Anna Maria Farabbi, “La casa degli scemi”

Anna Maria Farabbi

Nota dell’autrice

 

Ho scritto questo canto da recuperante.

Non come facevano gli uomini dopo la seconda guerra mondiale, sui monti dove si era tragicamente combattuto, per rivendere poi i pezzi trovati disinnescando le bombe, consapevoli di poter saltare in aria. Mi interessa il recupero come pratica esistenziale, sociale, ecologica, spirituale, politica. La mia origine culturale e il mio canto vivono due eredità: quella dei contadini di montagna e dei nomadi. In entrambe, agisce in permanenza la necessità del recupero.

Recuperare è atto anticonsumistico di responsabilità: propone assoluta attenzione alla materia, alla creatura, alla cura, alla relazione, alla memoria, seminandola nel futuro. È un verbo coniugato al femminile. Continua a leggere

Umbria Poesia 2016

umbria_poesiaokSaranno Anna Maria Farabbi, Edoardo Zuccato e Daniel Cundari i protagonisti del quarto incontro di Umbria poesia (www.umbriapoesia.it): la rassegna dedicata alla lirica contemporanea che si tiene presso i locali di Umbrò (via Sant’Ercolano 2, Perugia).

Il prossimo appuntamento, martedì 14 giugno (ore 19,00), sarà intitolato “Poesia e dialetto” e ruoterà intorno alle voci di tre poeti provenienti rispettivamente da Perugia, Milano e Rogliano (CS). Saranno loro a spiegare la specificità del proprio rapporto con il dialetto prima di leggere una selezione di testi. Continua a leggere

L'Italia a pezzi

L'Italia a pezzi[1]Antologia di poeti in dialetto e altre lingue minoritarie tra Novecento e Duemila
“L’Italia a pezzi” è il primo risultato di una lunga ricerca iniziata nel 2008 dalla rivista Argo e proseguita per cinque anni con un folto gruppo di giovani critici, dalla quale è scaturita una mappatura della produzione poetica neodialettale e postdialettale dell’ultima fase del Novecento e dei primi anni del Duemila. L’antologia rappresenta un nuovo approdo e un punto di partenza per la poesia e per la letteratura contemporanea in Italia. Questo lavoro colma un vuoto creatosi negli ultimi quindici anni, durante i quali, dopo le approfondite esplorazioni compiute da Franco Brevini, si è registrata una quasi totale mancanza di accoglienza per le voci neodialettali da parte della grande editoria, a fronte di una produzione sempre più ricca e qualitativamente notevole. “L’Italia a pezzi” propone al lettore una campionatura di autori per i quali il ricorso alla scrittura dialettale non si configura come ripiegamento sul piccolo mondo antico, ma come un necessario incontro con la realtà/contemporaneità, che in molti poeti antologizzati produce scarti linguistici dalla norma. Continua a leggere

Tarcisio Damizia, La mia Spoon River

 
Tarcisio-Damizio-La-mia-Spoon-River-copertinapiatta-500x717Dalla Prefazione di Anna Maria Farabbi
“Mi sono fermata tra le pepite di Damizia per l’originalità della forma: segmenti narrativi, strappi di prosa essenziale e nitida si intrecciano come fi-lamenti di trame esistenziali.
Ciascuno è appeso significativamente al vuoto vasto della pagina, con un nero minimo di parole, sufficienti a tracciare le impronte di un individuo, di un passeggero, di un transito. Il guscio narra-tivo dei testi include una polpa poetica, una scansione interna poetica, respiri, pause, accenti, toni, cromatismi, scelte sintattiche versificatorie.
Eppure consonanti e vocali si distendono su un piano orizzontale da margine a margine, come se si dovesse congiungere nella lettura e nella scrittura una sponda all’altra, come se le parole in fila indiana dovessero necessariamente posarsi sul piano, per consegnarci forse un senso più realistico, una forza oggettiva, estranea a ogni caduta sentimentale.”
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InVerse, Italian Poets in Translation 2014

 
inverse_2014_ok-page-001La John Cabot University organizza anche quest’anno il festival di lettura di poeti italiani in traduzione inglese. Il festival, giunto alla settima edizione, che si terrà la sera dell’11 giugno 2014 alle 20.00, è organizzato da Brunella Antomarini, Berenice Cocciolillo e Rosa Filardi e si svolge nella magnifica cornice del Lemon Tree Courtyard della sede storica dell’Università, a Trastevere.
I poeti di quest’anno sono:
Nadia Agustoni, Gian Maria Annovi, Mario Benedetti, Elena Buia Rutt, Antonio Bux, Biagio Cepollaro, Anna Maria Farabbi, Andrea Inglese, Bianca Madeccia, Giulia Niccolai, Ida Travi, Giacomo Trinci. Continua a leggere

Anna Maria Farabbi, poesie

Letture
Anna Maria Farabbi

Nota
Le due opere, Abse (Il ponte del sale 2013) e leièmaria, (Lieto Colle 2013) sono intrecciate e innervate l’una nell’altra. Abse, pur composta da fondamenta poetiche, si irradia in vari registri di scrittura, coniugandosi con la prosa. leièmaria emerge da un piano narrativo, dentro cui sprofonda un bulbo poetico di cinque poesie.

Anche qui, come del resto in tutta la mia ricerca, la parola affonda nell’identità femminile, con prospettive dentro la mistica, l’interiorità, la denuncia civile, il diario di viaggio, il nodo nella relazione con un’altra creatura.
In entrambi i testi, l’uso della lingua si alterna ritmicamente con il dialetto sia in prosa che in poesia: il dialetto proveniente dalla zona di Montelovesco, località nei pressi di Perugia.

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