Non è vero – neanche in tempo di crisi – che è utile solo ciò che produce profitto. Esistono, nelle democrazie mercantili, saperi ritenuti “inutili” che invece si rivelano di una straordinaria utilità. In questo brillante e originale saggio, Nuccio Ordine attira la nostra attenzione sull’utilità dell’inutile e sull’inutilità dell’utile. Attraverso le riflessioni di grandi filosofi (Platone, Aristotele, Zhuang-zi, Pico della Mirandola, Montaigne, Bruno, Campanella, Bacone, Kant, Tocqueville, Newman, Poincaré, Heidegger, Bataille) e di grandi scrittori (Ovidio, Dante, Petrarca, Boccaccio, Alberti, Ariosto, Moro, Shakespeare, Cervantes, Milton, Lessing, Leopardi, Hugo, Gautier, Dickens, Herzen, Baudelaire, Stevenson, Kakuzo Okakura, García Lorca, García Márquez, Ionesco, Calvino, Foster Wallace), Nuccio Ordine mostra come l’ossessione del possesso e il culto dell’utilità finiscano per inaridire lo spirito, mettendo in pericolo non solo le scuole e le università, l’arte e la creatività, ma anche alcuni valori fondamentali come la dignitas hominis, l’amore e la verità. Continua a leggere
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Laure Gauthier, “La Città dolente”
La Città dolente è un testo estremo. Ma vedo il nostro mondo come un mondo che spinge all’estremo le tendenze antipoetiche, le violenze che già sopraffavano Kaspar Hauser e Woyzeck sono gonfie come palloncini caricaturali, talmente sono estreme, tragicomiche, sintomi palloncini che provo a far scoppiare nella mia poesia. La minaccia ha cambiato processo, la voce che lotta suona differentemente.
I mie vari testi, marie weiss rot / marie blanc rouge (Delatour, 2013), La cité dolente (Châtelet-Voltaire, 2015) o ancora kaspar de pierre (di prossima uscita, La lettre volée, 2016) offrono immagini di seppellimenti del poetico e di affogamento della voce ma, come nei quadri di Pierre Soulages, sotto il nero, spunta la luce. Ne La Cité dolente, l’inferno è questo punto in cui l’essere viene seppellito sotto lo zucchero e immagini vuote di sostanze, immagini ninfee stereotipate, senza radici, che sacrificano l’intimo, o ancora i fatti di cronaca e i titoloni che fanno gioire i lettori dell’orrore, come al tempo in cui esisteva la ruota in piazza pubblica, fatti di cronaca onnipresenti che congelano la sintassi nei superlativi. Continua a leggere
Rischia di perdersi il patrimonio artistico dei Fantoni di Rovetta
Arte e Poesia
a cura di Luigia Sorrentino
La Casa Fantoni di Rovetta.
Un patrimonio artistico a rischio di estinzione
di Fabrizio Fantoni
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Da secoli la Casa Fantoni di Rovetta, in provincia di Bergamo – oggi museo e sede della Fondazione Fantonum de Rascarolo -conserva un patrimonio culturale di eccezionale interesse artistico fatto di modelli, progetti, bozzetti e opere grafiche che testimoniano l’attività di una delle più importanti botteghe della storia dell’arte italiana, quella dei maestri scultori Fantoni di Rovetta. La casa-museo che conserva il prezioso patrimonio artistico della famiglia adesso rischia di chiudere per mancanza di fondi.