Peter Handke, “Canto alla durata”

peter_handke_coverPrendendo spunto da Goethe, «maestro del dire essenziale», Handke propone in questo poemetto una sua personale ricerca sul concetto di durata, l’entità che fornisce contorno a quanto ha la tendenza a dissolversi. Connessa al ripetersi degli eventi quotidiani, ma al contempo svincolata dalla permanenza in luoghi o itinerari consueti, la sensazione della durata è l’esito della fedeltà a ciò che l’individuo sente come più profondamente proprio: fedeltà al divenire di una persona, fedeltà a «certe piccole cose» che ci accompagnano «in tutti i traslochi», fedeltà infine a determinati luoghi, un lago, una piazza, una sorgente alla periferia di Parigi. La durata tuttavia non esiste a priori, bisogna cercarla, andarle incontro; un compito cui può assolvere soprattutto il poeta che, rimettendosi sempre in cammino come il viandante goethiano, con ogni nuova creazione ristabilisce il fragile equilibrio fra mutamento e continuità: nella poesia, la durata troverà così il suo punto di mai definitiva, sempre instabile quiete. La poesia – dice Handke – è uno dei migliori supporti in questa ricerca interiore. Ed è dunque naturale che questo libro di meditazione filosofica sia stato scritto in versi, quasi per bussare alla porta di quella condizione sapienziale tipica della poesia di ogni tempo. Continua a leggere

Ingeborg Bachmann, “Invocazione all’Orsa Maggiore”

Nello scaffale, Ingeborg Bachmann
di Luigia Sorrentino

Invocazione all’Orsa maggiore (1956), pubblicato negli Oscar Mondadori, (euro 15,00) segna il culmine della vocazione poetica di Ingeborg Bachmann, nata in Carinzia, a Klagenfurt nel 1926 e morta tragicamente a Roma, dove ha vissuto a lungo, nel 1973. Invocazione significa anche preghiera e chiamata in giudizio, e la mitica Orsa Maggiore è qui una forza sovrumana che funesta gli uomini con la sua influenza demoniaca, ma che si può sfidare attraverso la poesia, subordinando ogni individualità alla verità della parola. Continua a leggere