Franco Arminio, “Stato in luogo”

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

E’ in libreria “Stato in luogo”  il nuovo libro di poesie di Franco Arminio (Transeuropa, 2012).

Da bambino m’impegnavo
in molte sfide. fissare
il sole. resistere
al solletico. privarmi
del respiro.
non vincevo e non morivo
perché subito fallivo.
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“Terracarne”, intervista a Franco Arminio

Nello Scaffale, ‘Terracarne’ di Franco Arminio
a cura di Luigia Sorrentino

Franco Arminio (nella foto di Mario Dondero) nel suo ultimo libro, Terracarne, (Mondadori, 2011) compie un vero e proprio viaggio nei paesi invisibili e nei paesi giganti del Sud Italia. Terracarne è l’istantanea ‘fisica’ – e psichica –  del perfetto paesologo. Non a caso Arminio dice: “La paesologia è una via di mezzo tra l’etnologia e la poesia”. Ecco dunque Arminio calzare ora le scarpe del poeta, (colui che attraversa con il proprio corpo il paesaggio, lasciando  che il paesaggio entri nel proprio corpo), ora il cappello dell’etnologo, (colui che studia l’antropologia culturale dei popoli, partendo dalla lingua, ma utilizzando anche la gestualità, l’osservazione intesa come mimica facciale di un popolo).  Con la cifra inconfondibile della sua umoralità  Arminio traccia con Terracarne la figura di un ‘io errante’, alla continua ricerca di sé e del mondo esterno inteso come ‘patria riconoscibile e dalla quale essere riconosciuti’, luogo su cui ‘fondare’ la propria origine. Ma Terracarne ci fa intravedere anche un’altra figura, direi anche, più divertente: quella dello “scavalcamontagne“, ossia, del guitto, che gira da un paese all’altro per proporre, nei luoghi più sperduti della terra, il proprio amore  per il teatro della vita.  Il grande Eduardo De Filippo, definiva così questo genere di personaggio (a cui egli stesso sapeva di appartenere):  «dorme sempre fuori casa, spesso solo e in stamberghe, mangia sovente male in bettole di quart’ordine, recita in teatri polverosi e pieni di spifferi, affronta viaggi pieni di incognite… ma tutto questo è sempre meglio che lavorare».  La conversazione che segue con Franco Arminio è di Antonietta Gnerre. 

di Luigia Sorrentino
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Franco Arminio, il perfetto paesologo

Sabato 12 novembre 2011 alle 18:00, all’Oratorio di Pratola Serra (Avellino) incontro con Franco Arminio (nella foto-ritratto di Mario Dondero) e con il suo ultimo libro,Terracarne, Viaggio nei paesi invisibili e nei paesi giganti del Sud Italia, Mondadori, 2011.
L’incontro – il primo nella sua terra, l’Irpinia – avviene nell’ambito della Rassegna A Volte, Ieri, Domani promossa dall’Associazione “Agorà” di Pratola Serra. Intervengono: Generoso Picone e Enzo Rega.
Modera: Stefania Marotta. Conclude: Paolo Saggese.
Coordinamento artistico: Antonietta Gnerre. Sarà presente l’autore. Continua a leggere

Franco Arminio presenta ‘Terracarne’

E’ appena uscito il nuovo libro di Franco Arminio, Terracarne, Viaggio nei paesi invisibili e nei paesi giganti del Sud Italia  edito da Mondadori.

Una nuova tappa del poeta esperto in paesologia – scienza da lui inventata – che ha un solo scienziato e un solo modo di raccontare: il metodo Arminio

Con il suo tratto inconfondibile e con il suo particolare alfabeto – alla lettera D corrisponde la parola Desolazione – Arminio analizza i problemi che affliggono il nostro Paese.

L’appuntamento con l’autore è per venerdì 19 ottobre alla Feltrinelli di Napoli alle 18.30 (Via Santa Caterina a Chiaia, 23).

Premio Stephen Dedalus, i vincitori

Sono stati scelti i vincitori della quinta edizione del premio ‘Stephen Dedalus’ (2011), collegato alle “Classifiche di qualità” e promosso da pordenonelegge.

La giuria, composta dai coordinatori delle Classifiche (Alberto Casadei – Segretario; Andrea Cortellessa, Guido Mazzoni) e dai vincitori della quarta edizione del premio “Stephen Dedalus” (Marco Belpoliti, Mario Benedetti, Laura Pugno), ha indicato i nomi… Continua a leggere

I vincitori della V edizione del premio Prata

In Irpinia, sabato 23 Luglio, alle ore 20, si svolgerà la V edizione del Premio Prata, organizzato dall’omonima associazione culturale presso la splendida Arcibasilica Paleocristiana della SS. Annunziata. La Basilica sorge isolata su un pianoro a breve distanza dall’alveo del fiume Sabato e costituisce un complesso religioso di notevole interesse storico ed archeologico, giacché fu eretta nell’Alto Medioevo in un’area occupata da catacombe d’età paleocristiana e dai resti di una necropoli pagana. Essa, quindi, è storicamente legata alle vicende più remote del Cristianesimo in Irpinia ed è il risultato di una stratificazioni millenaria, frutto di una continuità devozionale ininterrotta dal II – III secolo d. C. ai giorni nostri, motivo per cui giustamente è annoverata tra i monumenti più antichi della Campania. Continua a leggere

Franco Arminio, Cartoline dai morti

Altre scritture a cura di Luigia Sorrentino

Mi era proprio sfuggito il libro di Franco Arminio ‘Cartoline dai morti’  pubblicato da Ginevra Bompiani nel 2010 nella collana gransasso nottetempo (euro 8,00).
Un libro che vale la pena leggere, per due ragioni fondamentali. La prima: per la brevità e la densità della scrittura; la seconda: perché è un libro che lontanamente rimanda – senza esagerazioni – a un’altra lettura, all’antologia di Spoon River dell’americano Edgar Lee Masters pubblicata tra il 1914 e il 1915 con ogni poesia scritta in forma di epitaffio.
La scrittura di Arminio si ‘stringe sulla pagina’, è un’altra scrittura – né poesia, né prosa – è una lingua che solo alcuni poeti riescono a raggiungere.
Franco Arminio dedica questi testi al padre “che non ha più bocca a quest’ora/ e non ha più dormito/ dal giorno della sua morte”.
(Luigia Sorrentino) Continua a leggere