Stefano Raimondi, da: “L’Atalante”

Stefano Raimondi

A N T E P R I M A    E D I T O R I A L E

“L’ATALANTE” [i]

Ci sono istanti che sembrano avere
parole esatte: silenzi tolti dal respiro
come da un impaccio, come
fossero tagli dentro i tagli.
Sono questi i lasciti, i resoconti
di quello che si chiama amore
-o quello strano modo di amare-
che fa restare anche
dentro un fiato che chiede
da che parte appannare
disegnare cuori sopra i vetri
da che parte stare
sulla parte fresca del cuscino.

*


Si educano gli amori
– mi dicevi –
si educano a resistere
o a guardarsi dalla parte
che non si può mentire.

*

Lascia che si avverino le mie profezie
che le ali degli uccelli taglino in due
il volo, che il Nord dimentichi
il suo punto e uno scaraventarsi d’onde
racconti la storia per intero, come
se a planare fossimo noi senz’aria
senza i corridoi sbadati delle correnti.

*

Tenersi rasenti alle promesse.
Chiudere il braciere.
Sapere delle ceneri calde.

Si fanno di notte i passi lenti
con le mani a tentoni sugli spigoli
e il buio diventa un’altra cosa:
entra nella gola.

Sono quelli i tragitti più lunghi
le mani che si cercano, gli occhi
che si tengono oscuri apposta
per vedersi, baciarsi poi nel vuoto
di un abbraccio, che potrebbe
essere dappertutto o qui vicino
tolto da un sì detto di soppiatto:
a sangue.

NOTA AUTORE

 

Stefano Raimondi (Milano, 1964) poeta e critico letterario. Ha pubblicato “Una lettura d’anni”, in Poesia Contemporanea. Settimo quaderno italiano (Marcos y Marcos, 2001); “La città dell’orto”, (Casagrande, 2002 – La Vita Felice 2021); “Il mare dietro l’autostrada” (Lietocolle, 2005), “Interni con finestre” (La Vita Felice, 2009); “Per restare fedeli”(Transeuropa, 2012); Soltanto vive. 59 Monologhi (Mimesis, 2016); Il cane di Giacometti (Marcos y Marcos, 2017), “Il sogno di Giuseppe” (Amos, 2019). È inoltre autore di: “La ‘Frontiera’ di Vittorio Sereni. Una vicenda poetica (1935-1941)”, (Unicopli, 2000), “Il male del reticolato. Lo sguardo estremo nella poesia di Vittorio Sereni e René Char”, (Cuem, 2007), “Portatori di silenzio” (Mimesis, 2012). Suoi testi sono apparsi su Nuovi Argomenti (2000, 2004) e nell’Almanacco dello Specchio (Mondadori, 2006). Curatore del ciclo d’incontri “Parole Urbane”, svolge inoltre attività docenza presso la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (LUA) e Belleville-Scuola di Scrittura. È inoltre tra i fondatori dell’Accademia del Silenzio e di L’ABB Luoghi abbandonati, luoghi ritrovati. Laboratorio Permanente sui territori e le comunità (Università degli Studi di Milano).

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[i] Questa raccolta (iniziata il 16 maggio 2005) è la terza ed ultima parte della Trilogia dell’abbandono. Trilogia iniziata con: “Per restare fedeli” (Transeuropa, 2013) e “Il cane di Giacometti” (Marcos y Marcos, 2017).
Il titolo della raccolta deriva dal film di Jean Vigo “L’atalante” del 1934.

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