John Ashbery, “Planisfero” – Anticipazione editoriale

Anticipazione Editoriale:Planisfero” di John Ashbery
a cura di Luigia Sorrentino

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Vi propongo in questo blog, cinque testi inediti compresi in Planisfero, di John Ashbery, nella traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan, in corso di pubblicazione con la casa editrice Mondadori (collana Lo Specchio). Poche poesie, che sintetizzano la caratteristica più saliente della sua poesia: l’ironia.
Ashbery, nato a Rochester (New York) nel 1927  è unanimamente riconosciuto come il più importante poeta statunitense vivente. Ha scritto più di venti libri di poesia. Professore di letteratura al Bard College, vive tra New York e Hudson. Il suo primo libro pubblicato in Italia è del 1983, Autoritratto in uno specchio convesso, (Garzanti), con introduzione di Giovanni Giudici e traduzione di Aldo Busi, (Self-Portrait in a Convex Mirror)  con il quale Ashbery ha ricevuto nel 1975 tre premi prestigiosissimi: il Pulitzer Prize, il National Book Award e il National Book Critics Award. Planisfero uscirà a inizio 2012. Continua a leggere

Premiati e giurati del Premio Napoli

Premiati e giurati del Premio Napoli dal 2003 al 2011*

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John Ashbery, “L’unica cosa che può salvare l’America”

John Ashbery (1927) è uno dei massimi poeti statunitensi viventi. Il suo primo libro pubblicato in Italia fu “Autoritratto in uno specchio convesso” (Garzanti, 1983), con l’introduzione di Giovanni Giudici e la traduzione di Aldo Busi, per il quale Ashbery ricevette ben tre prestigiosissimi premi: il Pulitzer Prize, il National Book Award e il National Book Critics Award.

Un’autoantologia di John Ashbery è stata pubblicata in Italia da Luca Sossella Editore nel 2008. Si tratta di una scelta di testi operata direttamente da Ashbery, unico poeta americano ad aver scritto il libro “Self Portrait in a Convex Mirror” nel 1975, ispirato all’omonimo dipinto di Parmigianino.

Il libro, “Un mondo che non può essere migliore. Poesie scelte 1956-2007” contiene 79 testi tratti, 21 raccolte (dalla prima, “Some Trees del 1956”, alla più recente “A Worldl y Country”), è curato da Damiano Abeni e dal poeta Joseph Harrison che firma anche la preziosa introduzione, tradotto da Damiano Abeni con la collaborazione con Moira Egan. Continua a leggere