Fabiano Alborghetti, "L'opposta riva"

Alborghetti500Per scrivere “L’opposta riva” (dieci anni dopo) La Vita Felice, 2013, Fabiano Alborghetti ha vissuto tre anni con gli immigranti, i clandestini, i cosiddetti “illegali”, i “senza nome”.
Per tre anni, fra il 2001 e il 2003, Fabiano Alborghetti ha condiviso con loro i pasti, i letti, i materassi gettati per terra in baracche o fabbriche abbandonate, si è unito a loro nelle code per essere scelti da un caporale per un lavoro giornaliero “in nero”. Con loro ha fatto la spesa nei discount, ha viaggiato per città, guardato partite di calcio in televisione, festeggiato compleanni, digiunato per ricorrenze religiose. Insieme a loro Alborgetti ha pianto le morti di alcuni di essi. In “L’opposta riva” Fabiano Alborghetti fotografa una realtà difficile da immaginare dall’esterno, quella degli “invisibili”, una sorta di Spoon River dei vivi, dov e ogni poesia è una voce che racconta una storia. Tutte le poesie raccontano non soltanto una vicenda, la migrazione, ma anche un preciso periodo storico della nostra epoca. Continua a leggere

Parigi ricorda Andrea Zanzotto & Programma

Appuntamento

A un anno dalla scomparsa di Andrea Zanzotto, uno dei maggiori esponenti della letteratura italiana contemporanea, l’Istituto italiano di cultura di Parigi in collaborazione con la Regione Veneto, l’università di Lorraine-Nancy e l’università Paris IV, e con il patrocinio della provincia di Treviso, organizza “Hommage à Andrea Zanzotto”, due giornate di studio, incontri e musica dedicati alla figura del celebre poeta. Continua a leggere