"Poeti da riscoprire", Arturo Onofri

 
arturo_onofriProgetto editoriale ideato e curato da Fabrizio Fantoni con la collaborazione di Luigia Sorrentino
L’anomalia poetica di Arturo Onofri
di Tiziano Salari
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Arturo Onofri (1885-1928) esordisce con un primo volume di versi “Liriche” (1903-1906) dalla tonalità dannunziana, ma esprimendo da subito il senso di un’ascesi, che deve ancora chiarire a se stessa il proprio metodo e le proprie ragioni.
O Vita, o Vita! O sforzo recente/delle imperfette materie/che anelano a perfezioni supreme;/essenziale magnifico Segno/d’altre più antiche ed in numeri composizioni/delle potenze del Cosmo/ per ordine immenso di secoli-/ oggi che il Delfico Nume,/ Apolline auricrinito,/ saettatore di tutte le brame/ degli uomini, aedo del Mondo,/ disse al mio Sogno:”Fa cuore,/ oggi io ti vo’ celebrare,/miracolo grande dell’Essere.
L’ispirazione è paganeggiante, sulle tracce della Laus vitae di D’Annunzio con cui si apre Maia,ma lo spirito è già antitetico. In D’Annunzio manca qualsiasi anelito a trascendere le imperfette materie della vita, ma è:proiettato orizzontalmente ad afferrare la vita nelle sue manifestazioni più istintuali e nella diversità delle creature: lo slancio di Onofri è fin dalle origini verticale. Continua a leggere

L’effigie della cavalla storna sarà su un francobollo

Il manoscritto della ‘Cavalla storna’, la famosissima poesia con la quale Giovanni Pascoli ricorda il drammatico episodio dell’uccisione di suo padre, compare – insieme all’effigie del poeta – sul francobollo che sarà emesso il 6 aprile prossimo per ricordare i cento anni dalla morte di quello che è stato uno dei protagonisti della vita letteraria italiana di fine ottocento.

Il francobollo – rileva un comunicato diffuso oggi dalle Poste Italiane – sarà autoadesivo e avrà un valore di 60 centesimi. A commento dell’emissione sarà messo in vendita un bollettino illustrativo con articoli di Alessandro Adami, Presidente della Fondazione Giovanni Pascoli, e di Gianfranco Miro Gori, sindaco di San Mauro Pascoli (Forlì).

A San Mauro di Romagna Giovanni Pascoli nacque infatti l’ultimo giorno dell’anno 1855; il padre, amministratore di una tenuta dei principi Torlonia, venne ucciso in circostanze mai chiarite quando il poeta aveva solo 11 anni. La famiglia Pascoli subì altre traversie e numerosi lutti ma Pascoli riuscì a completare gli studi liceali e poi i corsi universitari a Bologna, nonostante la revoca di una borsa di studio in seguito alla sua partecipazione a manifestazioni “sovversive” (che gli costarono anche un arresto). Continua a leggere