Edith Bruck & Joëlle Gardes

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Edith Bruck fotografata nella sua casa di Roma vicino Piazza di Spagna durante l’incontro con la traduttrice e scrittrice francese Joelle Gardes, a dicembre del 2016. La sua poesia, scritta in lingua italiana, richiama molto lo stile di Primo Levi, ha la forza della testimonianza del dolore dei sopravvissuti alla Shoah.

 

Infanzia

Il tuo latte era già avvelenato
da un presagio minaccioso
le tue braccia stanche
non mi offrivano protezione
i tuoi occhi erano consumati dal pianto
il tuo cuore batteva per paura
la tua bocca s’apriva solo per pregare
o maledire me l’ultima nata che chiedeva rifugio
dalle sagome umane che colpivano nel buio
dai cani aizzati contro dai padroni taciturni e grevi
dallo sputo di bambini nutriti d’ignoranza
dagli idioti lasciati liberi
dalle vergogne e dalle catene familiari
per sfogarsi con gli ebrei
all’uscita della sinagoga. Continua a leggere