Una poesia di André Breton

Le Soleil en laisse

à Pablo Picasso

Le grand frigorifique blanc dans la nuit des temps
Qui distribue les frissons à la ville
Chante pour lui seul
Et le fond de sa chanson ressemble à la nuit
Qui fait bien ce qu’elle fait et pleure de le savoir
Une nuit où j’étais de quart sur un volcan
J’ouvris sans bruit la porte d’une cabine et me jetai aux pieds de
la lenteur
Tant je la trouvai belle et prête à m’obéir
Ce n’était qu’un rayon de la roue voilée
Au passage des morts elle s’appuyait sur moi
Jamais les vins braisés ne nous éclairèrent
Mon amie était trop loin des aurores qui font cercle autour d’une
lampe arctique
Au temps de ma millième jeunesse
J’ai charmé cette torpille qui brille
Nous regardons l’incroyable et nous y croyons malgré nous
Comme je pris un jour la femme que j’aimais
Nous rendons les lumières heureuses
Elles se piquent la cuisse devant moi
Posséder est un trèfle auquel j’ai ajouté artificiellement la
quatrième feuille
Les canicules me frôlent comme les oiseaux qui tombent
Sous l’ombre il y a une lumière et sous cette lumière il y a deux
ombres
Le fumeur met la dernière main à son travail
Il cherche l’unité de lui-même avec le paysage
Il est un des frissons du grand frigorifique

Da Clair de terre
(1923) Continua a leggere

Nuovi autori: Mikhail Shishkin

Mikhail Shishkin

Nato a Mosca nel 1961, MIKHAIL SHISHKIN vive tra Mosca, la Svizzera e Berlino. E’ considerato uno dei maggiori autori russi contemporanei. Con i suoi romanzi, tradotti in molti paesi, ha ottenuto non solo il favore della critica e del pubblico, ma anche numerosi premi, fra cui il National Bestseller Prize per Capelvenere (Voland, 2006), il Booker Prize russo per La presa di Izmail (Voland, 2007) e il Grinzane Cavour-Mosca 2007.

Vi proponiamo la traduzione in francese tratta da

From Le Fuyard et le bateau (À propos de Vladimir Charov)
Written in Russian by Mikhail Shishkin

Translated into French by Maud Mabillard Continua a leggere

“Il sintomo di Lacan, dieci incontri con il reale”

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La psicoanalisi deve toccare il reale, in caso contrario è una farsa, oppure, detto altrimenti, una psicoterapia. Il sintomo di Lacan si misura – in dieci “incontri” che sono altrettante forzature e scompos izioni della stessa domanda – con questo interrogativo: la pratica analitica può toccare il reale? E se sì, quando e in che modo riesce a farlo? Il reale, comunque lo si voglia intendere – come uno
dei registri della vita, come esperienza pura, come insopportabile, come esi genza pulsionale acefala, come problema insolubile, come impossibile, come cosa in sé, come realtà grezza, come nuda vita, come evento -, è senz’altro il “punto” sul quale Lacan ha insistito maggiormente nel corso del suo lavoro. Per questo egli ha concepito l’analisi come una prassi nella quale far accadere il reale, nella quale incontrarlo, per consentire all’analizzante di stabilire con esso, anziché patirlo, un diverso rapporto. Continua a leggere

Jean-Pierre Orban , “Vera”

vera_premio_libro_europeoANTEPRIMA

Esce oggi in Italia il romanzo “Vera”, di Jean-Pierre Orban (Gremese Editore, 2016) vincitore del Premio libro europeo 2015. La traduzione italiana è di Micol Bertolazzi.
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Il libro sarà presentato alla Feltrinelli di Via Appia, a Roma, l’11 Maggio 2016. Sarà presente l’autore e interverrà Erri De Luca.

“Quella sera a Parigi, o il giorno dopo, non so, tutti forziamo la verità, sì, tutti mentiamo, ho cominciato a scrivere.”

Conversazione con Jean-Pierre Orban
di Silvia Guzzi

«Collar the lot – Acciuffateli tutti », queste parole pronunciate da Winston Churchill sono in qualche modo il punto di partenza del suo racconto ai quali fanno eco gli inni mussoliniani che hanno inaugurato il mito degli “Italiani all’estero”. Il percorso della protagonista, Vera, figlia di immigrati italiani a Londra all’epoca della Seconda Guerra Mondiale e all’indomani di questa, è una lenta traversata alla ricerca di radici e di una identità.
Perché ha scelto quel periodo storico? In quale misura le è caro?

Il legame è innanzitutto familiare. I miei nonni sono emigrati negli anni venti in Belgio, dalla Romagna. Ho trascorso parte della mia infanzia in Africa e sono anche vissuto, in Belgio, nella periferia operaia di Liegi dove ho visto la vita della comunità italiana e i suoi comportamenti (e la volontà ad integrarsi, o addirittura assimilarsi al nuovo paese), le sue lingue, la sua “missione” cattolica gestita da preti e religiose venuti direttamente dall’Italia. In Africa vedevo i missionari belgi evangelizzare gli Africani, in Belgio vedevo i “missionari” italiani sostenere la fede “italiana” degli immigrati. Continua a leggere

Benedetta Craveri, “Gli ultimi libertini”

                                         

Craveri_7591«Gli ultimi libertini, (Adelphi, 2016) racconta la storia di un gruppo di aristocratici la cui giovinezza coincise con l’ultimo momento di grazia della monarchia francese»: sette personaggi emblematici, scelti non solo per «il carattere romanzesco delle loro avventure e dei loro amori», ma anche (soprattutto, forse) per «la consapevolezza con cui vissero la crisi di quella civiltà di Antico Regime … con lo sguardo rivolto al mondo nuovo che andava nascendo». Continua a leggere

Premio Nonino 2016, a Lars Gustafsson & Alain Touraine

LarsGustafssonNella foto Lars Gustafsson

Il Premio internazionale Nonino 2016 va allo scrittore e poeta svedese Lars Gustafsson, la cui opera in italiano è tradotta dalle case editrici Iperborea e Crocetti. Lars Gustafsson, dottorato in filosofia teoretica e tanti anni vissuti negli Stati Uniti come docente, è considerato il ‘Borges svedese’, ha pubblicato in Italia dieci libri. Continua a leggere

La poesia francese, Aïcha Arnaout

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Aïcha Arnaout è nata a Damasco il 13 ottobre nel 1946, dal 1978 risiede a Parigi. Dal 1961, scrive, pubblica, partecipa a diverse manifestazioni poetiche e compare in numerose anthologie.

Tra le sue opere ricordiamo in arabo: L’Incendie, poesie, Editions Dar Alkalima, Beurouth, 1980 ; Sur les Gaines des Feuilles Mortes,  poesie, Union des Ecrivains arabes, Damas, 1986; La Patrie interdite, poesie, Editions Dar Elfikr, Il Cairo, 1987 (che comprende una selezione di poesie da due raccolte : Non e Le Papillon découvre le Feu;  Cendre, poesie, Editions Aladin, Damas, 1996); La Nostalgie des Eléments, poesie, Editions Dar Kan’an, Damasco, 2003; Je te conduis vers l’autre, Romanzo, Ed.Dar Kan’an, Damasco, 2006 (Titolo in arabo Aqudoka Ila Ghayri). Continua a leggere

Charles Ducal, il debutto del "poeta nazionale"

charles_ducalDove non ha potuto la politica né l’economia e nemmeno la storia, arriva la poesia per riavvicinare le comunità di fiamminghi e valloni in Belgio. A fine gennaio farà il suo debutto nel paese il primo “poeta nazionale”, che resterà in carica due anni con il compito di comporre almeno 6 poemi l’anno su temi ‘belgi’, che verranno tradotti in tutte le lingue nazionali del paese (neerlandese, francese e tedesco). 
A ogni mandato la comunità linguistica di provenienza del letterato dovrà cambiare. il primo ‘poeta laureato’ è il fiammingo Charles Ducal, nato a Lovanio nel 1952 e attualmente uno dei principali poeti del paese, attivo dal 1987 e noto per componimenti di forma classica che trattano di conflitti interiori ma con un’attenzione per l’impegno sociale.
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Giancarlo Pontiggia, “Lo stadio di Nemea”

Nello scaffale
 a cura di Luigia Sorrentino

“Lo stadio di Nemea” Discorsi sulla poesia, di Giancarlo Pontiggia, Moretti e Vitali Edizioni

La mia poesia in due parole
(State University of New York, 11 aprile 2008)

La storia della mia poesia potrebbe essere riassunta così: sono nato nel 1952, ho esordito nel 1977, ma ho pubblicato il mio primo vero libro solo nel 1998. Insomma, è come se avessi esordito due volte. La prima volta, al tempo della rivista milanese «Niebo» e dell’antologia poetica La parola innamorata, fui come ipnotizzato dalla strabiliante ricchezza dei linguaggi contemporanei, dal loro caos avventuroso e colorato: ma non ci misi molto a capire che quelle poesie potevano piacere solo al mio tempo, non a me; che erano state scritte con la lingua, troppo facile, di un’epoca, e che – in ogni caso – non mi appartenevano. Allontanarle da me, prima che cadessi nella tentazione di Continua a leggere

Umberto Eco, nuovo riconoscimento internazionale

Nuovo riconoscimento internazionale per lo scrittore e filosofo Umberto Eco, che da poco ha compiuto 80 anni. L’autore de ‘Il nome della rosa”, di cui è uscita con Bompiani l’edizione riveduta e corretta, è stato insignito della Medaglia della Pace. E’ stata la città olandese di Nimega a tributare questo omaggio a Eco, che riceverà l’importante riconoscimento il 7 maggio 2012 durante una solenne cerimonia con la seguente motivazione:  “Il solo scrittore italiano moderno che ha influito notevolmente sulla letteratura europea”. Continua a leggere

Festival Letterario, “Grado giallo” & programma

“Crimini e potere”. Questo il tema di “GRADO GIALLO” 2011, il festival letterario dedicato al genere giallo-noir in programma dal 29 settembre al 2 ottobre sull’isola di Grado (Go).

Tre giorni di letture, incontri con gli autori, spettacoli, ospiti d’eccezione, conferenze ed eventi enogastronomici faranno di questo suggestivo paese di pescatori il regno di uno fra i generi letterari più amati.

Dopo il successo della passata edizione,  incentrata su “misteri italiani ed ecomafia”, quest’anno “GRADO GIALLO” indagherà gli intrecci fra crimini e potere, utilizzando il giallo come strumento di inchiesta e lente di indagine su una realtà densa di inquietanti misteri e manipolazioni. Un particolare approfondimento sarà dedicato alla lezione di Leonardo Sciascia ed Emilio Gadda, con tutte le sue declinazioni in campo letterario e cinematografico. Continua a leggere

In memoria di te, Giuseppe Tomasi di Lampedusa

In memoria di te
a cura di Luigia Sorrentino

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Il 23 luglio 1957 muore a Roma Giuseppe Tomasi di Lampedusa. “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. […]

[…] “Noi fummo i Gattopardi, i Leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti, gattopardi, sciacalli e pecore, continueranno a crederci il sale della terra”.

Da: “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Nella foto qui accanto lo scrittore è ritratto all’interno di Palazzo Lampedusa, a Palermo, nel 1935 circa. Il palazzo fu completamente distrutto dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Poi Giuseppe Tomasi di Lampedusa andò ad abitare nel palazzo Tomasi alla marina, oggi Palazzo Lanza Tomasi, in Via Butera, sempre a Palermo. Continua a leggere