Il ritorno in Italia di Etel Adnan

Etel Adnan, 2014. Foto di Patrick Dandy. Per gentile concessione di White Cube.

La scrittrice libanese è una delle voci di maggiore intensità nel panorama internazionale

di Francesco Guazzo 

L’editore genovese San Marco dei Giustinani ha recentemente pubblicato nella splendida collana dei “Quaderni di poesia” la traduzione italiana di Night (Notte) di Etel Adnan (New York, Nightboat Books, 2016), una delle più recenti raccolte poetiche della scrittrice e artista di natali libanesi.

Adnan è forse ancora poco nota nel nostro paese, nonostante alcune opere siano state tradotte già da tempo nella nostra lingua: la piccola casa editrice Multimedia ha proposto a cavallo degli anni Duemila Nel cuore del cuore di un altro paese (che potremmo definire un insieme di frammenti poetici), la sintetica biografia Crescere per essere scrittrice in Libano e Viaggio al Monte Tamalpais, una sorta di percorso insieme fisico ed estetico sorretto da un inesauribile senso di meraviglia e una concezione rituale e quasi magica della natura. Jouvence ha invece pubblicato Ai confini della luna ed altri racconti (1995), mentre l’editore romano Semar ha dato alle stampe nel 2001 l’Apocalisse araba, forse il testo più universalmente noto di Adnan, con traduzione e presentazione di Toni Maraini.

Adnan però era comparsa ben prima nei nostri annali della stampa: già nel 1979 le Edizioni delle donne di Milano, di orientamento femminista, avevano infatti offerto la traduzione del romanzo Sitt Marie Rose. Continua a leggere