Mauro Germani, “La parola e l’abbandono”

Mauro Germani

Mallarmé scrisse che il mondo esiste per giustificare un libro. Ma quale libro potrà mai giustificare il mondo?

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Non usciremo mai dal nostro oblio. Incapaci di sapere chi siamo veramente, vaghiamo come sonnambuli nella notte del mondo.

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Quando scende la sera e si accendono i lumi dell’orizzonte, è possibile provare nostalgia di un’unità perduta ed irraggiungibile.

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Non c’è che un’unica notte che ritorna.

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Quando si è malati si è più veri. La malattia sorprende la nostra clandestinità.

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L’esilio è il destino dell’uomo.

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Il poeta è un abitatore di rovine.

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La poesia deriva non da ciò che si ha, ma da ciò che ci manca.

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La parola è sempre sola davanti al dolore e alla morte.

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Il mare conserva una forza primordiale che attrae e spaventa, un altro mondo buio e profondo sempre pronto a inghiottirci.

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Il poeta non è solo quando scrive. E’ tremendamente solo dopo.

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Kafka sapeva bene che l’unica sua aspirazione e vocazione era la scrittura, tuttavia dovette sperimentare che il potere di quest’ultima non era suo e che non aveva affatto la prova di scrivere veramente. I suoi testi lo ponevano in una condizione di esilio abissale ed egli era spesso costretto ad interrompere la scrittura, che così ritornava a quella misteriosa notte in cui era nata, il destino della frammentarietà e dell’incompiutezza lo perseguitava, avvertiva allora in sé il senso di un doppio fallimento: quello di uomo, estraneo agli altri uomini, e quello di scrittore, preso da una forza oscura e da una vertigine più grande di lui. Continua a leggere

Bonnefoy, il soprassalto poetico delle percezioni e delle analogie

yves_bonnefoy_libroDalla postfazione di Flavio Ermini

Nel XIX secolo nasce la poesia della modernità e Yves Bonnefoy ne traccia in questo libro il profilo. Lo delinea dialogando con i testi poetici di alcuni tra gli autori più significativi dell’Ottocento: da Poe a Baudelaire, da Mallarmé a Rimbaud, da Laforgue a Valéry, fino a Hofmannsthal.

La grande innovazione di questi poeti consiste nell’aver compreso che la scomparsa del divino dai significati e dalle figure della struttura linguistica non può determinare che vada anche perduto il senso della trascendenza. Ecco perché nei loro testi mantengono vivi entrambi questi aspetti conferendo alla poesia una natura completamente nuova, assolutamente inedita: una natura in grado di connettere l’infinitezza all’esistenza ordinaria. Continua a leggere

In memoria di te, Attilio Bertolucci

attilio-bertolucci
di Loretto Rafanelli

La grande poesia del Novecento soffre di una certa mancanza di considerazione (a parte Ungaretti, Montale e forse Caproni, Sereni e Saba), grandi autori sono stati cacciati nel tritacarne della dimenticanza (si pensi, solo per fare qualche esempio, a Cardarelli, Sbarbaro, Campana, Bigongiari, per giungere finanche a Luzi). Tuttavia alcuni critici non tralasciano di studiare e di porre all’attenzione generale alcuni di questi, come nel caso di Attilio Bertolucci, che è seguito con affetto da Gabriella Palli Baroni e Paolo Lagazzi che lo frequentò, specie nelle estati a Casarola, per tantissimi anni. Ma, seppure senza tale assiduità, una relazione speciale col poeta parmense la ebbe il critico Giuseppe Marchetti, un rapporto fatto di frequentazioni e confidenze e di studi continui, per giungere infine a una conoscenza completa dell’opera bertolucciana. Ciò si ricava sicuramente dalla lettura del libro che questi gli ha dedicato: Attilio Bertolucci. Storia di un poeta (Fedelo’s Editrice, 2015), un libro prezioso per chi intenda approfondire le vicende del poeta e i nessi cruciali della sua scrittura, non solo poetica. Continua a leggere

Giancarlo Pontiggia, “Lo stadio di Nemea”

Nello scaffale
 a cura di Luigia Sorrentino

“Lo stadio di Nemea” Discorsi sulla poesia, di Giancarlo Pontiggia, Moretti e Vitali Edizioni

La mia poesia in due parole
(State University of New York, 11 aprile 2008)

La storia della mia poesia potrebbe essere riassunta così: sono nato nel 1952, ho esordito nel 1977, ma ho pubblicato il mio primo vero libro solo nel 1998. Insomma, è come se avessi esordito due volte. La prima volta, al tempo della rivista milanese «Niebo» e dell’antologia poetica La parola innamorata, fui come ipnotizzato dalla strabiliante ricchezza dei linguaggi contemporanei, dal loro caos avventuroso e colorato: ma non ci misi molto a capire che quelle poesie potevano piacere solo al mio tempo, non a me; che erano state scritte con la lingua, troppo facile, di un’epoca, e che – in ogni caso – non mi appartenevano. Allontanarle da me, prima che cadessi nella tentazione di Continua a leggere

“La vita in versi”, cinque serate di poesia italiana

Appuntamento

Il Teatro Sociale di Gualtieri con il patrocinio del Comune Gualtieri a Reggio Emilia ospiterà l’evento: “La vita in versi”. Cinque serate di poesia italiana. Progetto e direzione artistica di Veronica Costanza Ward e Guido Monti. Organizzazione: Associazione Culturale “La parola, il verso:”

Dall’8 Maggio al 5 Giugno 2013, ogni Mercoledì sera ore 21.00, saranno presenti all’interno dello storico Teatro Sociale, rilevanti esponenti della poesia e critica contemporanea del nostro paese,

Si avvicenderanno in questo mese, voci molto diverse per varietà di tono, d’età, di parlato poetico, di approccio verso le cose della vita, ma tutte credo capaci di dire qualcosa di autentico, di suggerirci strade incredibilmente chiare o profondamente oscure di interpretazione del reale Continua a leggere

Asta record per memorabilia poeti francesi

Una collezione di quasi 200 opere, fotografie, manoscritti e stampe intorno a tre figure emblematiche della poesia francese, Arthur Rimbaud, Paul Verlaine e Stephane Mallarmé, è stata venduta all’asta per 1,5 milioni di euro da Sotheby’s a Parigi. Ad essere proposti sono stati in tutto 180 lotti provenienti dalla biblioteca di Eric e Marie-Helene B., due collezionisti anonimi, che comprendono, tra l’altro, anche i contemporanei dei tre poeti, Oscar Wilde, Tristan Corbiere, Alfred Jarry o Villiers de L’Isle-Adam. Frutto di quarant’anni di collezionismo, precisa la casa d’aste, il fondo ha offerti pezzi scelti con grande cura: rilegature d’epoca, documenti autografi, manoscritti, fotografie originali e disegni.

Il prezzo più alto è stato pagato per un manoscritto autografo di Mallarmé, battuto a 96 mila e 750 euro.

La collezione attraversa anche la mitica storia d’amore tra Rimbaud e Verlaine con lettere e documenti che testimoniano le loro relazioni affettive. Venduta all’asta per 39 mila e 150 euro anche la lettera che  Oscar Wilde scrisse all’amante Alfred Douglas, lettera che il padre del giovane presentò al processo contro lo scrittore.

Tra i protagonisti della vendita ci sono anche pittori e musicisti con libri illustrati da Gustav Klimt, Edouard Manet, Maurice Denis, Pierre Bonnard o Paul Signac. Senza dimenticare l’unica lettera d’amore che il Doganiere Rousseau invierà alla futura moglie, accompagnata da una foto con dedica del pittore nel suo studio, stimata tra i 15 mila e i 20 mila euro. Gli amatori potranno anche scoprire un raro ritratto fotografico di Richard Wagner, scattato a Parigi prima di una sua rappresentazione.