Arte e Poesia, “de rendez-vous en rendez-vous”

Arte e Poesia
a cura di Luigia Sorrentino

de rendez-vous en rendez-vous” (da appuntamento a appuntamento).
Esposizione collettiva a Parigi alla Galleria du Haut-Pavé dall’11 al 22 settembre 2012. Gli artisti che espongono le loro opere sono: Valérie Blin-Kaddour, Claude Cattelain, Sébastien Dartout, Marine Duboscq, (nella foto una sua opera che sarà in esposizione vedi anche www.marineduboscq.fr), Charles-Henry Fertin, Sophie Hasslauer, Matthieu Jacquemin, Marion Jannot, Elise Leclercq, Régis Sénèque, Cécile Wautelet.

Vernissage martedì 11 settembre dalle 18:00 alle 21:00

Exposition collective a Paris, à la Galerie du Haut-Pavé, du 11 septembre 22 septembre.

LEGGI QUI L’INTERVISTA A MARINE DUBOSCQ di Luigia Sorrentino

Galerie du Haut-Pavé
3, quai Montebello
75005 Paris-Métro st Michel
01 43 54 58 79

Arte e Poesia, Entre Taschen et les poulets

Mostra collettiva a Parigi dal titolo Entre Taschen et les poulets, venerdi 27 maggio con: Bruno di Rosa, Marine Duboscq, Nicolas Elhyani, Stéphanie Nava, Florent Nicolas, Laurent Prexl, Bertrand Rigaux, Jean-François Sonnet et Benjamin SDwain.
Marine Duboscq, ha recentemente tenuto in Italia la sua prima personale alla diagonale/galleria di Roma.
Per leggere l’intervista a Marine Duboscq e vedere le opere esposte a Roma vai qui Continua a leggere

Arte e Poesia, Marine Duboscq

Marine Duboscq
Intervista di Luigia Sorrentino

Da una necessità del colore prende avvio la ricerca di Marine Duboscq, in cui l’atto pittorico si declina al plurale attraverso una serie di momenti che percorrono il tempo e lo spazio per esplorare la durata. (…) La sua è un’avventura che parte dal rapporto che si istituisce fra l’artista e il colore in quanto materiale, da quel “duetto” su cui Dubuffet, nelle Notes pour les fins lettrés, si è soffermato con illuminanti riflessioni: Occorre lasciar prodursi e apparire tutti i casi che sono propri del materiale impiegato: l’olio che vuol colare, il pennello insufficientemente intinto di colore che lascia soltanto una traccia imprecisa, il segno che cade a lato del luogo preciso in cui l’artista avrebbe voluto tracciarlo, il tratto che trema o che, invece d’essere verticale, si piega nel senso della scrittura, il tratto che s’annuncia pesante e s’assottiglia poi perché il pennello perde la carica di colore, ecc. Impedire a tutti questi casi di prodursi toglierebbe all’opera ogni vitalità.
(da “La durata del colore”, testo critico in catalogo di Lara Conte) Continua a leggere