Eva Bourke, “Piano”

Di Eva Bourke Edizioni Kolibris ha già pubblicato la raccolta poetica La latitudine di Napoli (2011), in cui poesie e prose poetiche si alternano a intonare un lungo canto ininterrotto dalla prima all’ultima pagina. Allo stesso modo in Piano, la voce della poetessa si leva in un inno che abbraccia luoghi, situazioni e persone, intrecciando tra loro passato, presente e futuro, per cui la raccolta stessa diviene quello Zeitraum di cui canta la poetessa, una compresenza di luogo e tempo, che in quanto tale, è “luogo” privo di coordinate spazio temporali, dove esperienza, ricordo, racconto e parlato convivono e si compenetrano, confondendosi nel flusso della storia individuale al confluire nel grande mare della storia collettiva. In questa raccolta, così come già nella Latitudine di Napoli, la poetessa prova e suona tutte le corde della propria voce, giocando su una grande varietà di Continua a leggere

Eva Bourke, “La latitudine di Napoli”

Poetessa e traduttrice di origine tedesca, Eva Bourke ha vissuto a lungo in Irlanda e viaggiato molto. È forse per questa duplice (o molteplice) appartenenza, linguistica e geografica, che il suo occhio, inquieto e vivacissimo, sfiora ogni cosa, si sofferma, si apre ad abbracciarla, e le sue mani le danno abilmente forma di parola, sempre tesa a metà – o franta, spezzata, sgranata e ricomposta – tra la suggestione surreale e l’estrema concretezza del dato oggettivo, restituito agli occhi del lettore in immagini dai contorni nitidi e precisi come nel racconto di un bambino che dia forma alle nuvole, o alle ombre intraviste dentro il buio. La scrittura delle Bourke spazia dal verso lungo – in tono sempre lirico e teso – al verso breve, e fino alla nettezza e concisione dell’haiku, passando per prose poetiche (o poesie in prosa), in cui si avvertono le numerose distinte variazioni del vibrato della sua voce cangiante e screziata di toni mutevoli. La penna di Eva Bourke sembra voler trasformare ogni cosa, – estranea o propria, umanissima Continua a leggere