Tutti con Jan Fabre, 24 ore in scena

Teatro: Jan Fabre, 24 ore no-stop contro sbornia socialMount Olympus – To glorify the cult of Tragedy
di Jean Fabre

Teatro Argentina
Roma

17 ottobre-18 ottobre 2015

24 ore di performance
            
Nota di Mario De Santis

Dilatazione del tempo. Un tempo che supera i suoi limiti, rompe gli schemi. E’ la forma è il contenuto del progetto Mount Olympus di Jan Fabre.

La forma – perché l’opera tutta e molte scene al suo interno – costringe lo spettatore ad una tensione fisica che impone una resistenza passiva nella percezione, al pari degli attori che sul palcoscenico spingono fino all’estremo certe prove fisiche.

La performance di Fabre, ha la durata di 24 ore, senza alcuna interruzione, dalle 19 del 17 ottobre, alle 19 del 18 ottobre, una sfida per il pubblico costretto a rimanere in sala fino allo sfinimento. E chi resta, sfugge per un giorno, a ciò a cui è stato abituato: la fruizione immediata, la brevità, la velocità. Un tempo che mangia tutto il tempo, che costringe a rinunciare al sonno, alle nostre attività diurne, ci tiene lì, in un rito in forma di spettacolo o, all’opposto, in uno spettacolo che ha la consistenza di un rito.

 

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Jan Fabre – Mount Olympus – To glorify the cult of tragedy | 24h

 

jan_fabreIn un’intervista del 2009 Jan Fabre spiegava: «Sto rileggendo tutte le tragedie greche: in qualche anno realizzerò uno spettacolo della durata di 24 ore». Il momento è arrivato, “Mount Olympus” debutterà in prima italiana festeggiando per un giorno e una notte il trentennale del Romaeuropa Festival. 

Al teatro Argentina di Roma, dalle ore 19 di sabato 17 ottobre alle ore 19 di domenica 18 ottobre 2015. Ininterrottamente. 

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TEATRO ARGENTINA
Largo di Torre Argentina, 52
00186
Roma

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Michelangelo e il Novecento

michelangelo-pietaLa Fondazione Casa Buonarroti di Firenze e la Galleria civica di Modena celebrano la ricorrenza del 450 esimo anniversario della morte di Michelangelo con la mostra “Michelangelo e il Novecento”, evento dedicato alla fortuna della figura e dell’opera dell’artista nel corso del secolo scorso.
L’esposizione apre al pubblico a Firenze dal 18 giugno e a Modena dal 20 giugno 2014, per chiudersi, in entrambe le sedi, a ottobre prossimo.
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“Mapping”

Appuntamento

L’Associazione culturale Il Frantoio di Capalbio dall’11 maggio 2013 presenta “Mapping”.

Da anni simbolo tangibile della fervida attività culturale di Capalbio, in continuo rinnovamento, l’Associazione Il Frantoio propone per il 2013 un’interessante stagione dedicata alla fotografia, alle arti visive e ad una serie di eventi che si inseriscono con vivacità all’interno di un programma ricco di situazioni. Continua a leggere

Intervista a Mario De Santis

Nello scaffale, Mario De Santis
a cura di Luigia Sorrentino

“La polvere nell’acqua” di Mario De Santis (Crocetti, 2012) ha in esergo un verso di Paul Celan, “Vi è un’ora che fa della polvere il tuo seguito”. Siamo di fronte a un’opera fluttuante, liquida, che cerca di disegnare una forma poetica, che si muove tra realismo e visione per disegnare la Storia, il paesaggio, della nostra epoca.

Intervista di Luigia Sorrentino
24 febbraio 2013

Mario De Santis qual è l’ora che fa della polvere il nostro seguito?

“L’ora della consapevolezza estrema, dello squarcio disperato che la storia ci ha consegnato ed è quella di un taglio dei ponti sia con il passato che con il futuro. Celan, che alla polvere non poteva guardare solo come metafora, avendo egli nella polvere dei forni perso la sua storia personale e biologica, ne rifà metafora di una polvere che resta polvere, osservando il proprio futuro come polvere, ovvero ciò che sarebbe seguito e a cui nessun alito divino poteva ridare vita. Per me un presente dilatato di questa fase di 900 terminale e di inizio del XXI secolo in cui stiamo alla Storia come ci può stare l’orfano senza genealogia e senza futuro.” Continua a leggere