Eugenio Montale, “nulla abbiamo disperatamente amato più di quel nulla”

Eugenio Montale

NEL DISUMANO

Non è piacevole
saperti sottoterra anche se il luogo
può somigliare a un’Isola dei Morti
con un sospetto di Rinascimento.
Non è piacevole a pensarsi ma
il peggio è nel vedere. Qualche cipresso
tombe di second’ordine con fiori finti,
fuori un po’ di parcheggio per improbabili
automezzi. Ma so che questi morti
abitavano qui a due passi, tu
sei stata un’eccezione. Mi fa orrore
che quello che c’è lì dentro, quattro ossa
e un paio di gingilli, fu creduto il tutto
di te e magari lo era, atroce a dirsi.
Forse partendo in fretta hai creduto
che chi si muove prima trova il posto migliore.
Ma quale posto e dove? Si continua
a pensare con teste umane quando si entra
nel disumano.

 

Da: Quaderno di quattro anni, Oscar Mondadori 2015
Edizione a cura di Alberto Bertoni e Guido Mattia Gallerani

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Giovanni Francesco Accolla, La perseveranza e il caso

Nello scaffale, Giovanni Francesco Accolla
“La perseveranza e il caso” Raffelli Editore 2011
a cura di Luigia Sorrentino

“Scrivo poesie più o meno da sempre, pur sembrandomi – e non da oggi – una attività del tutto inutile. Però, fatto strano, io che sono un autentico campione di pigrizia, non solo mi balocco, ma mi misuro con gran lena con questa attività che reputo anche piuttosto faticosa. Inutile, dunque, e faticosa. Continua a leggere