Giovanni Raboni, "L'emozione della poesia"

 
raboni_emozioneTesti e interventi sulla figura di Giovanni Raboni (Collana Stampa 2009, 2014) a cura di Valeria Poggi, euro 15,00.
Dalla Prefazione di Valeria Poggi
Motivare l’idea di questo libro è semplice: si tratta di un doveroso riconoscimento al poeta, al critico, all’intellettuale, all’amico che è stato Giovanni Raboni. La difficoltà è semmai risultata quella di restringere il campo degli interventi, delle testimonianze. La scelta, allora è caduta inevitabilmente sulla città di Milano, su chi in questa città ha operato a contatto con lui. Perché Milano? Milano perché è la città dove Raboni è nato, ha vissuto, ha voluto “lavorare” e lasciare la sua impronta di poeta e di grande promotore di cultura (nonostante le tentazioni di Roma e di Napoli). Milano è la città che la fa da protagonista nella sua opera poetica, la città che vede la sua firma da «Questo e altro» a «Paragone», da «aut-aut» a  «Il Verri», da Milano Poesia (con Antonio Porta) alla Società di Poesia (per promuovere la pubblicazione insieme a Maurizio Cucchi, Antonio Porta, Giovanni Giudici, Giuseppe Pontiggia ed altri, dei testi di giovani poeti), dal Piccolo Teatro al Premio Bagutta, dalle pagine del «Corriere della Sera» al costante impegno civile.
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“Poeti da riscoprire”, Giorgio Cesarano

Progetto editoriale
ideato e curato da Fabrizio Fantoni
con la collaborazione di Luigia Sorrentino


Per Giorgio Cesarano
(una nota di Tommaso Ottonieri)

L’itinerario, intellettuale poetico biografico, di Giorgio Cesarano (1928-1975), è senz’altro fra i più intensi e complessi, quanto misconosciuti, nella cultura italiana della seconda metà dello scorso secolo. Milanese ma, di famiglia, appartenente alla piccola aristocrazia del Sud, arruolatosi quindicenne e tubercolotico – nell’inconsapevole esaltazione e vulnerabilità della prima adolescenza – nella famigerata X MAS (per cui praticamente non combatté, ma rischiò la fucilazione da un plotone partigiano), divenuto reporter nell’immediato dopoguerra e iscrittosi al PCI da cui fu prestissimo espulso, aderì progressivamente ai movimenti anarchico-rivoluzionari e internazionalisti, avvicinandosi alle posizioni del situazionismo Continua a leggere