Memorie di inciampo (per non dimenticare le deportazioni, i campi di sterminio nazisti)

memorie_inciampoSETTIMA EDIZIONE

Lunedì 11 gennaio 2016 a Roma (ore 12.00 in Via Po, 42) presso la Biblioteca della Casa della Memoria e della Storia è attivo uno “sportello” (casadellamemoria@bibliotechediroma.it /) curato da Liliana Biello ed Elisa Guida. A loro possono rivolgersi quanti intendono ricordare familiari o amici deportati attraverso la collocazione di uno Stolpersteine davanti alla sua abitazione.
Il sito web www.memoriedinciampo.com, curato da Giovanni D’Ambrosio e Paolo La Farina, documenta interamente le precedenti edizioni: la mappa dei luoghi dove sono stati installati i sampietrini, fotografie, film e testimonianze, il lavoro svolto dagli studenti che hanno aderito al progetto didattico, testi storici e critici relativi alla deportazione di ebrei, politici e militari, un profilo biografico dell’artista e una vastissima rassegna stampa.

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di Silvana Lazzarino

Il dramma più grande vissuto dall’umanità: lo sterminio degli ebrei nei lager nazisti durante il secondo conflitto Mondiale ha lasciato una traccia indelebile negli animi e nei corpi di quanti hanno visto, vissuto e raccontato gli orrori di una tragedia senza precedenti.
Articoli, inchieste, interviste, documentari, film, romanzi, a distanza di anni hanno raccontato con intensità e forte spessore comunicativo la tragedia della shoah che ha lasciato attonito il mondo intero. Una pagina di storia atroce e agghiacciante che non va dimenticata. Continua a leggere

Il Giorno della Memoria

 
Auschwitz_Liberated_January_1945
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell’Olocausto. La ricorrenza è stata designata il 1º novembre 2005 dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite durante la 42esima riunione plenaria.
La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l’Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto. Continua a leggere

George Dyson, La cattedrale di Turing

Nello scaffale, George Dyson
a cura di Luigia Sorrentino

“Pur essendo impossibile prevedere dove vada l’universo digitale, è tuttavia possibile capire il modo in cui ebbe inizio.”
George Dyson

E’ in uscita La cattedrale di Turing Codice edizioni di George Dyson. L’autore nel suo ultimo libro racconta la storia avventurosa e umana delle menti brillanti che diedero vita all’universo digitale, e del loro capostipite: Alan Turing.
Per l’occasione George Dyson è in Italia dal 27 e fino al 29 ottobre e presenterà il libro in anteprima alla stampa e al pubblico al Festival della scienza di Genova, domenica 28 ottobre 2012, alle ore 18:00, nella Sala del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale. Continua a leggere

Tornano a Roma le foto dei bambini scomparsi ad Auschwitz

“Oggi riportiamo a Roma dopo tanti anni lettere e fotografie che i familiari degli scomparsi scrissero dopo la guerra per capire e sapere che fine avevano fatto i loro bambini, e questa fine noi la conosciamo, furono tutti uccisi quando scesero dal treno che li portava ad Auschwitz” .

Queste le parole del presidente della Provincia Nicola Zingaretti intervenuto alla presentazione del libro ‘16.10.1943. Li hanno portati via’. Il volume, a cura del Progetto Storia e memoria della Provincia di Roma, edito da Fandango Libri, testimonia la storia di oltre 350 bambini romani deportati dai nazisti durante l’occupazione della Capitale. Continua a leggere

In memoria di te, Paul Celan – Volkstrauertag –

In memoria di te, Paul Celan
a cura di Luigia Sorrentino

Le vittime della Shoah furono circa 6 milioni. Fra esse, dovremmo includere un nome, o un non-nome, se preferite: Paul Celan.

Tutta la sua esistenza, incarnò strenuamente l’immane tragedia dello sterminio che  transfuse in sé  e nella poesia al punto da  annullarsi totalmente come persona. L’epilogo di Celan fu il suicidio.  Con quell’atto finale il poeta testimoniò la sua personale vergogna: l’aver  scritto da esule, (viveva in Francia) nella sua lingua-madre, il tedesco, (la lingua-madre degli aguzzini nazisti.)

La sua vita quotidiana si svolse in francese,  “a fronte” dei propri testi scritti in tedesco. Lo sguardo di Paul Celan non si distolse mai dal “Gegenuber” (qualcosa a fronte), che Celan identificò nella Memoria. 

Epilogo. La traduzione del dolore
di Camilla Miglio

Paul Celan ha tradotto, o meglio traslitterato il proprio nome dal tedesco al rumeno. Da Antschel a Ancel. Lo ha poi ripetuto a testa in giù. Cel-An: può suonare rumeno, francese, comunque straniero a orecchie tedesche. La ripetizione del nome, lo pseudo-nome diventa la sua persona nell’interessante accezione latina ricordata da MarKo Pajevic: da per-sonare, risuonare attraverso. Continua a leggere