Janphel Yeshi, anni 27

E’ morto dopo due giorni di agonia il giovane esiliato tibetano che lunedì a New Delhi si era dato fuoco, in segno di protesta contro l’imminente visita ufficiale in India del presidente cinese Hu Jintao, giuntovi proprio oggi per il summit dei ‘Brics’, per colmo di paradosso in programma in un Paese tradizionalmente rivale di Pechino, con il quale condivide però l’ascesa verso la sommità dell’economia globale.

La vittima, Janphel Yeshi (vedi anche qui) di 27 anni, era stato ricoverato con il 98 per cento della superficie corporea consumato dalle gravissime ustioni. Continua a leggere

I volti e i nomi dei “nuovi martiri” & video

Nell’anniversario della fallita rivoluzione contro la Cina del 1959 in cui un altro, giovane monaco tibetano si è dato fuoco in segno di ribellione al regime cinese, Poesia, di Luigia Sorrentino si unisce alla protesta dei sostenitori del Tibet libero e decide di far conoscere i nomi e di far vedere i volti dei giovani martiri del terzo millennio.

Nel video si vede un giovane monaco tibetano che si è dato fuoco. Le immagini sono molto forti. 
 
Una precisazione
Poesia, di Luigia Sorrentino non condivide le auto-immolazioni. Considera il gesto di una violenza inaudita e di inaudito coraggio. Poesia, sostiene la causa dei diritti civili della popolazione tibetana. Vorrebbe, insomma, che la minoranza tibetana avesse libertà di vivere nel proprio Paese, il Tibet, non vorrebbe la loro persecuzione.  

Lo ha fatto sapere il gruppo di attivisti Free Tibet con sede a Londra, precisando che il 18enne Gepey è morto dopo aver compiuto il gesto estremo sabato ad Aba. Il monaco viveva nel monastero di Kirti. Oltre 24 tibetani, tra cui alcuni adolescenti, si sono dati fuoco nell’arco dell’ultimo anno in Cina per protestare contro le politiche di Pechino nella loro terra d’origine e per chiedere il ritorno nel Paese del Dalai Lama. Alcuni abitanti di Aba, ha riferito Free Tibet, hanno cercato di portare via il corpo di Gepey, ma i resti del giovane sono stati rimossi dalle forze di sicurezza. Un funzionario del locale dipartimento di propaganda del Partito comunista ha detto di non avere informazioni riguardo all’incidente. Continua a leggere