Luca Ariano, poesie

Luca Ariano / credits ph. Elisa Maragotto

Meno di una settimana a Natale
e tu Fiulin fuggi giù: chi cerchi?
Le tue origini? Avresti portato Giggino
un’ultima volta: scese per un funerale
con la sua 127 bianca.
Anche lui vide branchi di pecore?
Pascoli di bufale lì dove i Sanniti
sconfissero i Romani…
tu quando porterai un fiore sulle tombe?
Sarebbe piaciuto a Giggino camminare
per quei vicoli tra panni stesi…
odore di cucina e fritto
– come quello di mammà –
e il mare così vicino.
Anche tu sei ripartito in un treno di nebbia
da Averno: loro temono dicembre…
che qualcuno non veda le feste.
Solo Rosa lontano ti sorride nel fumo
che ti brucia i polmoni e quell’abbraccio
è l’unico regalo che valga una stagione.

«Saluto tutti i miei amici!
Che dopo questa lunga notte possano vedere l’alba!
Io che sono troppo impaziente, li precedo.»

Stefan Zweig

Terminata l’estate?
Forse mai iniziata per te
che pensi all’anno scorso…
tuo padre passeggiava sulla riva:
oggi si aggira come uno spettro…
vorresti leggesse libri di Elena Ferrante,
ti raccontasse altre storie del rione:
non le ricordi più?
Lei così lontana… sai poco della sua vita:
nuovi amori?
Non è passato tanto tempo e tu sfiori
boccoli biondi:
cosa rimarrà dello sguardo di ramarro?
Giornate accorciate
Come quella sera che Stefan Zweig
carezzò il suo cane, un biglietto
prima di coricarsi
riempiendosi di pastiglie per una lunga notte.

 

***

“È come se dalla morte improvisa di mio padre,
io fossi rimasto lo stesso.
La morte, che si annida in me da allora,
mi ha improntato di sé,
e io non posso sbarazzarmene.”

Elias Canetti

 

Hai scelto l’estate Giggino
per andare via…
A te che piaceva per il mare,
il suo compleanno…
quella crociera sull’isola greca:
case bianche ormai colme
di turisti ma il tramonto
è rimasto lo stesso che vedesti
sull’Egeo.
Alessandro bambino passò
bei giorni su quel ramo di lago:

nessuno cura più l’antica dimora,
il sole che cala celato dal cemento.

Troppo presto smise di giocare
il piccolo Elias arrampicato
su un albero quando la madre
dalla finestra gridò:
«È morto tuo padre!»

 

***

 

Chi iniziò prima il corteggiamento?
Fu forse un atto brutale
l’incontro tra Sapiens e Neardenthal?
Geni incrociati in quella grotta,
perduti in quella piana…
Cosa rimarrà del vostro corpo?
Carni intrecciate nella passione
scambiando umori, carezze
e sguardi intensi antichi come civiltà.
Lui non c’era, non ci sarà,
lei nemmeno vide internet…
Marco Ulpio mai più tornò a Roma
nel suo soffice letto;
oltre gli argini di quel fiume capì
che non avrebbe conquistato
più nulla… solo il nulla.

 

***

 

Non sei un avatar Nena,
non hai un’anima digitale:
albeggia presto e sentite
odore di campi calpestati,
di stagioni tardive.
Quell’automobile il vostro regno,
un albergo a quattro stelle
mentre stringete i vostri corpi.
Fuori genti verso lavori precari,
di ritorno da notti troppo lunghe
mentre carezzi i suoi seni timido.
L’impaccio di un passo improvviso
baciando turgidi sogni,
amplessi mancati, celati da vetri
appannati ai primi chiarori.
Non chattare, non scrivere messaggi
ma lasciami il tuo sapore, labbra
di occhi caldi mentre il treno parte
e i caffè si riempiono di colazioni,
tintinnio di cucchiaini.

 

Da La memoria dei senza nome di Luca Ariano. Il Leggio Editore, Prefazione di Alberto Bertoni, con un’intervista di Luigi Cannillo, 2021.

Luca Ariano (Mortara – PV 1979) vive a Parma. Di poesia ha pubblicato: Bagliori crepuscolari nel buio (Cardano 1999), Bitume d’intorno (Edizioni del Bradipo 2005), Contratto a termine (Farepoesia 2010, Qudu 2018) e Tracce nel fango (Ultranovecento, 2011) oltre a testi presenti in antologia. Ha curato Vicino alle nubi sulla montagna crollata (Campanotto 2008) e Pro/Testo (Fara 2009). Nel 2012 per le Edizioni d’If è uscito il poemetto I Resistenti, scritto con Carmine De Falco, tra i vincitori del Premio Russo – Mazzacurati. Nel 2014 per Prospero Editore ha pubblicato l’e-book La Renault di Aldo Moro con una prefazione di Guido Mattia Gallerani. Nel 2015 per Dot.com.Press-Le Voci della Luna ha dato alle stampe Ero altrove, finalista al Premio Gozzano 2015. Nel 2016 presso la Collana Versante Ripido / LaRecherche.it è uscito l’e-book di Bitume d’intorno con una nota di Enea Roversi. Nel 2018 per Qudu è uscita una nuova edizione di Contratto a termine con la prefazione di Luca Mozzachiodi. Nel 2021 per Il Leggio Editore nella collana di Gabriela Fantato ha pubblicato La memoria dei senza nome con una prefazione di Alberto Bertoni e un’intervita di Luigi Cannillo. È redattore di Atelier e de Le Voci della luna. Sue poesie sono tradotte in francese, spagnolo e rumeno.

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