Philip Larkin, “Talking in bed”

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Philip Larkin

Talking in bed ought to be easiest,
Lying together there goes back so far,
An emblem of two people being honest.
Yet more and more time passes silently.
Outside, the wind’s incomplete unrest
Builds and disperses clouds about the sky,
And dark towns heap up on the horizon.
None of this cares for us. Nothing shows why
At this unique distance from isolation
It becomes still more difficult to find
Words at once true and kind,
Or not untrue and not unkind.

*

Niente dovrebbe essere più semplice

di parlare a letto, stendersi insieme
è un rito antico, è l’emblema
di due persone reciprocamente oneste.
Eppure, sempre più tempo si passa in silenzio.
Fuori, un’ansietà di vento
raggruppa e disperde le nuvole nel cielo.
E città oscure si annunciano all’orizzonte.
A nessuna di queste cose importa veramente di noi.
E niente ci spiega perché
a questa siderale distanza dalla solitudine
sia invece sempre più difficile, almeno per una volta,
trovare parole oneste e gentili
o almeno non false, non meschine.
Traduzione di Giovanni Ibello Continua a leggere

Carol Ann Duffy, “cosa avete fatto al mondo?”

Carol Ann Duffy

Anne Hathaway

Item I gyve unto my wief my second best bed …’
(from Shakespeare’s will)

The bed we loved in was a spinning world
of forests, castles, torchlight, cliff-tops, seas
where he would dive for pearls. My lover’s words
were shooting stars which fell to earth as kisses
on these lips; my body now a softer rhyme
to his, now echo, assonance; his touch
a verb dancing in the centre of a noun.
Some nights, I dreamed he’d written me, the bed
a page beneath the writer’s hands. Romance
and drama played by touch, by scent, by taste.
In the other bed, the best, our guests dozed on,
dribbling their prose. My living laughing love –
I hold him in the casket of my widow’s head
as he held me upon that next best bed.

Anne Hathaway

E a mia moglie lascio il mio letto, non il migliore…’
(dal testamento di Shakespeare)

Il letto in cui ci amavamo era un mondo vorticoso
di foreste, castelli, fiaccole, scogliere, mari
in cui lui si tuffava in cerca di perle. Le parole del mio amore
erano una pioggia di stelle cadenti come baci
su queste labbra; il mio corpo faceva col suo ora una rima
più dolce, ora un’eco, un’assonanza; il suo tocco
era un verbo che danzava in mezzo a un nome.
Certe notti sognavo che mi aveva scritto, il letto
una pagina sotto le sue mani di scrittore. Romanzo
e dramma recitati da odore, gusto, tatto.
Nell’altro letto, il migliore, sonnecchiavano gli ospiti,
sbavando la loro prosa. Vive l’amore mio, ride –
lo tengo della mia testa di vedova nel forziere
come lui teneva me in quel letto, non il migliore.

Da The World’s Wife, Anvil Press Poetry, 1999

e La moglie del mondo, Carol Ann Duffy, a cura di Giorgia Sensi e Andrea Sirotti, Le Lettere, 2002 Continua a leggere

La poesia portoghese, Manuel Alegre

 

Manuel_Alegre_©Foto_Luiz_CarvalhoA cura di
Luigia Sorrentino
Traduzione di Chiara De Luca

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Manuel Alegre de Melo Duarte (© Foto Luiz Carvalho) nasce il 12 maggio del 1936 a 
Águeda. Studia a Lisbona, a Porto e alla Facoltà di Diritto dell’Università di Coimbra. È stato campione di nuoto e attore del teatro universitario di Coimbra (TEUC). Nel 1961 è arruolato per l’Angola. Fatto prigioniero dalla PIDE, trascorre sei mesi della Fortezza di S. Paulo, a Luanda, capitale dell’Angola, dove scrive gran parte delle poesie del suo primo libro, Praça da Canção. Nell’ottobre del 1964 è eletto membro del Comitato nazionale del Fronte Patriottico di Liberazione Nazionale e si trasferisce ad Angel, dove lavora per l’emittente Voz da Libertade. Torna in Portogallo dopo il 25 aprile del 1975. Dirigente storico del Partito Socialista dal 1974, è stato vice presidente dell’Assemblea della Repubblica dal 1995 al 2009 ed è membro del Consiglio di Stato. La sua vasta opera letteraria, che comprende romanzi, racconti, saggi, ma soprattutto poesie, è stata ampiamente diffusa e riconosciuta. Manuel Alegre ha ricevuto tutti i più importanti riconoscimenti letterari, tra il quali ricordiamo: il Gran premio della Poesia della APE-CTT, il Premio della Critica Letteraria della AICL. Il Premio Fernando Namora e il Premio Pessoa nel 1999. La sua precedente raccolta poetica, Doze Naus, ha ricevuto il Premio Dom  Dinis. Continua a leggere