O PIOGGIA DEI CIELI DISTRUTTI
O pioggia dei cieli distrutti
che per le strade e gli alberi e i cortili
livida sciacqui uguale,
tu sola intoni per tutti!
Intoni il gran funerale
dei sogni e della luce
nell’ora c’ha trattenuto il respiro:
bussano i timpani cupi,
strisciano i sistri lisci,
mentre occupa l’accordo tutti i suoni;
intoni il vario contrasto
della carne e del cuore
fra passi neri che han gocciole e fango:
scivola il vortice umano,
vibra chiuso il lavoro,
mentre s’incava respinta l’ebbrezza.
Ma tu, ragione, avanzi:
onnipossente a scaltrire il destino,
nell’inflessibil mistero
a boccheggiare ci lasci;
ma voi, rapimento e saggezza
in apollinea gioia
in sublima quiete,
al marcio del tempo le nari chiudete
o mitigando l’asprezza
nella fiala soave dell’estro
o vagheggiando dall’alto
la vita, che qui di respiro in respiro
è con noi belva in una gabbia chiusa!
Un’eletta dottrina,
un’immortale bellezza
uscirà dalla nostra rovina.
Clemente Rebora, da Frammenti lirici, Libreria della Voce, Firenze, 1913
Precursore di Montale e Ungaretti, Clemente Rebora (nato a Milano nel 1885 e morto a Stresa nel 1957) è uno dei poeti alle origini della poesia del Novecento. Trascorre una giovinezza intellettualmente intensa: collabora con riviste letterarie e in particolare con la “Voce” di Prezzolini che nel 1913 gli pubblica i Frammenti lirici. Escono nel 1922 i Canti anonimi, successivi a un grave trauma nervoso provocato da un’esplosione durante la guerra. Dopo un itinerario di conversione matura, prende i voti religiosi nel 1936. Nel 1956 il giovane editore Scheiwiller fa uscire i Canti dell’infermità.
Di Clemente Rebora Interlinea ha in catalogo le edizioni commentate dei Frammenti lirici e del Curriculum vitae, oltre ai testi Il tuo Natale di fuoco. Poesie. lettere, pagine di diario, postille e inediti, Tra melma e sangue. Lettere e poesie di guerra, Rosmini mistico, Passione e il carteggio inedito con Vanni Scheiwiller Passione e poesia. Lettere (1954-1657).