Alessandra Frison, "Le ore della dispersione"

 
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Letture

Nota di Tommaso Di Dio
Un fermo resoconto della vita, di una vita a bassa voce è quello che ci propone il libro di esordio di Alessandra Frison. Nelle sue due ante – Gli assaggi generali e Le ore della dispersione – si raccoglie quanto questa giovane poetessa ha scritto nei suoi primi anni di maturità; ne possiamo saggiare l’avanzamento, la progressione, l’approfondimento in una scrittura che davvero poco lascia all’impensato e nulla concede a chi cerchi nella poesia un ozioso leggere. Di tempo c’è n’è poco; e la scrittura della Frison chiede che il lettore si situi nella parola al punto nevralgico dell’esistenza: ciò che vive è ciò che muore. Sensim sine sensu, gradatamente e senza che ce ne avvediamo, siamo tutti immersi in un alone di dissipamento costante, rallentato; una dilapidazione minima e continua si inscena dietro le quinte di ogni nostra azione, di ogni nostro credere, di ogni nostro sentire. Come il calore dai corpi, le ore del giorno ci lasciano attraverso un procedere sinuoso, di cui noi siamo spettatori a volte protagonisti, a volte lasciati ai margini delle nostre stesse azioni: siamo “la più incerta finestra sul mondo”, oppure “un lascito magro alla curva di un bancone”. Continua a leggere

Alessandra Frison, “Le ore della dispersione”

Anteprima editoriale

E’ appena uscito nelle librerie italiane l’opera prima di poesia di Alessandra Frison “Le ore della dispersione” LietoColle (I Giardini della Minerva) 2013, a cura di Maurizio Cucchi.

“Le ore della dispersione”  è dunque l’opera d’esordio di Alessandra Frison, nata a Zevio, in provincia di Verona, nel 1985, studentessa di Filosofia all’Università Statale di Milano. Le sue prime poesie erano comparse nel 2008 nell’Almanacco dello Specchio Mondadori.  Continua a leggere