Addio a James Andrew Emanuel

Appuntamento

Lo scrittore statunitense James Andrew Emanuel, autore di 13 raccolte poetiche a cui si deve la creazione di un nuovo genere letterario, definito “jazz-and-blueshaiku”, spesso letto con accompagnamento musicale, è morto a Parigi all’età di 92 anni. La notizia della scomparsa si è appresa a funerali avvenuti. Ingiustamente trascurato in patria, vittima di ostracismo e pregiudizi razziali, il cantore nero dei valori della cultura afroamericana aveva lasciato gli Stati Uniti nella seconda metà degli anni Sessanta per stabilirsi in Francia.

Nato nel 1921 nel Nebraska, James A. Emanuel, dopo aver fattoparte dell’esercito in gioventù, completò gli studi universitari. Iniziò poi la carriera accademica insegnando al City College of New York, dove introdusse lo studio della poesia afroamericana. Frustratoda accuse razziste, Emanuel accettò l’invito di atenei europei, insegnando dal 1968 prima all’Università di Tolosa, poi di Grenoble e Varsavia. Continua a leggere

Gellert Tamas, L’Uomo laser

Gellert Tamas, L’uomo laser, C’era una volta la Svezia

di Nadia Agustoni

Un paese, la Svezia, considerato un modello di tolleranza, ma dove i movimenti e i partiti di estrema destra (apertamente nazisti in alcuni casi) hanno molto seguito. A partire dagli anni 90 hanno ispirato le azioni di cupi personaggi, come il serial killer John Ausonius, che nel 1991/1992, armato di un fucile a raggio laser, colpì una decina di immigrati con lo scopo deliberato di uccidere e terrorizzare chi, arrivando da paesi non occidentali, aspirasse a una nuova vita proprio in Svezia.

Gellert Tamas è uno scrittore e giornalista svedese di origine ungherese, e con “L’uomo laser”, edizioni Iperborea 2012, ha scritto un libro inchiesta durissimo, dettagliato e pensato come un’indagine a tutto campo sulla società svedese. Tamas ha parlato con poliziotti e politici, con la gente della strada, con sindacalisti, con la regina e con psicologi; infine ha parlato con lo stesso serial killer, John Ausonius, incontrato più volte in carcere, dove ribadirà all’interlocutore le proprie convinzioni. Continua a leggere

Tornano a Roma le foto dei bambini scomparsi ad Auschwitz

“Oggi riportiamo a Roma dopo tanti anni lettere e fotografie che i familiari degli scomparsi scrissero dopo la guerra per capire e sapere che fine avevano fatto i loro bambini, e questa fine noi la conosciamo, furono tutti uccisi quando scesero dal treno che li portava ad Auschwitz” .

Queste le parole del presidente della Provincia Nicola Zingaretti intervenuto alla presentazione del libro ‘16.10.1943. Li hanno portati via’. Il volume, a cura del Progetto Storia e memoria della Provincia di Roma, edito da Fandango Libri, testimonia la storia di oltre 350 bambini romani deportati dai nazisti durante l’occupazione della Capitale. Continua a leggere

Giornata Mondiale Contro il Razzismo, le poesie dei lettori

Oggi, 21 marzo 2012 – primo giorno di Primavera – è la Giornata Mondiale della Poesia, ma è anche la Giornata Mondiale Contro Qualsiasi Forma di Razzismo e di Discriminazione Razziale.
Per conservare e diffondere la memoria  del 21 marzo 1960 quando a Sharpeville (Sudafrica) la polizia aprì il fuoco uccidendo 70 manifestanti che protestavano pacificamente contro le leggi razziste emanate dal regime dell’apartheid, questo blog pubblica le poesie dei lettori (pervenute entro le 18:00 di martedi 20 marzo 2012 all’indirizzo Facebook: “Poesia, di Luigia Sorrentino“.)

Nella foto Nelson Mandela: primo presidente a essere eletto dopo la fine dell’apartheid nel suo Paese e premio Nobel per la pace nel 1993. Continua a leggere

Adonis, “Storia lacerata nel corpo di una donna”

Adonis, Fabriano, Poiesis 2009 Foto di Luigia Sorrentino

di Luigia Sorrentino

Vi ripropongo la mia intervista ad Adonis, pseudonimo di Ali’ Ahmad Said Esber, nato a Kassabin, in Siria, nel 1930, che per scelta, considera la sua vera patria il Libano. Attualmente Adonis vive a Parigi. E’ uno dei maggiori poeti nel mondo. La bellezza dei suoi versi è tutta nella meraviglia delle immagini, nell’intreccio di metafore, nelle “metamorfosi”, autentiche “migrazioni” nella storia del mondo arabo e islamico. L’intervista è stata realizzata in Italia in occasione dell’uscita del poema Storia lacerata nel corpo di una donna – nell’eccellente traduzione di Fawzi Al Delmi – pubblicato da Guanda. Temi centrali dell’intervista: la donnal’uguaglianza, la libertà di stampa.

 

 

Intervista a Adonis
di Luigia Sorrentino
Traduzione di Fawzi Al Delmi

Fabriano, maggio 2009

Adonis, qual è il tema di questo nuovo poema?

E’ un poema che parla di Agar che era la concubina di Abramo il padre di tutti i profeti. Questa donna fu cacciata via nel deserto con il proprio figlio. Il poema parla della condizione di questa donna che poi rispecchia la condizione della donna attuale.

Perché ha posto la donna al centro della sua prospettiva poetica?
Ci sono diverse idee che percorrono questo poema, ma cercherò di sintetizzarle in due.  La prima idea riguarda le religioni, soprattutto le religioni monoteiste. E’ un tema che va trattato, che va risolto perché diversamente non si possono risolvere i problemi attuali. La seconda idea riguarda la liberazione della donna. La donna non viene dalla costola di Adamo, ma deve essere considerata pari a lui. Alla base del pensiero dominante nella religione la femminilità costituisce un problema, e questa idea deve essere cambiata. Per questo motivo faccio di Agar il primo modello di donna ribelle. Ed è impossibile che questa rivoluzione possa essere attuata nel suo percorso se non si riconsidera e se non vengono rivisitate le religioni monoteiste.

Il tema della donna è infatti presente in molti aspetti della sua scrittura…
E’ presente in tutti gli aspetti della mia scrittura. Io guardo all’uomo e alla donna non in quanto esseri appartenenti a una religione, ma a una società civile. La religione, invece, deve essere assolutamente individuale, perché quando diventa estensione sociale si rovina tutto.

Adonis, quali sono gli ostacoli che vanificano il dialogo tra l’Islam e l’Occidente?
Perché possa esserci un dialogo noi dobbiamo riconoscere l’altro in modo che quando parla possiamo anche ascoltarlo. Le religioni monoteiste non riconoscono l’altro, lo rifiutano. Si dice che vi è un solo dio. In realtà ve ne sono tre: il dio nella Torah ha una sua peculiarità. E il dio nel Cristianesimo è all’opposto di quello che è il dio nella Torah. E il dio islamico è ancora opposto agli altri due. Quindi, se andiamo in profondità, nessuno riconosce l’altro.

Crede che stiamo andando nella direzione giusta? Verso un mondo riconciliato e tollerante?
Non credo. Le cose stanno andando sempre peggio e io personalmente rifiuto la tolleranza. La tolleranza è un altro razzismo mascherato. Sono per l’eguaglianza. L’uomo è per l’eguaglianza e non per la tolleranza.

Adonis, il problema della libertà di stampa è al centro del dibattito internazionale. Perché gli scrittori vengono messi in difficoltà? Perché non possono esprimere liberamente le proprie idee?
Ha ragione, è un problema di carattere internazionale. E’ un problema che non riguarda soltanto il mondo islamico, ma anche l’occidente. L’unica differenza è il grado di limitazione di questa libertà. La libertà di stampa è molto limitata nel mondo islamico e noi scrittori combattiamo per avere maggiore libertà. Ma questo problema riguarda anche l’Occidente. Quindi anche in Occidente la libertà di stampa è molto limitata. Vi sono delle situazioni in cui è vietato parlare. In occidente si commette un errore se si parla solo della limitazione della libertà di stampa nei paesi musulmani, perché nel mondo occidentale si ha lo stesso problema. Per esempio, perché si parla di fondamentalismo islamico e non di fondamentalismo ebraico, o cristiano? Continua a leggere