Lader de Diu (Quando Dio canta)

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Franco Loi, Lader de Diu (Quando Dio canta), Giuliano Ladolfi Editore (2013)

“Come abbiamo bisogno di Dio! come siamo lontani!”: questo il tormento dell’uomo e del poeta, questa è la meta della sua “quete”, questa è l’angoscia di una vita e di una condizione. I versi di Franco Loi sono religiosi nel senso più profondo del concetto: Dio si trova insito nel suo intero essere, nel suo pensare, nel suo agire, nel suo amare; per lui è l’Alfa e l’Omega, è la gioia e il tormento, è presenza e assenza, è voce ed è silenzio, è realtà e sogno, è verità e assurdità; Egli è vivo e operante nel rapporto con il mondo.

Giuliano Ladolfi

Come scrive Giuliano Ladolfi nella introduzione al libro , i versi di di Franco Loi sono “religiosi nel senso più profondo del termine”. E aggiunge: “In questi versi si avverte l’atmosfera dei Salmi , ricreata in un modo assolutamente originale: c’è lo spirito della parola di Dio, non un vezzo letterario; si sente l’identico vigore della preghiera, che spinge a interrogarci, a mettere a nudo le nostre debolezze, a fare i conti con i nostri problemi.”

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