Valentino Zeichen, “Diario 1999”

Valentino Zeichen

Venerdì 1° gennaio

Con ripetuti brindisi augurali da molte marche di champagne, inizia l’anno nuovo a casa della pittrice Carla Accardi. Saliamo in terrazza per vedere i fuochi d’artificio, ma in cielo non si vede traccia di alcunché, la luna è il solo bagliore. Sono presenti diversi giovani artisti e qualche veterano dell’Arte Povera: i miliardari Mario e Marisa Merz, piuttosto malandati fisicamente; c’è anche l’artista Abramovic´ che balla il tango, il tutto è organizzato dalla sapiente regia di Mario Pieroni e Dora. Il cibo viene dal caffè Rosati, ed è pessimo.

Domenica 3 gennaio

Stravaganze dell’amico Nick: in occasione delle feste mi ha regalato un prosciutto crudo, del peso di 5,200 kg! Ma durante le sue cene annuali, ci propina della mortadella d’infima qualità, del tipo che io servo al mio gatto Mike.

È ripartita Mireille.

Lunedì 4 gennaio
Ore 6,45

Tramonta la luna,
s’accende la mia vena;
ma urge smontare
e ripulire i tubi della stufa,
l’astro funge da lampadina
addentro le tubature.

Martedì 5 gennaio

Ormai mantengono i titoli dei film in lingua originale, e mi tocca farmeli tradurre dall’inglese. Sliding Doors ovvero ‘Porte scorrevoli’; deliziosa commedia inglese sulle sventure amorose d’una ragazza, che manca per pochi secondi un convoglio del metrò, e per tale ritardo le si complica il destino. Fa uno strano effetto stare seduti in platea su una di quelle scalcagnate poltroncine del cinema Rialto, anche o soprattutto quarant’anni dopo. Mi giro e vedo qualche altro fossile solitario della mia generazione. Ho saputo che la cassiera mia coetanea è morta.


Giovedì 7 gennaio

Al giovane intervistatore Jacopo Albarello mostro la mia banca privata: una cassetta di legno dove sono custoditi i miei tesori. Si tratta di un centinaio di recensioni ai miei libri e interviste fattemi negl’anni scorsi. Sono titoli che mi prestano identità, che posso esibire come garanzie presso coloro che hanno facoltà di assegnarmi qualche lavoretto intellettuale: commedie radiofoniche, poesie su commissione

Da: Diario 1999, di Valentino Zeichen Continua a leggere