Napoli come New York, nasce una nuova factory artistica

Una factory artistica in pieno stile newyorkese. Nasce a Napoli Voyage pittoresque factory, un laboratorio creativo con galleria espositiva, biblioteca e luoghi per incontri. Una struttura enorme che con i suoi 750 metri quadrati su più livelli avrebbe fatto invidia anche a Andy Warhol dei tempi d’oro.

L’atelier, come ne spuntavano a ogni angolo di strada nella New York anni Sessanta, si trova al corso Vittorio Emanuele 682 e si inaugura oggi, 10 novembre 2012 alle 18:00. Ampie le vetrine sul fronte strada che cambiano allestimento in base alle esigenze e all’interno spazi dal sapore un po’ retro, ma pieni di strumentazioni moderne per le produzioni artistiche e non solo. Continua a leggere

Alle scuderie del Quirinale Johannes Vermeer

Anticipazione

Le Scuderie del Quirinale apriranno a settembre con l’attesissima mostra “Vermeer. Il secolo d’oro dell’arte olandese”, per la prima volta in Italia dal 27 settembre 2012 al 20 gennaio 2013 una rassegna su Johannes Vermeer.

Una mostra complessa già nella sua realizzazione, infatti delle 37 opere di Johannes Vermeer conosciute nel mondo, nessuna appartiene ad una collezione Italia e solo 26 dei suoi capolavori possono essere movimentati. Otto saranno i Vermeer presenti nell’esposizione delle Scuderie del Quirinale, dalle donne “ideali” alla celebre Stradina, affiancati da cinquanta capolavori degli artisti suoi contemporanei, icone della pittura olandese del secolo d’oro, tutti accomunati da una particolare abilità per le diverse tecniche di rappresentazione della luce su materiali e superfici differenti. Continua a leggere

William Faulkner, “Poesie del Mississippi”

Transeuropa Nuova poetica pubblica nel 2012 un’opera densissima di William Faulkner, Poesie del Mississippi, (Mississippi Poems) nella traduzione di Vanni Biancone. Scrivere sul serio, era il sogno dello scrittore, sceneggiatore, poeta e drammaturgo statunitense al quale, nel 1949, fu conferito il premio Nobel per la Letteratura. Faulkner, scomparso nel 1962, ‘abituato a vedere il mondo dall’occhio delicato e (chirurgico) con cui inciderà tutte le sue opere’, come evidenzia Marco Missiroli nella prefazione al libro, è uno dei più importanti scrittori statunitensi del Novecento.

‘Ricorderò quest’albero, da vecchio,/ il colle, come il sole inonda la vallata/’ scrive. Sono i versi che aprono la raccolta all’interno dei quali ciascuno può ritrovare se stesso, il proprio paesaggio. Già nell’incipit, infatti, c’è tutta l’emozione del poeta, spinto dalla necessità di testimoniare ciò che per sua natura ‘è insito’ in ognuno di noi. Ricorderò l’oro mattutino – scrive – che entra nella tinta verde del pomeriggio, barattato poi nel sonno a fine giornata? E’ la domanda che pone Faulkner e che caratterizza fin da subito, il pensiero provocatorio e complesso della sua poesia. Essere o non essere, è, da sempre, il problema. L’interrogativo, che non sembra trovare risposta. O meglio: trova la risposta che ciascuno vuole trovare, secondo il proprio destino, la propria necessità. Continua a leggere