Poetry of the Taliban – Versi talebani

Poesie di guerra, natura, nostalgia, e anche d’amore. Un gruppo di ricercatori britannici sta per dare alle stampe un’antologia di versi di poeti talebani nella speranza di offrire al mondo anglosassone una migliore comprensione degli uomini e del movimento da dieci anni in guerra con le forze Nato in Afghanistan.

Molte delle 240 opere di ‘Poetry of the Taliban’ hanno al centro la campagna per cacciare le forze straniere e la antologia, che approderà in libreria il 17 maggio in Gran Bretagna e a settembre negli Usa, è stata condannata come “opera di propaganda” da uno degli ex comandanti delle forze britanniche in Afghanistan.

Una posizione categoricamente respinta da Alex Strick van Linschoten, uno dei tre studiosi che hanno trovato le poesie su Internet e le hanno tradotte in inglese: “Mostrano che i Talebani sono gente proprio come noi, con sentimenti, preoccupazioni, ansie come le nostre”. Continua a leggere

Al via il Festival ‘Dedica’ 2012 a Pordenone

La rassegna, promossa dall’Associazione Culturale Thesis, si tiene a Pordenone dal 10 al 24 marzo.

Si inizia oggi, 10 marzo 2012, con il Premio Nobel per la Letteratura, il nigeriano Wole Soyinka.  “La mia nazione è triste e imbarazzata per quanto è successo e per il fatto che ci siano vittime innocenti per la guerra in atto” ha detto Soyinka appena giunto in Friuli da Lagos (n.d.r. riferendosi al blitz anglo-nigeriano dell’8 marzo a Sokoto in cui è morto l’ostaggio italiano Enrico Lamolinara e il suo collega britannico.
“Partecipo al dolore della famiglia italiana – ha detto Soyinka. – Mi dispiace che i mali che affliggono il mondo abbiano raggiunto anche il mio Paese: l’epidemia del fondamentalismo si è sparsa in tutto il pianeta, ha raggiunto il continente africano, distrutto Stati come la Somalia, si è allargata alla Mauritania, sarebbe stato troppo ottimistico sperare che non
toccasse la Nigeria”. Per il premio Nobel quello in atto “è una sorta di imperialismo del fondamentalismo. Quelli che credono in una vita basata sulla razionalità non possono accettare questa dittatura dell’irrazionale”, ha concluso Soyinka. Continua a leggere