Rita Pacilio, “Prima di andare”

Cosa ne faremo di questi souvenir
quando ansiosi andremo lungo il fiume
di sera con le stampelle sotto il braccio?
Cosa diremo al resto del mondo
della beffa e dell’insulto amaro,
di ciò che è accaduto alla donna
con il cilindro in testa e al coniglio
scappato durante lo spettacolo
per liberarsi dalla finzione? Così fa l’amore
quando è semplice, senza impostura,
si svuota di fuliggine, diventa responsabilità
lasciandoci
persone degne di audacia, di premura. Continua a leggere

Rita Pacilio, “Prima di andare”

prima-di-andare-367483Dalla quarta di copertina

Prima di andare è un lavoro poetico composto da coordinate emozionali e razionali che si intrecciano in una relazione indissolubile e, talvolta, inconsapevole, attraverso un reticolato in versi di alto ed elegante livello stilistico e linguistico. Rita Pacilio, studiosa dell’essere umano e dei contesti psico-sociali, confessa la vita di una donna anziana che, grazie al ricordo del suo amore, tiene in vita la memoria del mondo. Diverse le tematiche sottese tra scienza e coscienza: la solitudine e la frustrazione dell’ammalato, l’indifferenza sociale, la dimenticanza correlata ad alcune patologie cliniche che mettono a dura prova quella parte del cervello che custodisce la memoria a breve e a lungo termine e, inoltre, l’amore, in tutte le sue forme, amore come vera e unica motivazione di vita. Il testamento simbolico e spirituale è per l’umanità intera: il dialogo interno, momento di ascolto delle crisi dell’esistenza, controlla gli stati d’animo replicando le gioie del passato, i‘pensieri automatici e gli errori senza commiserazione o distorsioni autolesionistiche e costruisce valutazioni adeguate che facilitano il processo di rielaborazione. Continua a leggere