Premio Internazionale di Poesia “Isabella Morra” 2019

Sibilla Aleramo, foto di archivio

La Casa della Poesia di Monza bandisce la IX edizione del Premio Internazionale di Poesia Isabella Morra, il mio mal superbo.

Il premio, fondato da Antonetta Carrabs, presidente de La Casa della Poesia di Monza, nasce per celebrare Isabella Morra, una delle voci più autentiche della poesia italiana del XVI secolo, pioniera della poesia romantica.

Il Premio viene dedicato, ogni anno, a una poetessa italiana non contemporanea.

La scorsa edizione 2018 è stato dedicato ad AMELIA ROSSELLI, quest’anno va a celebrare SIBILLA ALERAMO (1876 – 1960) poetessa e scrittrice. Continua a leggere

Filippo Davoli, Da “Il viaggio di Poesia”

Filippo Davoli (foto d’archivio)

Per noi randagi piove sempre una notte
opportuna, un’occasione di scavi
nella memoria delle campagne,
una possibilità di voce. Le parole

escono da una stiva segreta
quando le stelle se le porta lo scirocco
e l’erba tumultua oltre il motore dell’auto.
Spegni dunque i tuoi fari, concedi

alla fronte uno spicchio d’aria lunare.
Che il mare qui è un oceano d’occhi che spiano,
un caldo fuori stagione che preme e chiama.
La carta trema tra le nostre mani, la debolezza

e spinge a un silenzio che è sguardo e fuoco
e luminosa è l’attesa.

 

Filippo Davoli, Poesie (1986-2016) Transeuropa Edizioni, 2018 Continua a leggere

Massimo Morasso, “L’opera in rosso”

Massimo Morasso

di Giancarlo Pontiggia

Anima «dedita al suo fine», giardiniere «in un giardino smisurato», fanciullo heideggerianamente «destinato-a-scrivere», l’io lirico che abita queste pagine sente l’arduo compito che gli è stato affidato: «triturare l’apparenza, / sfondare i limiti del senso», rammemorare al lettore l’unità profonda di spirito e vita, presenza e memoria. Ogni oggetto materiale, ai suoi occhi, si fa simbolo, ravviva «lontananze irriducibili», svela patti, alleanze, l’eden che fu prima della storia, e prima di ogni diaspora, «il quid che unisce rocce a scheletri».

Al pari di un monaco medievale – evocato nella poesia d’esordio – egli sa di non essere che uno strumento di potenze più alte: sul modello sublime dell’opera dantesca, si fa umile scriba, si limita a trascrivere ciò che gli viene dettato. Non gli sfugge la difficoltà del compito, l’irriducibilità della parola, la forza oscura e contraddittoria dei fatti: eppure non rinuncia alla sua caccia spirituale, a invocare i suoi nomi, i suoi luoghi fatali e privilegiati: «il mio giardino / e un bimbo, un arcipelago / in tempesta, e tutto intorno Genova, / scalena e verticale». Nel catino di un’infanzia ormai remota, nelle letture che lo emozionarono un giorno, era già la radice di ogni dopo: l’aurea isola di Stevenson conteneva ben altre mappe, ben altri tesori. Continua a leggere

Cinzia Demi, “L’accoglienza delle Madri”

DEMI 2 COP fronteDalla casa di Maria alla Casa delle Madri
di Massimo Morasso

“Non ti preoccupare dunque, caro lettore, di identificare o smistare le diverse Maddalene in quella di Cinzia Demi che di fatto potrebbe a ben ragione dire: Maddalena c’est moi.”, così scriveva un paio di anni fa Gabriella Sica presentando Ero Maddalena, il precedente libro di versi di Cinzia Demi, uscito anch’esso, come questo, con puntoacapo.

La Sica molto insisteva, e giustamente, su una poesia del femminile, nutrita di carne di voluttà di ardore, e forte della capacità di autenticare la persona dialogante che è l’io-Maddalena del libro, l’io-Maddalena multiplo e cangiante reinventato per sé e per tutti noi dalla Demi. Ma ciò che più mi ha colpito nella frase della Sica è quell’invito a non curarsi di identificazioni o smistamenti, che mi pare una chiave d’accesso a una voce poetica che anche qui, e qui, in questo nuovo Maria e Gabriele forse anche più di prima, ha il coraggio mitoesistenzialista di calarsi nel vivo del racconto evangelico, sorretta da una pervicace volontà di re-immaginazione, con tutti i rischi e i pericoli del caso, in un dettato chiaro e senza fronzoli ma acceso qua e là di ariose vibrazioni interiori, dov’è proprio l’azzardo di un’effrazione al lascito tradizionale a fare la differenza, a siglare il crisma di una personalità. Continua a leggere

Grande evento di poesia e musica a Villa Shelley

Appuntamento

Sabato 18 maggio 2013 dalle ore 17:00 alle ore 20:00 a San Terenzo in Villa Shelley e Parco Shelley, si svolgera’ È-vento di poesia: 20 poeti per la rigenerazione dell’Occidente: 20 poeti da tutta Italia occuperanno simbolicamente Villa Shelley in nome dell’anima e della poesia, per coniugare la tradizione orfica e romantica con le aperture linguistiche e contenutistiche più innovative, cavalcare l’Oltre, evocare l’impossibile, scoprire magie nell’ordinario, scavalcare il reale in nome della libertà, liberi da ogni condizionamento culturale, religioso, politico. Per seminare l’insperabile nel cuore della “terra desolata” e sollecitare una profonda eticità nella gestione della res publica.

L’evento e’ organizzato da Massimo Maggiari e Angelo Tonelli per conto del College of Charleston, e dell’Associazione Culturale Arthena, con il Patrocinio del Comune di Lerici e della Fondazione Dino Olivetti. Continua a leggere