Alessandro Bellasio, “Il laccio antartico”

Alessandro Bellasio / credits ph. Dino Ignani

IL LACCIO ANTARTICO

​​​​​​                           Per C. e M.

I.

Risalendo, a colpi di gomito,
per questa tumida, strenua
vena accidentata, respiro adesso
la mia caligine, tutti gli anni
diluviati addosso, e i padri che ho bruciato
in una antica
camera iperbarica.
Lasciami, ti dico, lascia
mi – io
sono di lato
ai miei pezzi e vi galleggio
al centro, come un sughero

in questa stanza
solitaria, dove mi addormenta
senza amore, rimini… Io,
con la punta
più gelata del mio ago,
ho toccato
questo vento di metallo, quell’
artide lontano
che mi somiglia e parla,
quel pensiero
troppo vero
di me, e in me
mia calotta carnivora – ventosa
a tentacoli
che mi divorava. Io
so
che non c’è resurrezione, nessuna
luce
in fondo al corridoio, oltre questo perdere
nitido, assoluto – a questa
stanza calpestata
da un’astinenza
che sento inginocchiarmi a notte,
quando fisso, perfettamente solo,
ciò che in questa vita è stato
metà di un carcere, metà del nulla.
Ricordatevi: mai, qui io,
ho chiesto a voi di amarmi. Continua a leggere

Giovanna Sicari, cinque poesie inedite

Sicari3

Giovanna Sicari


Giovanna Sicari (Taranto, 15 aprile 1954 – Roma, 31 dicembre 2003) è stata una poetessa, scrittrice e critico letterario italiano.
Dal 1962, con la famiglia, si trasferisce da Taranto a Roma, nel quartiere Monteverde. Le sue prime poesie escono nel 1982 sulla rivista «Le Porte», quindi su «Alfabeta», «Linea d’Ombra» e «Nuovi Argomenti». Giovanna Sicari pubblica sette libri di versi e tre di prosa, tra questi un volume miscellaneo, La moneta di Caronte, che raccoglie contributi di scrittori contemporanei. Dal 1985 al 1989 è redattrice della rivista «Arsenale». A partire dagli anni Ottanta lavora come insegnante nel penitenziario di Rebibbia, a Roma, incarico che mantiene fino al 1997, anno in cui si ammala gravemente. Dopo essersi sottoposta a interventi e cure prima a Roma, poi a Milano, dove nel frattempo si era trasferita con il marito Milo De Angelis e il figlio Daniele, torna a Roma nell’estate del 2003, dove muore nella notte tra il 30 e il 31 dicembre. La raccolta di poesie di Milo De Angelis Tema dell’addio è a lei dedicata. Continua a leggere

Opere Inedite, Valentina Rosafio

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Valentina Rosafio è nata nel 1983 in provincia di Lecce. Ha conseguito una laurea in Comunicazione multimediale all’Università di Perugia. Alcuni suoi testi sono stati inseriti nelle antologie della Casa Editrice Lieto Colle.

Valentina Rosafio crede in una poesia che non appartiene alla retorica, ma al non detto, allo svisceramento dell’io più intimo che determina la consapevolezza di sé. Ma soprattutto, Valentina scrive di credere in una poesia che si fa denuncia dell’ingiustizia civile, specchio dell’epoca nella quale viene scritta. Continua a leggere

Opere Inedite, Paolo Carnevali

Opere Inedite, Paolo Carnevali
a cura di Luigia Sorrentino

“Il mio rapporto con la poesia nasce da qualsiasi sentimento che influenzi la coscienza. Uso le parole  come velo per immagini, concetti, brevi momenti da fermare:con una varietà di stili e di riprese. Una poesia vissuta alla macchia, in una felice clandestinità. Ricerco le immagini nette e chiare, la dolce vertigine piena di strana melanconiosa cantabilità. Io li chiamo : acquarelli mentali da scrivere. Arriva un momento nella vita, in cui il desiderio di scrivere è riuscire ad infondere i gesti quotidiani, anche i più banali che offrono il senso profondo della vita, il raccontare la umanità normale. Il motivo della vita nel suo fluire sotto la soglia della coscienza pratica. Perchè l’ emozione poetica appartiene alla coscienza subliminare. Una poesia deve essere scritta con l’immaginazione del momento privilegiato in cui prevale la coscienza interiore.

Continua a leggere

“Polvere, sassi, oli”

A Roma, giovedì 18 ottobre, alle 17:00, presso la Sala Dante dell’Istituto Nazionale per la Grafica, via Poli, 54 (Fontana di Trevi), presentazione del libro: “Polvere, sassi, oli” di Alberto Toni (nella foto di Dino Ignani) e Franco Fanelli, stampato a mano dalle Edizioni Il Bulino, di Sergio Pandolfini.

Del libro, composto da 17 poesie inedite di Alberto Toni e da 6 incisioni originali di Franco Fanelli, parleranno: Maria Antonella Fusco, Direttrice dell’Istituto Nazionale per la Grafica, Guido Strazza, artista e Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca, Elio Pecora, poeta e saggista. Saranno presenti gli autori. Modera Guglielmo Gigliotti. Continua a leggere

Opere Inedite, Angela Caccia

Opere Inedite, Angela Caccia
a cura di Luigia Sorrentino

Autopresentazione
“Breve o lunga che sia una biografia, c’è il rischio che un troppo o un troppo poco non restituisca le giuste coordinate, non tanto dell’autore, quanto della visione che l’autore ha di sé. Mi perdonerà il lettore se, tenendo ben puntato quell’obiettivo, proseguo a ruota libera e inizio dalla fine di questa presentazione:

f.to IO … e nel pronome includo chi scrive per cercarsi e comunque non si arrende a rimanere una X.

L’ho riletto in un mio vecchio diario, mi ha intenerito e in fondo quella firma è ancora la mia. Continua a leggere

Opere Inedite, Massimo Sannelli

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino


Massimo Sannelli (nella foto di Dino Ignani) è nato nel 1973 e vive a Genova, dove si è laureato nel 1996 sotto la guida di Edoardo Sanguineti. Ha curato nel 2010 per Fara un’edizione della “Comedìa” di Dante e nel 2011 le edizioni del “Didascalicon” di Ugo di San Vittore e delle “Poesie” del Monaco di
Montaudon, per La Finestra editrice (con la quale ha pubblicato i “Planctus” di Pietro Abelardo e l'”Anticlaudianus” di Ugo di San Vittore, fra il 2002 e il 2004). Nel 2011 ha pubblicato la prosa di “Scuola di poesia” (Vydia). Continua a leggere

Opere Inedite, Annamaria Ferramosca

Annamaria Ferramosca: “Ho sempre sentito, nei miei tentativi di scrittura poetica, di star cantando una voglia forte di prossimità. Nel senso largo dello stare accanto, della spinta incandescente a voler accogliere e restituire ogni voce, dunque, dello scrivere per avvicinarsi e poi far avvicinare, come in una catena calda e gioiosa e fertile di altri incontri. Assomigliare a chi mi si accosta, in un cerchio di reciproco ascolto-condivisione, cercando di innescare poi l’osmosi tra ciò che cola sulla carta e ciò che il lettore cattura e diventa tessera di un suo percorso, sua anima. Sento che sia a me che scrivo sia a chi legge/ascolta può accadere così di allontanarsi un po’ dal proprio buio e di nuovo avvertire desiderio. Quello, transitivo, di sentirsi vivi, vitali, rivolgendosi all’altro che è accanto. Una prossimità che mi auguro possa divenire contagio.”
                               di Annamaria Ferramosca Continua a leggere