Yury Zavadsky, “giorni senza radici”

Yury Zavadsky

Yury Zavadsky
Nella traduzione di Paolo Ruffilli

КОМУНІКАЦІЯ

Дивуюся, наскільки залежні мої почуття від кров’яного тиску.
Електрика в тілі не дає всидіти на місці.
Все ж таки примушую себе не рухатися.
Пальці нервово бігають клавіатурою.
Тоді нерівномірні тексти перетворюються на химери.
Ходять за мною твої есемески, крок в крок.
I мовчати не хочу, та й сказати тобi нема що.
День втрачено, і жодна таблетка не зможе його повернути.
Залишається після нього тільки неприємна втома.
Ніч, і тривожний сон, який неможливо запам’ятати.
Мені здається, що я щасливий,
відчуваючи твою теплу близькість
і твої пальці поблизу.
О, cі дні безпідставні, як і мої вірші,
напоюють мене алкоголем.
Цiлий день сьогоднi — ранок.
Холодна мряка, краплi висять у повiтрi.
Порожнiй осiннiй простiр.
Мені здається, що я щасливий поряд з тобою,
бо ніколи ще не почувався так впевнено і спокійно.
Я вагаюся, чи насправді все так добре,
але коли cі дні проминуть, думаю, буду згадувати їх
як найкращі.
— Закрий очi й розслабся, вiдчуваєш?
— У нас осiнь з меланхолiєю.
— Це в мене тимчасова криза…

COMUNICAZIONE

Sorprendente come i sentimenti dipendano
dalla pressione del sangue. L’elettricità nel mio corpo
mi impedisce di starmene fermo. Mi costringo.
Nervosamente le dita scorrono sulla tastiera.
I versi liberi si mutano in sogni ad occhi aperti.
I tuoi SMS mi accompagnano i passi. E non è che
non voglio parlare, non ho niente da dirti.
Il giorno è già perso, non c’è pillola a riportarcelo indietro.
Rimane a fine giornata il fastidio della stanchezza.
La notte col suo sogno inquietante non si può ricordare.
Sembro felice a sentire il calore della tua vicinanza
e le tue dita poi su di me. Ah, questi giorni senza radici
come i miei versi non fanno che riempirmi di alcol.
Oggi, poi, il giorno intero resta mattina.
Una nebbia fredda, le sue gocce sospese nell’aria.
Lo spazio vuoto d’autunno. Mi sembra di essere
felice accanto a te. Mai mi sono sentito tanto
calmo e sicuro. Esito, però, se tutto sta andando
così bene, e quando questi giorni saranno passati,
me li ricorderò come i migliori.
– Chiudi gli occhi e rilassati, non senti?
– È autunno: ci cala addosso la malinconia.
– Sono io, con questa mia crisi temporanea.

(Traduzione di Paolo Ruffilli)

Yury R. Zavadsky è poeta, traduttore, critico letterario, interprete, artista del rumore, dottore di ricerca in Teoria della letteratura. E’ nato a Ternopil, Ucraina nel 1981.

Nel 2006 ha completato i suoi studi post-laurea presso il Dipartimento di Teoria della Letteratura e Letterature Comparate della Facoltà di Volodymyr Hnatiuk Università Pedagogica Nazionale di Ternopil.

Ha lavorato come assistente del Dipartimento di Giornalismo della Facoltà Filologica dell’Università Pedagogica Nazionale di Volodymyr Hnatiuk Ternopil.

Oggi è amministratore delegato della casa editrice “Krok”. Attualmente è redattore dell’almanacco scientifico “Studia methodologica”. Yury ha pubblicato 10 libri di poesie e ha numerose pubblicazioni su periodici ucraini e polacchi.

Autore di una delle prime poesie ipertestuali in Ucraina “Cyharky”. Nel 2010 Yury Zavadsky ha registrato l’album con la band “ZSUF” (musica elettronica, sperimentale, psichedelica) con il titolo “zsuf yuryzavadsky” che rappresenta il primo progetto ucraino registrato di questo tipo di musica con poesia sonora. Oggi suona rumore con la band SUBPRODUKT.

Come traduttore ed editore, collabora con autori provenienti da Polonia, Australia, Nuova Zelanda, Canada, USA, Figi, Germania, Spagna, Svezia, Islanda, Russia, Bielorussia, Georgia. Yury traduce la poesia polacca contemporanea.

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