Il grande poeta siriano, Adonis

Adonis

Adonis

Oggi ho la mia lingua

Ho distrutto il mio regno
ho distrutto il mio trono, le mie piazze e i miei portici
e con la forza dei polmoni ho iniziato
a insegnare al mare le mie piogge, regalargli
il mio fuoco e le mie braci
a scrivere il tempo che verrà sulle mie labbra.

Oggi ho la mia lingua
ho le mie frontiere, la mia terra, il mio aspetto
ho popoli che mi nutrono con la loro incertezza
e si illuminano con le mie rovine e le mie ali.

I canti di Mihyar il Damasceno (Mondadori, 2017), trad. it. Fawzi Al Delmi

C’è qualcosa di assoluto nei Canti di Mihyar il damasceno. Qualcosa di profondamente archetipico, ma che pur dimora nei confini della storia e dell’esilio. Il lettore è coinvolto dalla grande potenza della parola e del verso del poeta siriano (tradotto da Fawzi Al Delmi), che scrisse questi canti nei primi anni Sessanta, subito affermandosi come la voce del popolo e della cultura araba.

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