersson e Lasse Söderberg; e ancora, dal congolese Gabriel Okoundji al giapponese Goro Takano e gli statunitensi Bill Mohr, Robin Myers, John Taylor eccetera. Continua a leggere

Luna su Viale Misurata

Franco Loi

di Paolo Senna

Dal balcone vedo la casa di Franco Loi, il civico 60 di Viale Misurata, una strada a veloce percorrenza che sorge sopra la canalizzazione dell’Olona solcata senza sosta da lunghe file di automobili. Oltre al viale, tra casa sua e la mia, una piazza con la giostra dove spesso dall’alto potevo vedere Silvana, la moglie di Franco, passare per la spesa o per altre commissioni. Oggi vedo quella casa che per me come per molti altri resterà sempre “la casa di Franco Loi” così come una volta, accompagnandolo a casa in macchina dopo una serata di letture, passando da Viale Gorizia lui disse: “Questa è la casa di Vittorini”. Milano era la sua città, quella che lo aveva visto crescere e diventare uomo, quella che sarà sempre la città dell’Angel, con le partite interminabili a pallone, le rappresentazioni teatrali fatte da ragazzo un po’ per gioco e un po’ sul serio nella vecchia Via Teodosio, gli sguardi così densi di aspettativa e di vita dei primi amici e dei primi amori. Di Milano Franco conosceva i motti e le facezie, le pieghe cerebrali e intestinali, i personaggi che l’hanno popolata, che hanno riempito gli uffici delle case editrici e i locali delle osterie. Milano è stata anche il paradigma della città, del luogo dove si incrociano i destini degli uomini, dove iniziano e finiscono le dittature, dove la voce, e le voci, posso trasfigurarsi in vûs della poesia.

Molti hanno sentito il bisogno di scrivere di lui dopo il 4 gennaio, come a continuare un dialogo che per forza di cose si è interrotto e perciò scrivere di lui è diventato un modo per scrivere a lui, anche se nell’immediato non sarà semplice attendersi risposte. È comunque una cosa di cui non sono molto sicuro perché ci sono molte più cose tra cielo e terra (con quel che segue); e Franco lo sapeva benissimo.

La sua poesia è pervasa da un inevitabile trasporto metafisico; inevitabile non perché prestabilito a priori, come assunto di una fede o di un fideismo teorico o arbitrario; ma come semplice ed elementare dichiarazione della vita. In questo senso tale valore che chiamiamo a buon diritto spirituale è stato uno dei punti fermi della sua poetica (e si veda proprio in questo blog il ricordo di Umberto Piersanti). Basterà rileggersi quello Strolegh che nel dialetto milanese è “l’indovino”, ma è anche il folle, il personaggio bizzarro che vive fuori dalle righe e al limite fra due mondi, proprio come sarà per l’Angel ma anche per il puèta: che è sì l’“òm inamurâ” ma è anche quello stesso uomo che “la matina s’alsa desperâ”. Basterà rileggersi i moltissimi testi brevi da L’aria a Isman fino a Voci d’un vecchio cantare, dove ad ogni passo il poeta che attraversa il mondo osserva e al contempo si lascia osservare da quanto accade attorno a lui: una finestra che si apre, il colore cangiante di una nuvola, il volo degli uccelli, il canto di una voce, il passare di una figura femminile. E, su tutto, l’esclamazione di sorpresa che trafigge come quell’acerba puntura interiore che proviene dalla bellezza più tesa (“quèl mal che vègn de la belessa”) e che nasce quando si ha davvero esperienza di una compiuta, e inspiegabile, contemplazione:

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Una poesia per Franco Loi

Franco Loi, Milano,  Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2 –  in occasione della proiezione del film documentario a lui dedicato: ‘Il viaggo del poeta‘ (durata: 71’).

di Davide Rondoni

 Franco, poeta de l'Angel e dell'aria,
 era acuto di vita il tuo sentire
 veniva da un rimuginare senza
 quiete e senza amarezza
                        era una bellezza
 dei colletti aperti,
 della carezza che va via dove va, degli occhi
 che mai incerti
 cercavano umani gli occhi -
 un diapason preciso che veniva da chissà
 risuonava in te
 mentre compilavamo la nostra
 democratica antologia, poeti
 semisconosciuti, voci di malinconia -
 e di gratitudine,
                       profezia dei semplici.
 Caro Franco,
 di libertà noi complici...

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Gli ultimi giorni di Franco Loi

Franco Loi

di Vivian Lamarque

Qualche parola solo per ricordare alcune cose dei suoi ultimi giorni. E la sua grande moglie Silvana Corti, cui lui chiuse gli occhi tre mesi fa, il 26 settembre. Pur seriamente malata da anni, fu dedita al marito, con grande discrezione, fino all’ultimo.

Gli ultimi giorni di Franco me li ha raccontati la figlia Francesca che era andata a vivere con lui dopo la morte della madre.

Anche i figli Stefano e Maddalena e i nipotini gli sono stati vicino, giocavano con lui a scopa d’assi, con carte per ipovedenti, “qualche volta baravamo al contrario per farlo vincere”. Per una crisi cardiaca, in ottobre era stato ricoverato una decina di giorni all’ospedale San Paolo. Gli avevano raccomandato di camminare molto, seppure in casa, e lui ubbidiva, contava i passi con le dita, “arrivo fino a cento con il pollice, poi ricomincio con l’indice e con il medio…”. Non vi pare di vederlo?

Al mattino riposava fino a tardi, nel pomeriggio si alzava, qualche volta chiedeva che gli si leggesse qualcosa, le telefonate gli facevano piacere, vecchi amici e anche giovani e giovanissimi poeti che prima della pandemia andavano spesso a trovarlo. Anche il Natale era stato sereno.

L’anno scorso avevamo festeggiato i suoi 90 anni alla Braidense, Sala Lalla Romano, con Erminia Dell’Oro e Gabriella D’Ina, dal pubblico tanto affetto, tanti applausi. Ultimissimi giorni di manifestazioni pubbliche, il Covid stava avanzando a grandi passi. Continua a leggere

Stefano Accorsi in “Furioso Orlando”

Appuntamento

Martedì 18 dicembre 2012 Stefano Accorsi debutta al Teatro Nuovo di Napoli in ‘Furioso Orlando’, adattamento teatrale di Marco Baliani liberamente ispirato all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, con Nina Savary.
Presentato da Nuovo Teatro e Teatro Stabile dell’Umbria, l’allestimento si avvale del disegno luci a cura di Luca Barbati, i costumi di Alessandro Lai, le scene di Bruno Buonincontri, per la regia di Marco Baliani.
Pullulano avventure e personaggi nel poema di Ludovico Ariosto e l’attore e regista piemontese sceglie di seguire Orlando, che, a sua volta, insegue un’unica traccia: le orme che Angelica lascia sul terreno. Continua a leggere

Stefano Lorefice, frontenotte

Nello scaffale, Stefano Lorefice
a cura di Luigia Sorrentino
– 
Stefano Lorefice è nato alla fine degli anni settanta in provincia di Sondrio. Si è poi trasferito a Roma, e ha vissuto anche diverso tempo in Francia. Ha pubblicato la raccolta di poesie “L’esperienza della pioggia” (Campanotto Editore, 2006), le plaquettes “Prossima fermata Nostalgiaplatz” (Clinamen, 2002) e “Budapest Swing Lovers” (Edizioni Clandestine, 2004). Nel 2010 è uscito il suo primo romanzo “Il giorno della Iena” (Eumeswil Edizioni), dopo la raccolta di racconti “Cosmo Blues Hotel” (Edizioni Clandestine, 2004).

Oggi leggiamo alcune sue poesie tratte da “frontenotte” transeuropa edizioni, 2011 (€ 15,00). Il testo che ci consegna Lorefice si muove su un lungo piano-sequenza, fino ad un confine estremo.  I versi  conducono il lettore dentro un’azione netta, vivida, presente,  “lungo lo slalom del tempo”, ma anche a una condizione imprescindibilmente umana e precaria, di denuncia civile, come quando l’autore scrive: “Dobbiamo negoziare una nuova tregua. Un tempo qui era/ pieno di rondini. E le crepe nei muri ancora non si vedevano” […] Continua a leggere

“La vita in dissolvenza”

Appuntamento

Domenica 9 dicembre 2012 a Roma, presso SINERGY ART STUDIO, (Via di Porta Labicana, 27) alle 17,30 Lucianna Argentino in: LA VITA IN DISSOLVENZA musiche di Stefano Oliva.

Tre poemetti-monologhi: Madre Gestazione dell’addio
(opere di Mariagrazia Benvenuti), Aurora/Sara
(fotografie di Davide Simiele)

“L’emozione che proviene dall’ascolto e dalla messa in scena dei poemetti de ‘La vita in dissolvenza’ di Lucianna Argentino è forte e densa di immagini, sensazioni, ricordi, evocazioni, suoni, ma più che messa in scena direi ‘messa in vita’. E’ poesia che grida, ed è un grido, un dolore che si fa poesia.”

di Monica Martinelli Continua a leggere

Al Palazzo Reale di Milano una mostra su Giulio Einaudi

Appuntamento

Una riflessione filologica sul lavoro di Giulio Einaudi chiude a Milano le manifestazioni dedicate al centenario della sua nascita. La mostra ‘Giulio Einaudi. L’arte di pubblicare’, promossa dal Comune in collaborazione con la Fondazione Giulio Einaudi e Skira editore, è infatti in corso dal 28 novembre 2012 ( e fino al 13 gennaio 2013) nelle sale al piano terra di Palazzo Reale.
Ingresso gratuito.
L’esposizione indaga ed evidenzia gli intrecci tra arte, tipografia ed editoria, che caratterizzarono l’esperienza di una delle più importanti case editrici di cultura italiana, la Giulio Einaudi editore. La mostra  anche un viaggio nella cultura italiana dagli anni Trenta del Novecento alla fine del
secolo scorso. Continua a leggere

In memoria di te, Stefano Giovanardi

In memoria di te: Stefano Giovanardi
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi, 30 novembre 2012, a un mese esatto dalla scomparsa di Stefano Giovanardi – Roma, 30 ottobre 2012 – Maurizio Cucchi ricorda con una poesia inedita a lui dedicata l’amico prematuramente scomparso. L’abbraccio di Rainews e di questo blog va alla famiglia di Stefano Giovanardi.

Stefano Giovanardi è stato un critico letterario ordinario di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea all’Università del Molise. Nel 1996 con Maurizio Cucchi ha curato l’antologia “Poeti italiani del secondo ‘900” (Arnoldo Mondadori Editore). Continua a leggere

Stefano Benni, “Di tutte le ricchezze”

Nello Scaffale, Stefano Benni
a cura di Luigia Sorrentino

di Nadia Agustoni

Il nuovo libro di Stefano Benni, “Di tutte le ricchezze” Feltrinelli 2012, è un romanzo in cui temi diversi si intrecciano e un lungo filo si dipana portando il lettore in una storia complessa con personaggi di varia umanità. La terza età, l’amore che fu e forse ritorna, complice una giovane amicizia, un figlio amato e lontano, il degrado dei luoghi e i loro misteri consegnati a una memoria orale e collettiva, sono il fulcro del racconto che mantiene sempre un sottofondo di tristezza. Un romanzo amaro, per certi versi più sulla sconfitta delle illusioni che sull’amore, e insieme foto di gruppo dove un piccolo paese assurge a simbolo del grande paese, con i suoi vezzi, le disfatte e qualche virtù. Continua a leggere

Stefano Benni “L’ora più bella”

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Stefano Benni. L’ora più bella.
Feltrinelli 2012

di Nadia Agustoni

Un breve racconto di quattordici pagine (e il primo eBook che leggo) questo di Stefano Benni. C’è il respiro dei suoi libri, l’inconfondibile malinconia che caratterizza il suo sguardo e la fedeltà a un vissuto che è ancora presente. Questo frammento di memoria potrà nei lettori di Benni evocare alcuni dei suoi libri precedenti e penso sopratutto a “La compagnia dei Celestini” e a “Saltatempo”. L’infanzia e l’ora felice di una piccola rivolta all’ingiustizia ci vengono restituite con poche frasi, ma come se Continua a leggere

A Santo Stefano di Sessanio la mostra sul “Paesaggio”

Prosegue sino al 30 di settembre 2012 a Santo Stefano di Sessanio la mostra dedicata al Paesaggio voluta e realizzata dal Museo degli Uffizi di Firenze, per rinnovare la ‘condivisione di affetti’ tra Firenze e Santo Stefano di Sessanio. La mostra propone 29 opere inedite di artisti noti e di maestri di minor fama ma non per questo di minor pregio e poesia.

Le opere esposte, provenienti dal patrimonio del museo fiorentino, che andranno a impreziosire la sede municipale (predisposta dagli allestitori della stessa Galleria) e alcuni caratteristici locali distribuiti nel centro storico del borgo – Le Carceri e le Botteghe dell’artigianato domestico, dei decotti e dei fermentati, messi a disposizione dall’Albergo Diffuso Sextantio – ripropongono una formula itinerante che la scorsa edizione aveva riscosso consenso. (Nella foto: Piazza della Signoria, Anonimo XV secolo, Esecuzione di Savonarola). Continua a leggere

“Lazzi, sberleffi e dipinti”, Dario Fo e Stefano Benni

Oggi 28 maggio 2012 alle 18:30, in occasione della sua mostra personale dipinti “Lazzi sberleffi dipinti” (in corso fino al 3 giugno a Palazzo Reale a Milano) Dario Fo (Premio Nobel per la Letteratura nel 1999) incontra Stefano Benni. Tutti possono partecipare all’incontro che avverrà nella Sala delle Otto Colonne.

Con questo appuntamento si chiude il ciclo di incontri con letterati e studiosi dell’arte e della satira. E’ prevista la presenza di numerosi allievi dell’Accademia di Brera e della scuola di teatro Paolo Grassi. Continua a leggere

Stefano Benni, “La traccia dell’angelo”

Nello scaffale, Stefano Benni
La traccia dell’angelo
a cura di Luigia Sorrentino

La lotta cosmica
di Nadia Agustoni

L’ultimo libro di Stefano Benni, La traccia dell’angelo (Sellerio 2011), è una storia sull’eterna lotta tra il bene e il male e un racconto sul dolore. Costellato di presenze angeliche, ma si tratta di angeli sporchi perché capaci di mettere le mani sulle ferite degli uomini, ci porta dentro l’inferno della dipendenza dai farmaci con la scrittura del Benni più poetico e amaro. Sembra di scorgervi tracce autobiografiche, e al di là di tutto è il miglior Benni degli ultimi anni che riporta alla memoria Elianto uno dei libri che, nel lontano 1996, riuscì a raggiungere anche chi si era perduto nel cortocircuito della merce. Continua a leggere

Dire Poesia, Paul Polansky

Venerdì 27 aprile, nella Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino, a Vicenza, terzo appuntamento della rassegna dedicata alla parola poetica
DIRE POESIA, TRA SCRITTURA E TESTIMONIANZA: LE LOTTE CIVILI E SOCIALI DI PAUL POLANSKY.

Al termine, l’inaugurazione di “Sotto torchio: le carte di Dire Poesia”: in mostra le plaquettes realizzate da Giovanni Turria per la rassegna dal 2009 (Vicenza – 23.04.2012) – Poeta, scrittore, giornalista, fotografo e operatore umanitario: il terzo protagonista di Dire Poesia 2012 sarà lo statunitense Paul Polansky, noto per il suo grande impegno nella difesa dei diritti umani delle comunità Rom dell’Est europeo. Continua a leggere

A Milano, nasce “Area P – Milano incontra la poesia”

Si inaugura domenica 4 marzo, alle 11, in Sala Alessi a Palazzo Marino, ‘Area P – Milano incontra la poesia’: il ciclo di incontri dedicati alla poesia, promossi dalla Presidenza del Consiglio comunale e dall’assessorato alla Cultura del Comune di Milano.

Ogni prima domenica del mese, alle ore 11, un poeta, un editore o un attore dedicheranno un’ora alla poesia, leggendo componimenti poetici, interpretando un autore o una scelta di poesie. L’ingresso ai reading è gratuito, gli inviti possono essere ritirati presso l’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele a partire dalle 10 di giovedì primo marzo. Continua a leggere

Ninnj Di Stefano Busà

DAVIDE RONDONI
Sulla Poesia di Ninnj Di Stefano Busà

Da cosa misurare – se mai misura è possibile – la presenza di una voce poetica ? E questo libro, ennesimo e pur aurorale di una voce da tempo udita, da dove trae la forza di presentarsi ?
Per rispondere se pur per accenni alle due domande, sgombriamo il campo da un equivoco, blando ma resistente. Non è possibile misurare la presenza di un poeta soppesando titoli sui vaghi bizzarri scaffali delle librerie, né sfogliando pigri giornali o cataloghi di editori disabitati dalle muse. Gli storici e gli schedatori della letteratura possono certo pesare le citazioni, le influenze. Ma siamo appunto già nell’ambito del letterario, che non è quello della poesia viva. La quale infatti sopporta una sola misura del proprio incidere, o meglio del suo proprio ferire e ferirsi in un tempo: quella misura di stupore e struggimento che ci fa accorgere che un verso o un componimento accadono, sono irrefutabilmente “presenti”. Continua a leggere