“Mapping”

Appuntamento

L’Associazione culturale Il Frantoio di Capalbio dall’11 maggio 2013 presenta “Mapping”.

Da anni simbolo tangibile della fervida attività culturale di Capalbio, in continuo rinnovamento, l’Associazione Il Frantoio propone per il 2013 un’interessante stagione dedicata alla fotografia, alle arti visive e ad una serie di eventi che si inseriscono con vivacità all’interno di un programma ricco di situazioni. Continua a leggere

Marco Tirelli alla Base Gallery di Tokio

Arte e Poesia
a cura di Luigia Sorrentino

— 

Marco Tirelli alla Base Gallery di Tokio, dal 1 Novembre al 10 Dicembre 2011.

Marco Tirelli nasce a Roma nel 1956, vive e lavora a Spoleto. Quando apparve sulla scena artistica s’impose subito all’attenzione per la sua peculiare posizione di ponte tra la cultura astratta europea e la tradizione metafisica italiana. Nel 1982 Achille Bonito Oliva lo inserisce fra gli artisti presenti nel volume Transavanguardia Internazionale. La mostra Ateliers, del 1984, curata da Achille Bonito Oliva nell’ex panificio Cerere di Via Degli Ausoni a Roma, sancisce la nascita del gruppo La nuova scuola romana composto da Marco Tirelli, Nunzio, Piero Pizzi Cannella, Bruno Ceccobelli e Giuseppe Gallo. Oggi l’artista si pone come architetto di luoghi dell’immaginario, costruttore di teatri della memoria ove luce e ombra segnano la misteriosa esperienza del limite. Continua a leggere

Piero Pizzi Cannella, Ballo d’Oriente

Ballo d’oriente è il titolo della mostra dedicata a Piero Pizzi Cannella che verrà inaugurata giovedì 26 maggio ore 18:30 alla  diagonale/libreria in collaborazione con l’Associazione Culturale L’Attico.
Piero Pizzi Cannella, nato nel 1955 a Rocca di Papa, vive e lavora a Roma. Appartenente alla “Scuola di San Lorenzo”, è’ uno degli artisti italiani più noti e riconosciuti a livello internazionale.
Negli spazi della Diagonale/Libreria saranno presentati per la prima volta al pubblico, la grande tela “Ballo d’Oriente” (1988, 200X200 cm) e le 5 tavole preparatorie ad essa legate.
In queste opere, rimaste inedite sino ad oggi ed ora proposte all’attenzione del pubblico e della critica, come scrive Fabio Sargentini: “c’è la fusione di due motivi. Il classico vestito fluttuante, dietro il quale si asconde l’idea profonda, ancestrale, che Pizzi ha della figura femminile, e le sbarre verticali nere, rigide, dietro le quali ella sembra imprigionata”. Continua a leggere