Gentili amici di Poesia, vi ricordate la storia del terzo manoscritto di Giacomo Leopardi che era stato ritrovato e del quale vi avevo parlato QUI? E poi QUI? Sembra sia un falso.
I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico e Culturale hanno infatti sequestrato il manoscritto sulla cui autenticità esistono molti dubbi. Il sequestro è avvenuto a Macerata.
Le indagini dei carabinieri sono iniziate in seguito alla notizia che il 26 giugno scorso sarebbe stato battuto all’asta, presso la casa d’aste Minerva Auctions di Roma, un manoscritto autografo dell’Infinito di Giacomo Leopardi. Continua a leggere
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Risolto dalla Fisica l'enigma di un'opera di Léger
Fin dagli inizi degli anni Settanta un quadro acquisito dalla mecenate americana Peggy Guggenheim, attribuito a Fernand Léger, ha suscitato dubbi sulla sua autenticità a seguito di un’affermazione dell’esperto inglese su Léger, Douglas Cooper. Ora arriva la conferma che si tratta di un falso da un gruppo di fisici dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che ha analizzato la tela col metodo del radiocarbonio, sfruttando un’idea innovativa.
Dopo decenni in cui storici, critici, studiosi ed esperti non hanno saputo esprimersi sullo status dell’opera, che non è stata mai esposta da quando la Fondazione Solomon R. Guggenheim ha assunto responsabilità per la collezione e mai pubblicata sui suoi cataloghi, oggi finalmente l’enigma è stato risolto grazie a un acceleratore di particelle. I ricercatori hanno misurato la concentrazione di radiocarbonio in un piccolo frammento della tela non dipinta di un’opera che si presumeva appartenere alla serie “Contraste de Formes”, realizzata tra il 1913 e il 1914, e hanno poi messo i risultati in relazione con il cosiddetto “bomb peak”. Grazie a questa comparazione, sfruttata per la prima volta per valutare l’autenticità di un quadro, si è concluso con assoluta certezza che la tela su cui è stato dipinto il quadro è posteriore al 1959, dunque successiva di almeno 4 anni alla morte del pittore francese (1955). Continua a leggere
Cristina Campo, La tigre assenza
Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino
Cristina Campo La Tigre Assenza a cura di Margherita Pieracci Harwell, Biblioteca Adelphi 1991, 4ª ediz. (€ 19,00)
Cristina Campo, eccellente traduttrice, soprattutto di autori di lingua inglese, (Katherine Mansfield, Virginia Woolf, John Donne, William Carlos Williams) concepì la traduzione dell’opera letteraria non come semplice riproduzione del significato; la Campo cercò di far rivivere nella propria lingua, l’immaterialità, la parte spirituale dell’autore con l’intuizione profonda che solo le donne riescono ad avere. I suoi scrittori preferiti ai quali si dedicò per tutta la vita furono soprattutto Hugo von Hofmannsthal e Simone Weil, della quale tradusse la tragedia Venezia salva e il saggio Iliade Poema della forza.
Di Cristina Campo, pseudonimo di Vittoria Guerrini, (1923-1977) sono apparsi con Adelphi i saggi raccolti negli Imperdonabili (1987) e in Sotto falso nome (1998), e le Lettere a Mita (1999). La Tigre Assenza comprende tutte le poesie e le traduzioni poetiche, edite e inedite, di Cristina Campo.
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