Tiziano Scarpa “Groppi d’amore nella scuraglia”

Tiziano Scarpa

Il poemetto Groppi d’amore nella scuraglia di Tiziano Scarpa arriva alla terza edizione dopo quelle, in altre collane einaudiane, del 2005 e del 2010.

Un’edizione nuova per interventi strutturali dell’autore, oltre che per l’aggiunta di un testo in appendice.

In questi quindici anni di vita la saga comica e poetica di Scatorchio, che per fare dispetto al suo rivale in amore aiuta il sindaco a trasformare il paese in una discarica di rifiuti, ha avuto molti lettori e molti spettatori dato che il poemetto, di intima natura teatrale, è stato più volte messo in scena.

È un libro originalissimo, scritto in una lingua dialettale inventata, sapientemente primitiva.

Nel monologo si affollano le voci di personaggi indimenticabili, come l’amata ma non bellissima Sirocchia, la vidova Capecchia, che scoprirà di non essere tanto vedova, lu nonnio, maestro di educazione sentimentale… E un bestiario di esseri non meno infelici e desideranti degli uomini: lu gatto gattaro, lu cane canaglio, lu rundenello, lu surcio pantecano.

Scatorchio parla con loro come parla con Gesú e con la Maronna e Iddio Patro in una lingua che attinge alle parlate centro-meridionali ma anche ai volgari delle origini.

Proiettando una questione d’attualità (lo smaltimento dei rifiuti, la protezione della natura) in una storia senza tempo, un mito archetipico, una preghiera universale.

Tiziano Scarpa è nato a Venezia nel 1963. Tra i suoi libri, “Occhi sulla graticola” (Einaudi 1996 e 2005), “Amore®” (Einaudi 1998), “Venezia è un pesce” (Feltrinelli 2000), “Cos’è questo fracasso?” (Einaudi 2000), “Nelle galassie oggi come oggi” (con Raul Montanari e Aldo Nove, Einaudi 2001), “Cosa voglio da te” (Einaudi 2003), “Kamikaze d’Occidente” (Rizzoli 2003), “Corpo” (Einaudi 2004 e 2011), “Groppi d’amore nella scuraglia” (Einaudi 2005 e 2010 e «Collezione di poesia» Einaudi 2020), “Batticuore fuorilegge” (Fanucci 2006), “Amami” (con Massimo Giacon, Mondadori 2007), “Comuni mortali” (Effigie 2007), “Stabat Mater” (Einaudi 2008, premio Strega 2009 e Premio SuperMondello 2009), “L’inseguitore” (Feltrinelli 2008), “Discorso di una guida turistica di fronte al tramonto” (Amos 2008), “Le cose fondamentali” (Einaudi 2010 e 2012), “La vita, non il mondo” (Laterza 2010), “Il brevetto del geco” (Einaudi 2016 e 2017), “Il cipiglio del gufo” (2018 e 2020), la raccolta di poesie “Le nuvole e i soldi” (2018), “Una libellula di città” (minimum fax2018) e “La penultima magia” (Einaudi 2020).
Dall’inizio degli anni Novanta a oggi ha scritto una quindicina di testi per la scena e per la radio, tutti rappresentati, fra i quali  “L’infinito” (Einaudi 2011).

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