Undici giornalisti uccisi dalla mafia e dal terrorismo

Più libri più liberi
Roma, 6-9 dicembre 2012

Undici giornalisti uccisi dalla mafia e dal terrorismo
raccontati in un libro: “Passaggio di testimone”.

Sabato 8 dicembre ore 17.00 | Più Libri Più Liberi, Roma

Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato, Carlo Casalegno, Peppino Impastato, Mario Francese, Walter Tobagi, Pippo Fava, Giancarlo Siani, Mauro Rostagno, Beppe Alfano sono gli undici protagonisti di Passaggio di testimone raccontati da Roberto Alajmo, Francesca Barra, Gianpiero Caldarella, Elena Ciccarello, Danilo Chirico, Claudio Fava, Michele Gambino, Maria Luisa Mastrogiovanni, Sergio Nazzaro, Franco Nicastro, Sandra Rizza e Peppino Lo Bianco. Undici professionisti del giornalismo militante che hanno perso la vita per il loro desiderio di giustizia, raccontati da chi oggi continua a denunciare con la stessa forza le storture della nostra società. Continua a leggere

Video-intervista a una… blogger

[flv]http://www.rainews24.it/ran24/clips/2012/04/luigia_sorrentino.mp4[/flv]

Video-Intervista su Letteratura Rai Educational a Luigia Sorrentino, blogger, di Elena Buia in web stories www.letteratura.rai.it (in Home Page per tutta la settimana, da oggi, 23 aprile fino a domenica 29 aprile 2012).
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Mark Strand e Edward Hopper

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Un grande poeta e scrittore americano, Mark Strand, (cliccando qui potete vederlo in una video-intervista di Luigia Sorrentino) premio Pulitzer per la poesia, legge trenta famosi quadri di Edward Hopper, il pittore americano per antonomasia, nella traduzione di Damiano Abeni. Vengono così ripercorsi nel libro, gli scenari più intensi della mitologia statunitense moderna: distributori di benzina, strade, spazi urbani, ferrovie, locali notturni, camere d’albergo…
La dimestichezza che si ha con la materia figurativa trattata da Hopper ha fatto sì che questo artista venisse costretto, superficialmente, dentro etichette limitative. Così è accaduto sia sotto il profilo storico, come quando si è voluto rinchiudere Hopper entro la definizione di «realista americano», sia sotto il profilo tematico, come quando se ne è voluto fare, incontrovertibilmente, l’«artista della solitudine e dell’alienazione». Continua a leggere