In occasione della presentazione a Roma, a cura di Gaffi Editore, del libro di Maurizio Cucchi Cronache di poesia del Novecento, (presso il Centro Culturale Bibli, mercoledi 16 febbraio alle 18.30) vi proponiamo la prefazione di Valeria Poggi che ha curato l’edizione del libro.
“ Maurizio Cucchi scrive su quotidiani e riviste da circa quarant’anni. Mettere mano a un materiale vasto e complesso che include articoli, recensioni, saggi che toccano la poesia italiana e la poesia straniera, la narrativa italiana e la narrativa straniera, ma anche articoli che coinvolgono il rapporto tra società reale e cultura, e, per concludere, testi che affrontano la pittura e la scultura, la musica e la canzonetta non era certo impresa da poco. Ma la priorità di una scelta, quella della poesia, era inevitabile. Maurizio Cucchi è poeta, ma è anche, per professione promotore di poesia attraverso il suo lavoro di consulente editoriale, di direttore di collane, di presidente e membro di giuria di premi letterari. L’idea di raccogliere in un libro gli scritti della sua militanza di critico di poesia Maurizio Cucchi l’ha maturata nel tempo anche in ragione di un progressivo “distrarsi” delle pagine culturali dei quotidiani che, costantemente , diminuivano l’attenzione per la poesia a vantaggio di una narrativa sempre più di consumo e/o di surrogati della poesia.
Si trattava a questo punto di selezionare e di organizzare il materiale. Ecco allora la scelta di dare al libro una impostazione di cronaca, di testimonianza reale del percorso della poesia italiana a partire dagli anni Settanta. Maurizio Cucchi si è laureato nel 1971 con una tesi dal titolo ‘La poetica di Risi e Zanzotto in prospettiva post-ermetica’: si trattò di un evento, allora, per una facoltà universitaria, assegnare una tesi di Laurea su due autori viventi appena cinquantenni (infatti il correlatore, noto italianista, pur elogiando il lavoro, confessò di non avere elementi per giudicarlo perché non conosceva i due poeti in questione). Da qui traggono spunto i testi che vanno a costituire il primo capitolo del volume: i Saggi. Da Risi e Zanzotto il percorso è poi articolato dando spazio a quegli autori che negli anni Sessanta, in alternativa al Gruppo’63, lavoravano ad una ricerca poetica che rinnovasse il verso e la forma e che al tempo stesso coinvolgesse il lettore per contenuti che gli potevano appartenere: basti ad esempio ricordare Giovanni Giudici e la sua Vita in versi. Continua a leggere→