Christian Sinicco, “Alter”

Christian Sinicco

Da Città esplosa

vidi
un occhio, e saltai l’azzurro
lontano: lo spazio violentava non meno

una città esplosa
di colpo e frenetica
su orizzonti di cielo
con la velocità della bomba
(e in sussulto
in preghiera
calma, il fluido denso
annegare nel caldo violetto di una
radiazione)

l’universo
una città nella stella e
vuoti erodere i motori come vento
tra rovine di civiltà, al collasso
i vapori salire per ricadere

come pioggia,
atomi… fra le ceneri gas di vestiti,
bambini dalle teste dorate rotolanti
nella sabbia, indossare nudi questo bacio

quando la palpebra chiude
forme creare dall’informe

*

quando fra i ruscelli che portano alla metropoli
sgorga e scompare la pozzanghera del cosmo
sulla notte che cade come un’arpa rossa
sul pulviscolo acre rimbombano gli ottoni:
ecco un ragno dove musica la pioggia
forgiare la ragnatela
dei suoni

sulle antiche case e le poltrone grigie
dei brandelli ammassati di una creazione evoluta
nei pergolati bui del cervello veloce
nelle corse luminose dei propri motori
le spire audaci dagli sbuffi ornamentali
vorticano tentacoli che erodono il cemento
meditano piramidi e il triclinio fra gli alberi
capovolti e sderenati che svaporano fra i gas
mutano con le ombre nei silenzi e fra le pause
la sinfonia dei corvi è mangiata dai gabbiani
rosa nell’alba gialla e nucleare
bianchi fra i detriti tra le case
antiche, ridotte a nulla
con occhi e cascate
bruciate oramai,
i vapori

ed appesi come lingue
i sopravvissuti
ragni
muovono sul pulviscolo acre rimbombano gli ottoni
sulla notte che cade come un’arpa rossa Continua a leggere

La poesia entra nel Museo Archeologico di Napoli

Per iniziativa del Servizio Educativo della Soprintendenza ai Beni archeologici di Napoli e Pompei, domenica 27 novembre 2011,  per un solo giorno, le icone del passato, (statue, vasi, mosaici, affreschi), condivideranno, al Museo Archeologico di Napoli, la scena con numerosi poeti napoletani che hanno liberamente scelto il proprio alter ego della classicità. Nelle sale del museo i poeti napoletani installandosi  presso le opere esposte, metteranno la loro voce nello spazio. Michele Sovente, (nella foto), il poeta scomparso lo scorso 26 marzo, sarà letto dall’amico Silvio Perrella, presidente della Fondazione Premio Napoli. Stelio Maria Martini sarà presente in video e con una sua opera e qualcuno farà intervenire un artista contemporaneo (Monica Biancardi) o un musicista (Carlo Faiello). L’altro io potrà essere, nei versi, anche tutto ciò che è altro da sé: la natura, il fratello, il nemico, il diverso, lo straniero, il contrario, la persona che ci completa.

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