L’ 8 giugno 2022 la sessione di Italian Poetry Today, University of Oxford, ospita una discussione sull’ultimo libro di Carlo Bordini, recentemente scomparso: ‘Un vuoto d’aria’ (Mondadori, 2021).
Poeta appartato e ribelle per vocazione, Carlo Bordini è stato per molti, fino alle generazioni più giovani, un autore di culto, una figura autonoma di riferimento.Composto negli ultimi anni di vita, Un vuoto d’aria, che esce postumo a cura di Francesca Santucci, conserva i tratti più rilevanti della sua fisionomia poetica, in primo luogo l’intensità materica e una potente energia espressiva.
L’alternarsi di versi e prosa poetica genera una forte efficacia comunicativa, pur con volute sconnessioni interne, che va ben oltre i termini di una letterarietà di tradizione e di maniera, del tutto estranea al senso della ricerca di Bordini.
Una ricerca sempre volta, per citare un suo intervento, a quella che definiva iperverità, nella convinzione che «l’arte, ogni forma d’arte, giunge, quando funziona, a una verità più profonda di quella che una persona conosce o crede di conoscere nella sua vita».
Ci troviamo di fronte a un autore che varia le scelte tematiche e formali, e che reinterpreta la stessa poesia d’amore o autobiografica secondo termini del tutto personali. Un autore ben attento all’esempio di Pasolini, capace di ironia e di aperture trasgressive e coinvolto come pochi altri nella stagione dell’impegno, attraversata prima con adesione ideologica e poi con distacco.
Ma nella cui poesia troviamo anche legami con grandi esempi storici, come quelli di Apollinaire e Gozzano.
Bordini è stato un poeta per il quale risulta decisivo il rapporto tra scrittura e psicoanalisi, poiché nei suoi versi «la psicoanalisi è ovunque», come scrive Guido Mazzoni nel saggio introduttivo, «non è solo un contenuto: è una forma, è una macchina semiotica».
E questo nell’ininterrotta indagine sul vissuto che ha alimentato i suoi testi, ai quali possiamo oggi tornare con il pieno interesse dovuto a una riscoperta ormai necessaria.
È scrittore di prose quali Manuale di autodistruzione (1998), Pezzi di ricambio (2003), Gustavo. Una malattia mentale (2006), Non è un gioco (2008) e Memorie di un rivoluzionario timido (2016).
Della sua produzione poetica più recente, ricordiamo Pericolo, Poesie 1975-2001 (2004), Sasso (2008), I costruttori di vulcani: tutte le poesie, 1975-2010 (2010) e Un vuoto d’aria (Mondadori, 2021).
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Rispettivamente nel 2018 e 2021, cura la raccolta degli scritti in prosa di Carlo Bordini ‘Difesa berlinese’ (Sossella) e le poesie di ‘Un vuoto d’aria’ (Mondadori.)
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È inoltre parte della redazione della rivista Contemporanea. Scrive periodicamente su Nuovi Argomenti, L’Indice dei Libri del Mese, e Il Ponte.
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