Vincenzo Mascolo “Q. e l’allodola”

ESTRATTI

Oh, Queneau
non basta più esercitarsi nello stile
come tu sapevi fare inanellando
notations, hellenismes, le contre-pettéries
e tutte le altre tue diavolerie
che aprivi come nuove fioriture
nelle terre inaridite che solcavo
con strumenti quasi umani zolla a zolla
per offrire a Cerere il raccolto
generato in primavera dai miei semi.

*

Oh Queneau
Queneau
ma dimmi, a cosa servono i poeti
e tutta la fatica quotidiana
per svellere dall’ombra le parole
Queneau, sai dirmi a cosa può servire
se i loro corpi vedo evaporare
come la rugiada del mattino
se i poeti attraversano invisibili
la linea luminosa del mattino.

 

Vincenzo Mascolo si interroga sulle modalità del fare poesia oggi e sul senso della scrittura poetica nella contemporaneità. In un dialogo immaginario con Raymond Queneau, ispirandosi ai suoi “esercizi di stile”, l’autore muta continuamente stile e linguaggio per sottolineare le innumerevoli potenzialità della parola poetica e la sua capacità trasformativa. Gradualmente, però, il libro abbandona le riflessioni sulla poesia e la scrittura inizia a rarefarsi, fino a distaccarsi dal suolo come l’allodola, che con il suo canto annuncia la luce del mattino. Continua a leggere