Charles Simic, poesie

Charles Simic

Gente fuori di testa

Di questi giorni solo gli uccelli e gli animali
sono sani di mente e vale la pena parlarci.
Non mi spiace aspettare che un cavallo
smetta di brucare e mi dia retta.

Perfino un albero è più di compagnia.
Una quercia orgogliosa dei suoi rami
carichi di foglie troppo a modo
per rivolgersi a un estraneo con più di un sussurro.

Un corvo sarebbe un buon amico.
Quello che ho adocchiato
mi conosce bene, ma al momento
è indaffarato con una cosa che ha visto

nel cortile del vicino, che passa
sul terreno bruciato dove
anni fa soleva razzolare una dozzina di galline
con un gallo che strillava tutto il giorno.

Mad People

Only birds and animals these days
Are sane and worth talking to.
I don’t mind waiting for a horse
To stop grazing and hear me out.

Even a tree is better company.
Some oak proud of its branches
Heavy with leaves too polite
To address a stranger above a whisper.

A crow would make a good friend.
The one I have my eye on
Knows me well, but is currently
Busy with something he’s spotted

In my neighbor’s yard, going over
The scorched ground where
Years ago a dozen hens used to roam
And a rooster who crowed all day.

Incendio doloso

Le camicie si sono sollevate sul filo del bucato
di un vicino, un paio cercando di volare,
quando tre camion dei pompieri sono sfrecciati
per andare a salvare una chiesa in fiamme.

La gente che si allontanava dal rogo
con i vestiti della festa a brandelli
sembrava una troupe di spaventapasseri
che la banca aveva sfrattato dalla fattoria.

Quanto al piromane, pensavamo a una delle due:
un ragazzo che sperimentava una nuova droga
o un reduce ubriaco adirato contro Dio
e la nazione per averlo reso storpio.

Arson

Shirts rose on a neighbor’s laundry line,
One or two attempting to fly,
As three fire engines sped by
To save a church going up in flames.

People walking back from the pyre
With their Sunday clothes in tatters
Looked like a troupe of scarecrows
The bank had ousted from their farm.

As for the firebug, we were of two minds:
Some kid trying out a new drug,
Or a drunk ex-soldier angry at God
And country for making him a cripple.

Tra le rovine

Schiacci il naso, vecchio,
alla vetrina di un negozio dismesso
come un pesce all’oblò di una nave
che arrugginisce sul fondo del mare,
aspettandoti che un paio di fantasmi

ti seguano sulla strada deserta,
mentre entri di soppiatto in un cinema,
ti siedi tra le rovine,
come un soldato pluridecorato
in un mausoleo per i morti di guerra,

prima di dirigerti alla stazione ferroviaria,
la sua torre che si erge come una maledizione biblica
tra muri ricoperti di graffiti,
a incontrare il tuo elegante e giovane padre
che torna a casa sul treno della sera.

The Judgment

An early ray of light too bright
For any human eye to bear,
As if the night was cut by a knife
About to strike from a rooftop
At the sprawling city below,

Split up couples in doorways,
And force others in their beds
To cover their nakedness,
Before accosting some fellow
Darting out of a small hotel,

Making him stop dead in his tracks
As if he just heard a judge
Pronounce his sentence,
Startling the mannequins in store windows
Along the avenue, wide awake.

AVVICINATI E ASCOLTA
Nella versione di Damiano Abeni e Moira Egan
Edizioni TLON, 2021

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