Fabio Pusterla, “Argéman”

 

agguato all'incrocioArgéman: sono le lingue di neve perenni annidate in certi anfratti di montagna.
Iris argeman è anche un fiore purpureo del deserto.
Nahal Argeman è un villaggio della Palestina, che dalle alture guarda il Giordano. Intorno, terra bruciata, muri che chiudono territori feriti.
Sono richiami lontanissimi, neve alpina e sabbia orientale, passaggi stringenti.
La voce del poeta viaggia a ritroso, contro la corrente, verso la sorgente, per reinventare il suo dovere di memoria; perché nel dialogo profondo e muto tra la poesia e i suoi lettori, ha ricordato Pustrela quando ha ricevuto il Premio Napoli, in questo riconoscersi uguali davanti al mistero della bellezza, risiede forse la nostra estrema possibilità di strapparci alla pura biologia, alla pura causalità, alle forze cieche. Continua a leggere